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ADM – Riunione del 10 dicembre 2021 – Piano Triennale

AGENZIA DELLE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Riunione del 10 dicembre 2021
Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale dell’Agenzia 2021/2023 attualizzazione delle Posizioni Organizzative e degli Incarichi di responsabilità

Ieri, 10 dicembre 2021, la Direzione Centrale del Personale ha presentato alle OO.SS. Nazionali, il Piano Triennale dei Fabbisogni del Personale (PTFP) 2021/2023 come da primo punto all’odg.

L’Amministrazione in merito alla dotazione organica effettiva del personale non dirigenziale al 31.12.2020, pari 9.711, ha rappresentato una carenza di personale di 2.869 unità, che chiaramente necessitava, e continua a necessitare, di essere ripianata con vari interventi.

Nel corso dell’anno corrente si sono già concretizzate 81 nuove assunzioni e 33 entrate per mobilità/comandi, nonché si è perfezionato il passaggio di 180 dipendenti (progressioni verticali) dalla II Area alla III Area, che porteranno la dotazione effettiva, considerate anche le uscite, al 31.12.2021 a 9.187 unità di personale (n. 5.532 III Area, n.3.604 II Area e n.51 I Area).

Nel corso del 2022, grazie all’ accelerazione data alle procedure concorsuali in atto, a partire da fine marzo 2022 sarebbe previsto l’ingresso di n.1.422 unità di III Area e 1.200 unità di II Area a cui si verrebbero ad aggiungere n.100 unità per mobilità/comandi. Sarà, altresì, perfezionato il passaggio dei n.152 idonei della procedura di passaggio dalla II alla III Area. Il tutto dovrebbe determinare, sempre considerando le uscite, una dotazione effettiva 2022 pari a 11.252 unità di personale.

L’Amministrazione ha comunicato che è attualmente al vaglio dei competenti Organi, una proposta normativa finalizzata ad incrementare la dotazione organica del personale non dirigenziale a 18.000 unità al fine di adeguarla al fabbisogno necessario per l’assolvimento dei sempre più sfidanti compiti istituzionali.

La nostra O.S. in merito a quanto su esposto, nell’apprezzare che finalmente si va verso il più volte richiesto incremento di personale, ha segnalato la necessità di garantire, anche in previsione dell’imminente firma del CCNL Funzioni Centrali, una rideterminazione degli organici di II Area e III Area anche al fine di favorire nuove progressioni verticali da prevedere nel corso del nuovo anno.

L’Amministrazione è, poi, passata ad illustrare la situazione del personale di qualifica dirigenziale, evidenziando che al 31.12.2020 la consistenza registrata è stata pari a 141 unità (n.18. di 1^ fascia e n. 123 di 2^ fascia), riscontrando una carenza rispetto al totale delle posizioni istituite pari a 124 unità di personale. Per sopperire alla suddetta carenza nel triennio 2021/2023 si continuerà a conferire incarichi ex art.19 commi 6 e 5bis del D.lgs. n.165/2001 che sarebbero consentiti dalle disposizioni normative in essere sia ordinarie che speciali nonché in rapporto alle facoltà assunzionali, di cui l’Agenzia già dispone, ed anche ingressi in mobilità: per il 2021 numero 45 dirigenti di 2^ fascia e numero 2 di 1^ fascia, per il 2022 numero 35 dirigenti di 2^ fascia e 8 di 1^ fascia. Nel corso del 2022 è stato, inoltre, pianificato l’ingresso di 40 dirigenti di 2^ fascia rivenienti dal concorso pubblico bandito con direttoriale prot. 141208RU del 5 novembre 2021 e ad essi si sommeranno nel 2023 numero 10 dirigenti di 2^ fascia provenienti dal corso-concorso indetto dalla SNA. L’Amministrazione ha altresì previsto per il 2022 il conferimento di complessivi 8 incarichi dirigenziali di 1^ fascia, attribuiti ad attuali dirigenti di 2^ fascia e per incarichi dirigenziali di 1^ fascia ex art. 19, commi 6 e 5bis, del Dlgs. n.165/2001.

La nostra O.S. ha evidenziato l’eccessivo utilizzo di incarichi conferititi ex art.19, commi 6 e 5bis, del D.Lgs. n.165/2001, ribadendo che la via maestra rimane sempre quella del concorso pubblico nel più breve tempo possibile in ordine alle carenze. E’ stato anche da noi rimarcato che, considerate le carenze in atto di personale dirigenziale, non si comprende il basso numero di posizioni poste a concorso nel bando avanti citato, in considerazione peraltro che lo scorso anno era stato preannunciato, in occasione della celebrazione della festa di S. Matteo in Agenzia, un concorso per 100 dirigenti di 2^ fascia. In riscontro l’Amministrazione ha specificato che la scelta di contenere il bando a soli 40 posti di dirigente di 2^ fascia è stata “precauzionale” in quanto è ancora sub iudice il concorso a 69 posti da dirigente di 2^ fascia indetto il 16 dicembre 2011.

La nostra Delegazione ha, altresì, ribadito che sarebbe opportuno limitare gli ingressi dall’esterno per posizioni dirigenziali di 1^ Fascia individuando principalmente all’interno dell’Agenzia le figure per coprire le carenze.

Il secondo punto all’odg prevedeva la trattazione delle posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità in scadenza, a seguito di proroga, al 31 dicembre 2012.

L’Amministrazione ha comunicato l’intenzione, in linea di massima, di tenere fermo il numero delle P.O. in essere, ma di elevare da 600 a 900 gli incarichi di responsabilità (IDR), a seguito di una maggiore disponibilità finanziaria, utilizzabile con vincolo di destinazione, prevista dall’art. 40bis DL 162/2019.

La nostra Delegazione ha con forza ribadito che una nuova specifica individuazione degli IdR, può diventare realmente percorribile nel momento in cui si potrà avere contezza della nuova struttura organizzativa che l’Agenzia intenderà realizzare, che magari non sarà definitiva al 100% ma che dovrà essere la più vicina a quella finale. Pertanto una trattazione specifica circa le risorse da destinare alle PO e agli IdR dovrà essere oggetto di contrattazione appena ci sarà la completezza delle condizioni e si auspica che ciò possa avvenire al più presto e che sia finalmente chiaro il progetto globale di riorganizzazione dell’Agenzia.

L’Amministrazione, sentite anche le altre OO.SS Nazionali, ha ritenuto opportuno rimandare la discussione e si è riservata di prorogare di ulteriori sei mesi gli incarichi ad oggi in essere: chiaramente laddove dovessero difettare ancora le condizioni inerenti alla nuova individuazione dei numeri di PO e IDR si dovrà procedere alla loro messa in disponibilità per nuova attribuzione.

L’Amministrazione, su nostra richiesta, ha in conclusione assunto l’impegno di convocare nei primi 15 giorni del nuovo anno un incontro per discutere di future progressioni economiche nonché provvedere di concerto con le OO.SS. alla mappatura delle sedi di RSU.

LA DELEGAZIONE CONFSAL-UNSA (Veltri, Eremita, Lamberti, Paduano)

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 11 dicembre 2021

 

ADM – Inquadramento nei nuovi profili professionali – Nota al Direttore Centrale del Personale

AGENZIA DELLE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Inquadramento nei nuovi profili professionali

Nota al Direttore Centrale del Personale

 

Al Direttore Centrale del Personale Agenzia Accise, Dogane e Monopoli

Dott. Rocco Flore

ROMA

Oggetto: inquadramento nei nuovi profili professionali (DD prot. 131016/RU del 3/5/2021).

La scrivente Organizzazione Sindacale fa presente che l’inquadramento nei nuovi profili professionali ha destato in molti Lavoratori, destinatari dei provvedimenti, notevoli perplessità, interrogativi e doglianze circa il mancato riconoscimento delle proprie attività e/o aspettative.

Si specifica, ad esempio, che a diversi Colleghi è stato negato l’inquadramento nel profilo professionale inerente alle attività svolte da sempre nel proprio ufficio con la motivazione della mancanza del titolo di studio specifico, con ciò privando alcuni uffici dell’espletamento di determinate funzioni da parte dei Lavoratori che se ne erano sempre occupati. Cosa ancora più grave è che non è  stata prevista alcuna alternativa al conseguente disservizio se non la ipotizzabile ma realistica imposizione, de facto, al Lavoratore di continuare ad effettuare quelle funzioni per le quali gli è stato negato lo specifico inquadramento.

Altra situazione anomala potrebbe derivare dall’applicazione dei “suffissi” (es. specialista, esperto, etc.) che abbinati al titolo di studio (ad es.  laurea in giurisprudenza ed abilitazione professionale) verrebbe ad evidenziare una presunta scala gerarchica che potrebbe essere percorsa da presunti “aventi diritto” per reclamare la responsabilità di sezioni o altro benché non vi abbiano mai lavorato e a contrariis, per effetto di quanto nel punto precedente, potrebbe portare all’esclusione od al passaggio “in sottordine” nei confronti di chi da anni vi lavora. È vero che la determinazione sui profili nega un valore specifico ai “suffissi”, ma in parallelo è altrettanto vero che alcuni dirigenti di Uffici hanno utilizzato in passato il meccanismo del “peso gerarchico” delle fasce economiche per assegnare incarichi (salvo poi far continuare a svolgere le funzioni effettive proprie di quell’ufficio a chi aveva l’esperienza necessaria) senza che, a quanto ci risulta, vi fosse alcun intervento dall’alto a smentirli. Pertanto le preoccupazioni espresse dai colleghi hanno ragion d’essere.

È stato, inoltre, segnalato che alcuni Lavoratori con un titolo di studio specifico (infermiere?) non sono stati inquadrati nel profilo specifico, oppure alcuni sono stati inquadrati nei nuovi profili per il semplice possesso di uno specifico titolo di studio (tributarista, ragioniere, geometra, fiscalista, ecc.) senza però tener presente la situazione operativa dei singoli uffici e la loro peculiarità, come ad esempio gli Uffici Viaggiatori, che non prevedono tali figure.

Queste ed altre problematiche inerenti ai nuovi profili professionali, erano state dalla scrivente Organizzazione Sindacale già rappresentate nei vari incontri con codesta Amministrazione che, però, preferì chiudere il confronto con le OO.SS.  senza valorizzare detti contributi.

Adesso, però, i nodi sono venuti al pettine.

Per quanto avanti esposto si chiede uno specifico incontro sull’argomento anche al fine di portare ai Colleghi, attraverso un dialogo costruttivo, sufficienti risposte atte ad evitare possibili contenziosi che già si paventano.

(Il Responsabile Nazionale di Settore – Salvatore VELTRI)

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 9 dicembre 2021

 

ENTRATE – Incontro del 2 dicembre 2021 – Firmato dalla CONFSAL–UNSA il Verbale di confronto sui Criteri generali del Sistema di Valutazione del personale

AGENZIA DELLE ENTRATE

Firmato dalla CONFSAL – UNSA il Verbale di confronto sui Criteri generali del Sistema di Valutazione del personale

 “Se sono rose fioriranno”

 

La vigenza di un quadro normativo che impone alle Amministrazioni Pubbliche l’applicazione di un Sistema di Valutazione per tutto il personale in servizio (e su questo tema l’Agenzia delle Entrate risponde in ritardo, ma in compenso ha ottenuto un adeguato confronto con le OO.SS.) e la predisposizione, in itinere, di nuove regole contrattuali  di primo livello che fanno specifico riferimento alla valutazione del personale per i “processi” di crescita professionale ed economica, hanno “portato” il Coordinamento Agenzie Fiscali della CONFSAL – UNSA ad esercitare uno sforzo nel merito della rilevante problematica, con l’obiettivo di contribuire all’individuazione dei criteri per la predisposizione di un sistema “valutativo” più avanzato rispetto alle proposte dell’Agenzia, alcune risalenti ad anni addietro.

Dopo diverse “sessioni” di confronto, su un tema “attenzionato” da diversi anni senza risultati apprezzabili, la CONFSAL – UNSA ha convintamente sottoscritto il Verbale sul confronto in merito ai “Criteri generali del Sistema di Valutazione del Personale”.

Un percorso molto difficoltoso ma necessariamente obbligato (il Verbale ed i Criteri sono visionabili sul nostro sito coordinamento.salfi.it).

Ma partiamo dall’inizio, riportando in estrema sintesi la nostra posizione espressa nel corso dell’intero confronto.

In termini “squisitamente” politici, il Coordinamento Agenzie Fiscali della CONFSAL – UNSA ha sempre espresso forti perplessità circa l’adozione di un sistema di valutazione “generalizzato” nel Pubblico Impiego e, quindi, nell’Agenzia delle Entrate.

In particolare, la mancanza di un significativo numero di elementi oggettivi di riferimento, tipici invece del mondo del lavoro privato, inficia, a nostro parere, la “ratio” di un sistema di valutazione già presente nel primo progetto di riforma del Ministro Brunetta (anni 2009-2010) che aveva l’obiettivo di una distribuzione differenziata del salario accessorio.

Una dimostrazione “plastica” delle difficoltà sul fronte della valutazione è stata la sua pratica applicazione “in nuce” in pregresse operazioni di passaggi di fascia economica che, pur non avendo una concreta “portata” ai fini delle procedure medesime, ha evidenziato l’inadeguata preparazione della classe dirigenziale e, soprattutto,  dei valutatori che hanno sostanzialmente utilizzato lo strumento per una sorta di “resa dei conti”, ovvero una distorta applicazione pratica del potere dirigenziale piuttosto che un esercizio di responsabilità qualificata.

Naturalmente in presenza di debite, significative ed apprezzate eccezioni.

Nel corso del confronto la delegazione della CONFSAL – UNSA ha chiesto con forza, mediante contributi formali, una maggiore attenzione finalizzata ad “azioni tutorie” che ritroviamo in molti punti del testo finale dei Criteri generali (soprattutto sugli obiettivi e loro concreta omogeneizzazione, sulla fase di concreto “feedback”, sulle procedure di contestazione, sulla sperimentalità applicativa del sistema, sul reale obiettivo della crescita della qualità del lavoro e, quindi, sulla effettiva portata del sistema, solo per indicare alcuni qualificanti aspetti).

Come CONFSAL – UNSA avremmo certamente gradito un diverso rapporto percentuale, rispetto al 50%, tra comportamenti organizzativi e risultati raggiunti, proprio per un ulteriore maggior riferimento all’oggettività della valutazione, dando maggiore pesatura ai risultati raggiunti (nei criteri generali si parla, invece, di un rapporto diverso a seconda delle finalità nell’utilizzo del sistema di valutazione).

Riteniamo, come CONFSAL – UNSA di aver espresso “appieno” la capacità di rappresentanza e di tutela collettiva dei lavoratori nelle condizioni date ovvero in un sistema di relazione sindacale oggettivamente “disequilibrato” (su tutto lo “spettro” operativo del sistema relazionale) per opera dei pregressi processi di riforma penalizzanti il lavoro pubblico, con l’augurio che questo rapporto venga, in futuro, sostanzialmente corretto, anche a partire dal prossimo CCNL.  

Fondamentale la sperimentalità del sistema ovvero il monitoraggio costante della pratica applicazione nel quale il Sindacato potrà svolgere il suo primario ruolo “tutorio”.

La CONFSAL – UNSA auspica risultati positivi, frutto del necessario cambio culturale (e noi abbiamo dato il nostro contributo con la solita onestà intellettuale e scevri da ogni condizionamento), grazie ad un sistema di valutazione che deve risultare avanzato per una struttura moderna, complessa e strategica come l’Agenzia delle Entrate.

Naturalmente vigileremo con la massima attenzione a tutela delle istanze di tutti i colleghi in servizio.

Altre rilevanti questioni

E’ stato predisposto, presentato e approvato nella competente Commissione Parlamentare un emendamento al decreto fiscale con il quale si prevede che in considerazione dell’urgenza di rafforzare la capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni, le amministrazioni titolari di interventi previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ivi incluse le regioni e gli enti locali, possono utilizzare le graduatorie ancora vigenti dei concorsi per dirigenti di seconda fascia e per funzionari, banditi anche da altre pubbliche amministrazioni, mediante lo scorrimento delle stesse graduatorie, restando fermi i limiti alle assunzioni posti dalle vigenti norme. – articolo 16, comma 3-bis (em. 16.10 – testo 3 – utilizzo di graduatorie di altre pubbliche amministrazioni).

La Federazione CONFSAL – UNSA, anche su forte “input” del Coordinamento, si è battuta per l’ottenimento dell’emendamento al fine di dare soddisfazione alle aspettative di tanti colleghi idonei all’ultimo concorso da Dirigenti per n. 175 posti.

Inoltre, i colleghi idonei sono stati inseriti nel “Portale” dedicato dal Governo alla ricerca delle risorse umane nella PA, per l’acquisizione da parte di altre amministrazioni, come da comunicazione ricevuta “al tavolo”.

Ulteriormente, abbiamo chiesto informazioni in merito al passaggio dalla Seconda alla Terza Area per 700 posti. Devono essere nominate le Commissioni e devono essere predisposte le prove, mentre l’Agenzia è impegnata anche per l’espletamento dei concorsi pubblici finalizzati all’acquisizione di personale.

Sul materiale formativo nessuna novità, rispetto alle pregresse comunicazioni, ma il Coordinamento prova a predisporre una piattaforma digitale in grado di fornire “pillole” di conoscenze specifiche che possono essere di ausilio per i colleghi partecipanti. Su questo progetto quanto prima forniremo ogni utile elemento.

(La delegazione CONFSAL – UNSA Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

Roma, 3 dicembre 2021

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Ent 20211202 Accordo ...

ADM – Firmata l’ ipotesi di CCNI/ADM

AGENZIA DELLE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

A tutti i Lavoratori ADM

Firmata l’ ipotesi di CCNI/ADM

Dopo un lungo e discontinuo periodo di trattative si è giunti alla firma dell’ipotesi del Contratto Integrativo (CCNI) di Agenzia che diventerà operativo dopo l’approvazione dei competenti organi di controllo interni ed esterni  e la sottoscrizione definitiva delle Parti.

Il nuovo testo prenderà il posto del precedente (luglio 2008) del quale mantiene, attualizzandole e potenziandole, diverse impostazioni e riguarderà, ovviamente, tutto il Personale dell’Agenzia ADM.

Rimandando a successivi approfondimenti la disamina dei diversi istituti, è importante sottolineare che con  il nuovo CCNI si è voluto, al di là di ogni scontato benaltrismo e con necessario senso di realismo, affrontare problematiche poco definite precedentemente o sorte nel corso degli anni, ovvero introdurre nuove previsioni nell’ambito del rapporto di lavoro e sul salario accessorio.

La nostra Federazione si è impegnata, con assiduità e propositivamente, nella trattazione delle diverse parti dell’impianto contrattuale con l’intento di dare ai Lavoratori maggiori strumenti e risorse.

Diverse sono state le tematiche affrontate  sulle quali, anche dopo un acceso dibattito, si è giunti ad una sintesi che abbiamo considerato accettabile anche tenuto conto delle limitate risorse dedicate al finanziamento di alcuni istituti.

Il sistema indennitario, seppur nelle ristrettezze del momento e con la fiducia di un allargamento delle relative poste economiche, è stato conservato ancorandolo a condizioni più oggettive. Per le turnazioni è stato previsto un aumento delle aliquote e una serie di necessarie specificazioni. La previsione di ore di straordinario in aumento riguardo al vigente CCNL ha inteso garantire lo svolgimento di molte attività diversamente non gestibili a causa delle persistenti carenze di organico.

Sul fronte delle innovazioni, anche in adeguamento al CCNL vigente, da segnalare sono gli incentivi alla mobilità territoriale, le ferie e riposi solidali, il welfare integrativo.

Il nuovo CCNI ha voluto anche individuare in modo più netto alcune regole ed istituti  al fine di evitare sterili contrapposizioni tra le Parti in materie non sempre ben definite.

Sostanzialmente, in una situazione storica in cui il rapporto di lavoro ha subito e continua a subire non pochi cambiamenti anche a causa della pandemia ancora in atto, il nuovo CCNI ha inteso dare un apporto di adeguato cambiamento seppur nella consapevolezza che diverse tematiche restano  in progress nonché sotto il vincolo di eventuali nuove previsioni del CCNL in trattazione presso l’Aran.

Il Responsabile Nazionale Settore ADM – Salvatore Veltri

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 1 dicembre 2021

 

ENTRATE – Incontro del 23 novembre 2021 – Siglato un nuovo accordo sulla sicurezza

AGENZIA DELLE ENTRATE

SIGLATO UN NUOVO ACCORDO SULLA SICUREZZA

Nella giornata di ieri 23 novembre, all’esito di un estenuante tavolo nazionale terminato a tarda ora, è stato siglato un nuovo ed importante accordo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. L’Intesa integra e sostituisce l’accordo sulla sicurezza del 30 aprile 2020. Come CONFSAL-UNSA riteniamo che il documento rechi importanti affermazioni di principio, oltre a costituire un valido manuale operativo per i molteplici datori di lavoro dell’Agenzia delle Entrate.

In primo luogo le parti danno atto che l’istituto dello “smart working” utilizzato in questo periodo ha dato esiti molto positivi ed i datori di lavoro dovranno favorirne quanto più possibile l’uso, compatibilmente con il vigente quadro normativo (che prevede la prevalenza del lavoro in presenza).

In secondo luogo vengono dettate le seguenti linee guida:

  • Le modalità organizzative degli uffici devono garantire la prevalenza del lavoro in presenza. La prevalenza dovrà ottenersi in un periodo di osservazione ampio, anche ultra mensile che al momento viene fissato dal 23/11 al 31/12/2021. Il calcolo della prevalenza andrà operato sui giorni di servizio al netto delle assenze di ogni tipo e potrà essere autorizzato anche il lavoro agile orizzontale;
  • È confermato che i fragili, i loro conviventi ed i conviventi con gli ultraottantenni svolgono ordinariamente prestazione lavorativa in modalità agile senza rientri. Ed è precisato che tale tutela si estende anche a coloro che dovessero manifestare una fragilità sopravvenuta e non già attestata all’inizio della pandemia. Saranno esclusi dai rientri, altresì, i genitori di figli minori di 14 anni posti in quarantena fiduciaria;
  • Le stanze non potranno essere occupate per una capienza superiore al 50% delle postazioni, sarà obbligatorio arieggiare i locali ogni ora, in caso di copresenza le postazioni dovranno avere una distanza di almeno 2 metri e gli occupanti dovranno portare la mascherina;
  • Sarà il datore di lavoro a fornire le mascherine a tutto il personale nel numero di 2 al giorno. Nel caso di personale a contatto con il pubblico le mascherine saranno di tipo FFP2;
  • Al fine di adeguare le indicazioni alle realtà locali, è fatto obbligo di avviare specifici tavoli di contrattazione decentrata ai sensi dell’art. 7 c. 6 lett. k).

 

Pur apprezzando i risultati raggiunti, CONFSAL-UNSA ha precisato che l’accordo appare un valido strumento per fronteggiare la situazione attuale, fermo restando le evoluzioni della “pandemia” che potrebbero richiedere anche ulteriori e successivi interventi.

Il secondo argomento all’ordine del giorno era il Sistema di Valutazione della Performance del Personale delle Aree Professionali.

L’Agenzia ha rimarcato l’importanza di giungere ad una intesa sul tema, in quanto alla luce delle nuove regole contrattuali tutti i riconoscimenti economici futuri (come percorsi di sviluppo) nonché l’erogazione del salario accessorio dovranno tenere conto della valutazione del personale. D’altronde lo stesso quadro normativo vigente richiede l’adozione di un generale sistema di valutazione del personale.

Nelle scorse settimane CONFSAL-UNSA ha fornito diversi contributi scritti, rimarcando l’importanza di “tracciare” un percorso di valutazione ben regolamentato e trasparente. Abbiamo chiesto che i valutatori fossero opportunamente formati e sensibilizzati all’uso appropriato di questa leva gestionale. Abbiamo anche rimarcato l’esigenza di omogeneità delle valutazioni in modo che la medesima prestazione non possa essere valutata difformemente. A tal fine auspichiamo obiettivi uniformi in tutte le regioni e coerenza tra le valutazioni conseguite dal gruppo di lavoro e quelle conseguite dai rispettivi coordinatori ad ogni livello. Si è assistito, pertanto, ad ampio dibattito (in prosecuzione dei precedenti “step”) in cui ciascuno ha rappresentato le proprie sensibilità. Il lavoro proseguirà nei prossimi giorni.

Cordiali saluti

(La delegazione CONFSAL – UNSA Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

Roma, 24 novembre 2021

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

 

ENTRATE – Nota di richiesta convocazione all’Autorità Politica

AGENZIA DELLE ENTRATE

Nota di richiesta convocazione all’Autorità Politica

 

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

dott. Daniele Franco

 

Alla Viceministra MEF

on. Laura Castelli

 

e, p.c. Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

avv. Ernesto Maria Ruffini

Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli

dott. Marcello Minenna

Alla Direttrice del Dipartimento delle Finanze

prof.ssa Fabrizia Lapecorella

In attesa di una convocazione, come da ultimo richiesta con nota del 15.11.2021, lo scrivente Coordinamento, unitamente alla Federazione, tra le Organizzazioni più rappresentative del settore, formalizza alle SS.VV. con la presente le diverse richieste relative al personale in servizio nelle Agenzie Fiscali nonché alcune proposte riguardanti l’assetto delle medesime Agenzie.

In ragione della gravissima carenza di personale dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e pur preso atto dei concorsi in itinere, correlati alla facoltà “assunzionale” a normativa vigente utilizzata da entrambe le strutture, la CONFSAL – UNSA chiede un PIANO STRAORDINARIO DI ASSUNZIONE PER FUNZIONARI CON CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO, per i diversi e profili professionali di cui alcuni strategici per il diverso e nuovo modo di operare.

Quanto sopra finalizzato a riportare i livelli occupazionali in ADE ed in ADM ad un livello soddisfacente ed adeguato, in grado di elevare efficienza e funzionalità nello svolgimento delle strategiche funzioni e compiti assegnati alle medesime.

Riteniamo ragionevole un piano di almeno nn. 4.000 – 5.000 nuove assunzioni per l’Agenzia delle Entrate e nn. 2.000 – 3.000 nuove assunzioni per l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli.

Ulteriormente, in ragione del modello giuridico ed organizzativo statuito con il D.Lgs n. 300/1999, la CONFSAL – UNSA chiede maggiori risorse economiche per il salario accessorio di tutti i funzionari in servizio, nonché l’eliminazione dei tetti di spesa sul salario stesso correlati con gli imposti vincoli generali di bilancio.

A tale riguardo si evidenzia come negli anni, diverse decine di milioni di euro, pur assegnati per il personale delle Agenzie, con il decreto ministeriale di cui all’art. 7 del D. Lgs. n. 157/2017, nonché con il precedente meccanismo di finanziamento, non sono stati corrisposti (non spendibili) per effetto dei citati vincoli, ledendo il vincolo tra elevazione delle prestazioni quanto-qualitative e controprestazioni, caposaldo del modello di Agenzia Fiscale (Principal – Agent).

Anche i tempi di erogazione del salario di produttività dovrebbero essere ridotti perché ad oggi misurati in oltre due anni dall’avvenuta prestazione lavorativa.

In termini generali, la CONFSAL – UNSA chiede che venga “predisposto” un progetto di valorizzazione professionale ed economico per tutto il personale in servizio nelle Agenzie Fiscali, anche con il supporto strategico della formazione, in ragione del necessario rafforzamento operativo e strategico delle Amministrazioni, nell’ambito del “progettata” riforma della Pubblica Amministrazione.

Con riferimento a questo aspetto, la CONFSAL – UNSA evidenzia che l’Amministrazione Finanziaria è stata l’unica nel corso degli ultimi ventuno anni ad affrontare brillantemente il processo di “riforma” voluto dal legislatore alla fine degli anni ’90, ma il modello delle Agenzie Fiscali, nel corso del tempo, non è stato adeguatamente salvaguardato, rafforzato ed ulteriormente implementato, mettendo in crisi la stessa operatività delle strutture.

Un ulteriore e reale recupero di efficienza, funzionalità ed economicità di queste strutture che presidiano il campo tributario e la tutela dei traffici commerciali e passeggeri, in momento di grande importanza per sistema Paese richiede, a parere della CONFSAL – UNSA massima attenzione delle Autorità Politiche, anche alla luce di importanti valutazioni e conseguenti raccomandazioni espresse da qualificati soggetti internazionali di consulenza (OCSE E FMI).

Andrebbero rafforzate l’autonomia finanziaria, gestionale ed organizzativa, anche dal punto di vista del personale, delle due Agenzie Fiscali, anche richiamando disposizioni normative originarie (D.Lgs n. 300/99) che sono state successivamente modificate e che, unitamente alle diverse disposizioni emanate nel tempo per tutto il Pubblico Impiego, evidenziano, in concreto, un “disallineamento” tra modello/obiettivi/operatività e quadro normativo-regolamentare di riferimento.

A più giusta ragione se si affronta un generale percorso di riforma dell’intero apparato pubblico del nostro Paese.

Egregie Autorità,

questi sono solo alcuni contributi che la CONFSAL – UNSA fornisce alla discussione sul progetto di riforma, unitamente ad ulteriori elementi che potranno sicuramente essere espressi nel corso della richiesta audizione.

Con i più cordiali saluti.

Roma, 16 novembre 2021

IL SEGRETARIO GENERALE FEDERAZIONE CONFSAL – UNSA
Massimo Battaglia

IL COORDINATORE NAZIONALE CONFSAL – UNSA Agenzie Fiscali

Valentino Sempreboni

 

ADM – Lavoro agile, CCNI e Varie – Incontro dell’11 novembre 2021

AGENZIA DELLE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Lavoro agile, CCNI e Varie

Incontro dell’11 novembre 2021

In data 11 novembre 2021, le OO.SS. Nazionali si sono incontrate con la Direzione Centrale del Personale per affrontare in primis la tematica della prestazione lavorativa in modalità agile, che a seguito del DM 08.10.2021 del Ministro per la Pubblica Amministrazione, a decorrere dal 15 ottobre scorso è stata fruibile solo da parte dei lavoratori fragili ed eventualmente dai caregiver.

In merito l’Agenzia, in apertura di confronto, ha proposto al tavolo sindacale un testo che, fermo restando il diritto dei lavoratori fragili e dei caregiver di fruire dell’istituto di specie, proponeva, in forza di quanto dettato all’art. 1, comma 3, del DM 08.11.2021, la previsione di autorizzare il lavoro agile con le condizionalità previste dal testo normativo. E’ stato richiamato, però, il vincolo della Liua-Dir del 13.08.2020, (attività indifferibili in presenza riferibili alla quasi totalità delle funzioni espletate negli Uffici dell’ADM, in particolare in quelli sul territorio), nonché la possibilità di un massimo di 4 giorni al mese di lavoro agile.

La nostra Delegazione ha subito evidenziato l’incongruità del riferirsi ulteriormente alla Liua del 13 agosto 2020, anche se poi mitigata dalla Liua dell’8 settembre 2020 e da una nota della DC Personale dell’11 settembre 2020.

La posizione, definitiva anche a seguito delle osservazioni sindacali, dell’Amministrazione, comunque, è stata formalizzata nella tarda serata dello stesso 11 novembre con l’invio alle OO.SS. nazionali di un documento che dovrebbe tradursi in una Liua e che esplicita le “misure ulteriori” per l’accesso allo SW da parte dei Lavoratori, oltre quelle in essere cioè nel caso di lavoratori fragili e caregiver.

Sostanzialmente le nuove misure sono legate alle “condizionalità” del DM 8 ottobre 2021, alla Liua del 13 agosto 2020, alle singole determinazioni dei dirigenti degli uffici per specifiche situazioni, nonché all’individuazione del numero delle giornate in SW effettuabili nel mese.
Il numero delle giornate lavorative mensili espletabili in SW va da 6 a 8 in base a specifiche e motivate esigenze personali: da notare che per situazioni legate ai figli under 14 si parla solo monogenitorialità e di una ulteriore possibilità di elevazione del numero delle giornate in SW ai fini della prevenzione del contagio laddove il distanziamento negli uffici non sia sufficiente.
Vengono esposti nel documento anche i concetti di fasce di contattabilità e di disconnessione.

Le previsioni operative del documento in parola sono, poi, tradotte in una “intesa” tra Lavoratore richiedente il lavoro agile e l’Amministrazione che contempla le condizioni alle quali è autorizzato il lavoro agile.

Si rammenta, infine, che le disposizioni sullo SW proposte dall’Amministrazione saranno soggette ad eventuale variazione in caso di pubblicazione delle tanto attese ed auspicate Linee Guida citate nel DM di ottobre 2021.

Non può non essere rimarcato che l’Amministrazione ha proceduto ad una limitata apertura nei confronti dello SW in cui diverse situazioni del Personale rimangono irrisolte e permane il concetto che la produttività e l’espletamento delle attività istituzionali siano legate principalmente alla “lavoro in presenza”. Siamo, comunque, convinti che la firma del CCNL in trattazione, l’adozione dei PIAO e una visione più ampia del futuro potrebbero mutare alcune posizioni dell’Agenzia.

L’ ulteriore argomento all’ordine del giorno ha riguardato il CCNI, che ha visto l’Amministrazione fare proprie alcune osservazioni inviate dal nostro Coordinamento e per il quale gli incontri precedenti avevano definito i vari istituti. Sempre nella tarda serata dell’11 novembre è giunto alle OO.SS. nazionali il “testo definitivo” proposto per la eventuale firma da parte delle stesse.

Il citato testo, che arriva alla conclusione di un percorso di quasi due anni, sarà vagliato con i Responsabili regionali di Settore prima di una eventuale sottoscrizione da parte della nostra Organizzazione Sindacale.

Il Direttore del Personale dott. Rocco Flore, in chiusura della riunione (veramente, è il caso di dirlo, last not least!) ha proceduto a due comunicazioni di grande interesse per i Lavoratori: ovvero che l’Amministrazione sta lavorando al fine dell’inclusione di tutti gli idonei, circa 140, nel passaggio verticale dalla II alla III Area, che dovrebbe perfezionarsi nel corso del 1° semestre del 2022, e che l’Amministrazione provvederà ad inizio 2022 a lavorare sui passaggi economici, fermi ormai da un intero biennio.

LA DELEGAZIONE CONFSAL-UNSA (Veltri, Eremita, Lamberti, Paduano, Sorrentino)

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 12 novembre 2021

 

ENTRATE – Convenzione MEF/Agenzia 2021-2023 – Incontro del 10 novembre 2021

AGENZIA DELLE ENTRATE

Convenzione MEF / ADE 2021-2023

Incontro del 10 novembre 2021

 

La CONFSAL – UNSA ha partecipato all’incontro odierno con il Dipartimento delle Finanze in merito alla Convenzione con il MEF / ADE 2021-2023.

In questa sede si richiama integralmente il nostro comunicato del 3 novembre riguardante il Piano dell’Agenzia.

In questa sede giova sottolineare che il Coordinatore Nazionale ha espresso al tavolo rammarico per l’assenza dell’Autorità politica su un confronto strategico in tema di rapporto convenzionale, unitamente al ritardo temporale nella stipula della Convenzione medesima.

Quanto sopra segnala, comunque, la scarsa attenzione rispetto alla Rappresentanza dei lavoratori dell’Agenzia, nonché la apparente minor importanza che la Politica attribuisce alla macchina fiscale.

Il tutto richiamando le criticità di fondo, oramai un elenco consolidato da diversi anni, rappresentate dalla grave carenza del personale, solo in parte nel futuro alleviate dai concorsi in corso di espletamento o da espletare, che necessità di potenziamento anche attraverso un programma straordinario di reclutamento, la necessità di maggiore risorse finanziarie a sostegno della salvaguardia del vincolo tra prestazioni e controprestazioni, visti gli obiettivi quanto qualitativi stabiliti per il triennio 2021-2023, la giusta attenzione verso il modello organizzativo ed il lavoro agile nonché tutti gli altri strategici temi posti all’attenzione.

E’ stato ribadito che già con nota dell’8 settembre scorso la CONFSAL – UNSA ha richiesto una audizione al Ministro Franco, estesa al Vice Ministro Castelli ed Capo di Gabinetto Chinè, finalizzata ad effettuare tutti gli approfondimenti sul modello delle Agenzie e relative operazioni di consolidamento e miglioramento, sul rafforzamento dell’autonomia finanziaria, gestionale ed organizzativa e sui percorsi di carriera di tutti i colleghi in servizio.

I segnali che pervengono non sono dei migliori, anche in termini di prospettive normative-regolamentari, e vorremmo utilizzare la probabile/possibile “Riforma del Fisco” per ottenere la giusta attenzione, governativa e parlamentare,  sulla macchina fiscale.

Senza implementazione di risorse, umane – finanziarie – materiali/tecnologiche e senza una forte attenzione “politica” sugli obiettivi di fondo dell’Amministrazione Finanziaria, soprattutto sulle regole, generali e specifiche,  per la CONFSAL – UNSA non si va da nessuna parte.

Attendiamo risposte.

(La delegazione Valentino Sempreboni e Gennaro Vitiello)

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 10 novembre 2021

 

ENTRATE – Rientro in presenza e lavoro agile – Richiesta urgente convocazione al Direttore dell’Agenzia

AGENZIA DELLE ENTRATE

Rientro in presenza e lavoro agile

Richiesta urgente convocazione al Direttore dell’Agenzia

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

avv. Ernesto Maria Ruffini

Alla Direttrice del Personale dell’Agenzia delle Entrate

dott.ssa Laura Caggegi

Oggetto: Rientro in presenza e lavoro agile

 

Preso atto delle “Ulteriori indicazioni dell’8.11.2021 nella Gestione della prestazione lavorativa del personale in applicazione del DPCM 23.09.2021 e del DM 8.10.2021”, a firma del Capo Divisione Risorse, la scrivente OO.SS. esprime forti perplessità circa il contenuto della stessa nota/circolare.

Con riferimento al DM 8.10.2021, l’art. 1 comma 3 statuisce anche la possibilità dello svolgimento del lavoro agile nel rispetto di alcune condizionalità riportate dalla stessa norma.

In questa sede giova anche fare riferimento alla rilevanza dell’esperienza del lavoro da remoto praticata in questi mesi ed al “salto” tecnologico effettuato dall’Amministrazione, con tutti i relativi investimenti.

Per quanto evidenziato ed in relazione alle Indicazioni fornite dall’Agenzia, la scrivente ritiene essenzialmente necessario che le OO.SS., a livello centrale e nel livello territoriale, partecipino effettivamente da un lato, al “processo” di rientro in presenza e dall’altro, alla attribuzione di lavoro agile, in ragione dei coinvolti aspetti di sicurezza e tutela dei lavoratori, nonché con riferimento alla flessibilità oraria di ingresso ed uscita, alla gestione del lavoro agile con relativa rotazione e tutti gli altri “elementi” che vedono sovraintendere il sistema delle relazioni sindacali.

Le disposizioni, normative e contrattuali, in materia di sicurezza e le ricadute delle operazioni nelle singole sedi non possono essere solo formalmente citate bensì le fattispecie devono essere concretamente regolate ed applicate.

Inutile sottolineare la delicatezza e l’importanza della presente richiesta, alla luce della vigenza dell’emergenza sanitaria, della ripresa rilevata dei contagi (spesso segnalata da diversi territori), nonché tutto quanto il relativo contesto operativo richiede, compreso la “consulenza qualificata” dei medici e l’esame di tutte le specifiche situazioni rispetto al distanziamento, ai sistemi di protezione individuale, alla logistica e quant’altro.

Il “sopravvenuto” impianto normativo, a parere dello scrivente, non può determinare la disapplicazione delle pregresse regole dettate innanzitutto per la sicurezza e la salute negli ambienti di lavoro (alla luce dei protocolli generali) ed una eventuale loro revisione richiede l’intervento, a tutti i livelli, delle parti interessate.

Per il livello di competenza si chiede una convocazione delle OO.SS. con tutta l’opportuna urgenza.

Sicuri della massima attenzione, si formulano i più cordiali saluti.

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 8 novembre 2021

 

ADM – GDF & Nota di Aggiornamento al DEF 2021 – Nota al Ministro

AGENZIA DELLE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

dott. Daniele Franco

Al Sottosegretario di Stato con delega all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

dott. Federico Freni

e,p.c.  Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

dott. Marcello Minenna

 

Egregie Autorità

il Coordinamento Agenzie Fiscali della Federazione CONFSAL – UNSA ha elaborato, con altre sigle sindacali, un importante documento riguardante l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, già inviato il 2 novembre u.s., rappresentando stupore e perplessità per quanto espresso nella Nota di Aggiornamento al DEF 2021 circa i compiti che la Guardia di Finanza si attribuirebbe, perfino dando a se stessa la qualifica di “Autorità doganale” non contemplata di certo dai regolamenti unionali né dalla normativa nazionale nei termini lasciati intendere dalla Nota in commento.

Il documento già inviato, che qui si richiama integralmente, illustra compiutamente i termini della preoccupante problematica, evidenziando in particolare le ricadute conflittuali fra le due Istituzioni in campo (Agenzia delle Dogane e Monopoli e GDF) nonché i negativi riflessi su cittadini e imprese (specialmente l’inopportuna duplicazione dei controlli).

Si specifica che la GDF opera  negli spazi doganali,  ai sensi degli artt. 17, 21 e 22 DPR 43/1973, per le attività di “vigilanza e riscontro” mentre i controlli e poteri degli Uffici e dei Funzionari Doganali sono descritti diffusamente nel resto del DPR 43/1973 mentre una serie di “leggi demandate” individuano i Funzionari Doganali come gli organi deputati ad intervenire in casi di frodi sia alla legge doganale che alle altre leggi la cui inosservanza venga riscontrata nell’attività doganale.

La posizione della GDF, di cui alla Nota di aggiornamento al DEF, all’attualità, verrebbe anche ulteriormente riaffermata da una circolare interna del Corpo, partecipata ad almeno un organo di stampa (Italia Oggi), che riporterebbe, quale indirizzo operativo per i Militari GDF in ambito doganale, l’utilizzo delle banche dati in uso alla GDF e che potrebbero maggiormente orientare i controlli a livello di movimenti merci da/per Paesi Terzi.

In proposito però l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ormai da una ventina di anni, utilizza sofisticati strumenti di analisi dei flussi delle merci le quali, in base a diverse decine di parametri di rischio, vengono segnalate in tempo reale come oggetto di possibili frodi e irregolarità. Inoltre, in aggiunta ai controlli in tempo reale, i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli eseguono “controlli a posteriori” (così detto canale blu) per ulteriori controlli documentali e se del caso anche fisici recandosi nelle aziende.

Si evidenzia, quindi, una duplicazione di attività con le medesime finalità, a scapito dell’utenza in regola che, potenzialmente, correrebbe il rischio di vedersi controllata varie volte per le medesime operazioni.

In merito agli indici di pericolosità, a cui accennerebbe l’articolo di stampa, da utilizzare ai fini del “riscontro”, vale la pena ricordare che tale istituto, previsto dall’art 26 del citato DPR 43/1973, verte su una funzione della GDF di “riscontro sommario ed esterno dei colli e delle merci alla rinfusa, allo scopo di controllarne la corrispondenza ai documenti doganali”, documenti doganali che hanno già avuto un processo di analisi e controllo da parte dei funzionari dell’Agenzia. Si ribadisce che l’attività di riscontro, a suo tempo, fu contemplata per le merci che entravano e uscivano dagli “spazi doganali” mentre oggi molte operazioni doganali si svolgono (per le previste e necessarie semplificazioni burocratiche e con un collaudato sistema di affidabilità degli Operatori Economici, cosiddetto AEO) direttamente presso le aziende interessate.

A maggior chiarimento si aggiunge che, come notorio, l’Agenzia fiscale delle Dogane e Monopoli, nata nel 1999 per esercitare le funzioni dell’ex Dipartimento delle Dogane e Imposte Indirette del Ministero Finanze nonché implementata nel 2012 con le funzioni dell’Azienda Autonoma Monopoli di Stato, ai sensi dei regolamenti comunitari/unionali, del Testo Unico delle disposizioni legislative in materia doganale (DPR 43/1973) e di tutte le leggi demandate, è “preposta ai controlli  sulla circolazione delle merci in ambito internazionale, contribuisce alla fiscalità interna e agli interessi finanziari del Paese e della UE, provvede alla riscossione di tributi specifici e ALLA LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE E ALLE FRODI ANCHE CON POTERI DI POLIZIA GIUDIZIARIA” ed inoltre “esercita il ruolo di presidio dello Stato nei settori dei giochi e dei tabacchi, garantendo gli interessi dell’Erario attraverso la riscossione dei tributi, tutelando il cittadino attraverso il contrasto agli illeciti e gestendo il mercato attraverso concessioni e atti regolamentari. Concorre alla sicurezza e alla tutela dei cittadini, controllando le merci in ingresso nell’Unione Europea e contrastando fenomeni criminali come contrabbando, contraffazione, riciclaggio e traffico illecito di armi, droga, rifiuti, alimenti e farmaci non rispondenti alla normativa sanitaria vigente”.

Meraviglia, quindi, che una diversa Amministrazione dello Stato, ad ordinamento militare, possa essere impegnata nelle  medesime incombenze esercitate e previste per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli soprattutto alla luce di quanto l’operatività dell’ Agenzia  sia risultata di primaria importanza per l’attività svolta nel corso dell’emergenza sanitaria ancora in corso, così come fondamentale risulta l’attività della stessa Agenzia a supporto della crescita del Sistema Paese, il ché viene certificato dai risultati descritti nell’annuale “Libro blu” e più specificamente nei consuntivi degli obiettivi conseguiti in adempimento della Convenzione MEF/ADM.

La scrivente Federazione ritiene, pertanto, opportuno e inderogabile che le SS.LL. vogliano attuare tutti i necessari interventi affinché i dubbi in merito ai compiti ed alle funzioni, nonché ai possibili disallineamenti di carattere operativo, vengano debitamente eliminati, con l’urgenza del caso e per la chiarezza dei ruoli esercitati dagli Organi interessati.

Sicuri della massima attenzione, si formulano i più cordiali saluti.

Roma, 8 novembre 2021

IL SEGRETARIO GENERALE FEDERAZIONE CONFSAL – UNSA
Massimo Battaglia

IL COORDINATORE NAZIONALE CONFSAL – UNSA Agenzie Fiscali

Valentino Sempreboni

 

ENTRATE – Convenzione MEF/Agenzia 2021-2023 – Piano dell’Agenzia

AGENZIA DELLE ENTRATE

Convenzione MEF / Agenzia 2021-2023

Piano dell’Agenzia

 

Presentata oggi, 3 novembre, presso l’Agenzia la bozza della Convenzione MEF / AGENZIA ENTRATE 2021-2023, con un particolare “focus” sul Piano dell’Agenzia, alla presenza del Capo Divisione Risorse aggiunto dott. Dorrello, della Direttrice del Personale dott.ssa Caggegi, del dott. Stella Direttore Centrale Amministrazione e Pianificazione e diversi dirigenti dei vari servizi.

L’incontro ha preceduto la convocazione della settimana prossima presso il MEF – Dipartimento delle Politiche Fiscali nella quale prospetteremo alla “Parte Pubblica”, in quella sede in veste più squisitamente politica, le criticità di sistema e le nostre richieste d’intervento.

Innanzitutto, la delegazione CONFSAL – UNSA ha dovuto necessariamente evidenziare il ritardo nella presentazione del Piano, nonché dell’intera Convenzione, nonostante le rassicurazioni che erano state fornite l’anno scorso direttamente dalla Direttrice del Dipartimento Finanze (ovvero convocazione al MEF nella primissima parte dell’anno e quindi approfondimento della strategica tematica del piano aziendale ad inizio del percorso operativo per il raggiungimento degli obiettivi in esso esplicitati).

Quanto sopra porta a ragionare, invece, in termini di consuntivazione dell’attività espletata nell’anno in corso, facendo leva sull’individuazione dei target 2022 e 2023 per una concreta valutazione delle linee operative prospettiche.

Naturalmente in sede MEF affronteremo meglio questo tema, per la sua valenza politica.

Il ritardo oramai consolidato rappresenta un forte segnale di disattenzione politica rispetto alle Agenzie Fiscali e relativo rafforzamento qualitativo del modello, in concreto una distorsione di non poco conto con significativi riflessi negativi.

In merito ai numeri (target) espressi nel documento di Piano, la CONFSAL – UNSA ha apprezzato il mantenimento in termini elevati se non addirittura migliorativi di alcuni indicatori istituzionali presenti nel set dei diversi obiettivi delle aree Servizi – Prevenzione – Contrasto.

Questo esprime efficacemente il ruolo strategico dell’Agenzia, quale dato consolidato confermato anche in piena emergenza sanitaria.

A tale riguardo fondamentale il dato oramai a consuntivo 2021 delle complessive entrate da adempimento spontaneo (€/miliardi 446,52), nonché il relativo incremento del 5% per il 2022 (€/miliardi 468,72) e dell’8,5% (sempre rispetto al 2021) per il 2023 (€/miliardi 484,93). Questi dati esprimono al meglio tutta l’attività di “compliance” nelle sue diverse forme e modalità operative.

Importante anche i dati sulle entrate derivanti dalle attività di contrasto, che passano dai €/miliardi 10,00 del 2021, ai €/miliardi 15,87 del 2022 (incremento del 58,7%) e €/miliardi 15,27 del 2023 (incremento del 52,7% sempre su base 2021).

Questo dato esprime invece appieno la capacità operativa di contrasto alle violazioni tributarie (erariali e non).

Il dato che esprime l’efficienza complessiva dell’Agenzia, ovvero i costi sostenuti per riscuotere € 100,00 di imposte o diritti, è pari a 0,64 quale di fatto consuntivo 2021, nonché 0,60 per il 2022 e 0,57 per il 2023.

Questi pochi elementi riportati che poi si declinano negli elevati target dei singoli obiettivi quanto-qualitativi (in totale 9 per le tre Aree e relativi diversi indicatori), in qualche caso anche con netti aumenti nel triennio, segnale, se ve ne fosse il caso, l’efficace azione operativa posta nell’anno in corso e da porre in essere nel prossimo biennio nei diversi settori e, quindi, il qualificato impegno richiesto a tutte le risorse umane dedicate.

La CONFSAL – UNSA ha posto, con forza, l’attenzione sulle risorse umane disponibili.

Alla fine del corrente anno risulteranno in servizio n. 29.046 dipendenti, di cui 405 dirigenti (dati presunti).

Nel corso del prossimo anno, sia con riferimento ai bandi di concorso in itinere (con probabile inizio di tirocinio entro febbraio) sia ai concorsi da bandire, si darà esecuzione al Piano di fabbisogno del personale per complessive 4.113 unità (n. 560 di Seconda Area ed il resto di Terza Area).

Purtroppo, la massiccia uscita per il 2021, nonché le previsioni di uscita per il biennio 2022/2023 (previsione complessiva oltre n. 6.369 unità) non permetteranno il recupero significativo del livello occupazionale, tanto che alla fine del triennio la disponibilità di risorse umane non raggiungerà le 30.000 unità.

La carenza di risorse umane è vistosa ed importante, quale effetto del blocco del turn over e delle mancate attenzioni della politica su questo strategico tema, mettendo a rischio il raggiungimento dei target sopra riportati. La sofferenza degli Uffici operativi è misurabile senza alcuno sforzo di fantasia.

In ragione di ciò, come peraltro ribadito anche in altre occasioni, la CONFSAL – UNSA ha chiesto una significativa implementazione dei piani “assunzionali”, valutando i margini di intervento a legislazione vigente e chiedendo, altresì, ulteriori sforzi all’Autorità Politica affinché l’Agenzia delle Entrate sia messa nelle migliori condizioni operative possibili, sia sul piano dei numeri che sulle diverse figure professionali necessarie.

E questo anche in ragione degli sforzi che il Paese dovrà affrontare nei prossimi anni per la “messa a terra” del PNRR e della possibile Riforma del Fisco.

Altro fondamentale problema è stato evidenziato nel tema della complessiva “valorizzazione economico-professionale” di tutti i colleghi in servizio nei suoi diversi aspetti (miglioramenti stipendiali, salario accessorio, passaggi entro e tra le aree), sia con riferimento all’eliminazione dei tetti di spesa al salario accessorio (ricordando le risorse disponibili e non “spendibili”) sia ai processi correlati con il nuovo ordinamento professionale che sarà delineato dal nuovo CCNL.

Un riferimento anche in termini di lavoro agile ordinario, nonché il significativo “salto tecnologico” e “procedurale” prodotto in questa fase emergenziale.

La CONFSAL – UNSA ha chiesto massima attenzione ed apertura, alla luce dell’avanzamento operato in questi mesi, affinché il nuovo modello organizzativo valorizzi al massimo le opportunità, alla luce delle nuove regole contrattuali (e probabilmente anche normative).

Gli spazi di manovra che si apriranno, anche in termini di contrattazione integrativa, permetteranno al sistema di relazioni sindacale di contribuire efficacemente a trovare le giuste risposte per bilanciare tempo lavoro e tempo libero, contemperando tutte le possibili esigenze individuali e collettivi, avendo come stella polare anche il miglioramento della produttività quanto-qualitativo.

E’ necessario uno sforzo anche culturale ma siamo sicuri che i risultati saranno tangibili sotto tutti i punti di vista.

Le risposte non si sono fatte attendere. Grande segnale di apertura e di attenzione da parte sia del Capo Divisione Risorse aggiunto che dal Direttore del Personale.

Andranno superate criticità esogene di non poco conto e qualche resistenza interna, ma la CONFSAL – UNSA ritiene che con un lavoro coordinato ed univoci intenti il salto di qualità è possibile, a beneficio della collettività e dei colleghi in servizio.

(La delegazione CONFSAL – UNSA Settore Entrate – Sempreboni, Vitiello, Sorrentino)

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 3 novembre 2021

 

ADM – Nota di Aggiornamento al DEF 2021 – Comunicato UNITARIO

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

dott. Daniele Franco

Al Sottosegretario di Stat con delega all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

dott. Federico Freni

e p.c. al Direttore Generale

Agenzia Dogane e Monopoli

Dott. Marcello Minenna

Egregi Sigg. Ministro e Sottosegretario di Stato

le scriventi OO.SS. hanno rilevato che nella Nota di Aggiornamento al DEF 2021 deliberata dal Consiglio dei Ministri del 29.09.2021, nel “capitolo” riguardante  “le strategie e i risultati di prevenzione e contrasto” operate dall’Agenzia delle Entrate, dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, dalle Regioni e dagli Enti Territoriali, viene illustrato un PIANO OPERATIVO FRODI DOGANALI per il quale la Guardia di Finanza figurerebbe quale “Autorità doganale”, svolgerebbe “in autonomia” il presidio di porti, aeroporti, rotabili,  effettuerebbe controlli di “retrovalico”,  farebbe “controlli a posteriori” per sottofatturazione, origine delle merci, ammissione temporanea, regime doganale 42, tax free, procederebbe a controlli su vendita e distribuzione TLE, controlli su DPI e prodotti sanitari per COVID 19.

Tali previsioni, qualora fossero formalmente attivate, assegnerebbero alla Guardia di Finanza l’esercizio di attività e funzioni tipiche dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli  (ADM), creando situazioni di interferenze e contrasti istituzionali, sottraendo, peraltro, all’Agenzia le funzioni e le attività di “antifrode” volte alla prevenzione e contrasto degli illeciti  per il cui esercizio, si rammenta, i funzionari dell’Agenzia sono investiti, per legge, dei poteri e delle prerogative di Polizia Giudiziaria e Tributaria.

Si sottolinea, poi, che la normativa unionale (ad es. art. 5 del Codice doganale UE/Reg. UE 952 del 2013) quando fa riferimento all’ “autorità doganale” rimanda alle amministrazioni doganali  dei vari  Stati Membri (per l’Italia pertanto all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), nonché ad altre “autorità” chiamate ad applicare “alcune norme doganali” (come in Italia La Guardia di Finanza)  non ammettendo, dunque alcuna diarchia che, per contro, si verrebbe a creare applicando il documento che qui si commenta.

Inoltre, una eventuale “pluralità di gestori” si porrebbe in contrasto con quanto disposto della legge 300/1999 (riforma dello Stato), che attribuisce la “mission” doganale all’Agenzia delle Dogane e non alla Guardia di Finanza, nonché da quanto stabilito dal TULD/DPR n° 43/1972 e dalle varie leggi collegate.

Invero, detti nuovi compiti sarebbero anche forieri di sicure inefficienze, soprattutto a carico dell’utenza, ad esempio nei cosiddetti “controlli di retrovalico” per cui gli stessi soggetti  potrebbero subire un controllo doganale per ben due volte:  prima dall’Organo doganale anche con l’assistenza del Servizio Attivo della GDF e appena dopo da altri reparti della GDF.

Ulteriore duplicazione di controlli avverrebbe con i “controlli a posteriori” già largamente programmati ed effettuati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Si verrebbe a creare, pertanto, una duplicazione di controlli e funzioni per le quali è istituzionalmente incaricata una specifica Amministrazione: appunto l’ Agenzia delle Dogane e Monopoli

Da ultimo, ma non ultimo per importanza, si evidenzia che nello stesso documento e in merito all’attività della GDF figurano altri due Piani Operativi. Uno riguarda le “frodi nel settore delle Accise e delle altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi” e l’ altro “i giochi illegali e le scommesse illegali”. 

Anche in questi settori si registrerebbe una duplicazione di compiti che all ’Agenzia  sono attribuiti per legge, comprese le funzioni di prevenzione e contrasto necessarie in tali ambiti operativi, anch’esse inserite nei piani convenzionali annuali.  

Per tutto quanto sopra, le Scriventi OO.SS. chiedono a codeste Autorità un autorevole e risoluto intervento volto ad eliminare qualsiasi dubbio e perplessità, cassando tutti quei punti che possano creare, come effettivamente creano, duplicazioni  in merito all’assetto delle funzioni e dei compiti delle due strategiche Istituzioni; tutto ciò nel rispetto della normativa vigente.

 I dipendenti in servizio nell’Agenzia delle Dogane e Monopoli vogliono, poi, essere messi nelle condizioni di effettuare le proprie funzioni previste per legge al meglio, con ciò intendendo anche l’implementazione delle risorse umane, portando rapidamente a termine i concorsi in itinere anche con l’allargamento dei posti agli idonei, nonché azionando tutti i più adeguati strumenti, materiali, immobiliari e tecnologici, in grado di elevare ancor di più la qualità e quantità dell’azione istituzionale, nell’ambito dell’Unione Europea ed in contrasto ai traffici illeciti di qualsiasi natura.

Si specifica, infine, che i Dipendenti dell’Agenzia hanno appreso con grande stupore e perplessità quanto rilevabile nel documento in questione, così come è doveroso sottolineare che una eventuale applicazione di quanto in commento inciderebbe in maniera fortemente negativa nei rapporti in ambito locale tra Militari della GDF e Funzionari ADM  a causa di sicuri e continui conflitti di competenza in ordine alle singole attività.  

 

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

UNSA

Iervolino

Fanfani

Procopio

Veltri

 

 

 

ENTRATE – Incontro del 28 ottobre 2021 – Sul ritorno in presenza, non ci siamo…

AGENZIA DELLE ENTRATE

SUL RITORNO IN PRESENZA E LAVORO AGILE: NON CI SIAMO

Importante ma inconcludente incontro tra Direzione del Personale dell’Agenzia delle Entrate e le OO.SS. nel pomeriggio di ieri 28 ottobre.

Siamo giunti al tavolo nella convinzione che la posizione condivisa tra le Parti fosse quella espressa nella nota n. 169980 emessa dalla Direttrice Caggegi in data 20/10/2021, nei termini in cui affermava testualmente che il rientro “… può ben attestarsi intorno al 50%”. Durante l’incontro abbiamo appreso di una drastica inversione di rotta da parte dell’Amministrazione. La posizione illustrata parte dall’assunto che lo “smartworking”, in quanto istituto volto a ridurre il rischio contagi, debba essere strettamente correlato al presidio della sicurezza. Pertanto, laddove la sicurezza dei singoli uffici sia garantita, ben potrà prevedersi un rientro di aliquote anche massicce di personale.

CONFSAL-UNSA ha rappresentato alla controparte che le disposizioni di cui al DPCM del 23 settembre scorso nonché del Decreto Ministeriale dell’8.10.2021, in primis correlano la possibilità di prevedere rientri al rispetto delle norme di sicurezza, ma al contempo consentono alle amministrazioni che rispettano una serie di “condizionalità” quali ad esempio la presentazione del POLA, un elevato livello tecnologico, un piano di smaltimento degli arretrati ecc.., di autorizzare la fruizione del lavoro agile con il solo limite del rispetto della prevalenza del lavoro in presenza.

È inutile sottolineare che la nostra Amministrazione risponde in pieno all’identikit di Ente virtuoso tracciato dal decreto e, pertanto, si pone come Organizzazione a cui il lavoro agile è applicabile tranquillamente.

La Parte Pubblica ha, di conseguenza, proposto un nuovo accordo sulla sicurezza che modifichi quello del 30 aprile 2020 possibilmente “alleggerendo” i presidi previsti in questo. In tal modo gli standard sarebbero più facilmente raggiunti e gli uffici potrebbero predisporre rientri anche massivi.

Per la CONFSAL – UNSA il ragionamento proposto non è in alcun modo condivisibile.

I presidi della sicurezza, pur in presenza di un quadro normativo modificato, non vanno ridotti, tenuto conto che lo stato di emergenza è stato prorogato fino al 31 dicembre 2021 e che la pandemia permane attesa una curva dei contagi in costante crescita. A nostro parere, in sintesi, i presidi andrebbero rafforzati e non certo affievoliti.

In materia di lavoro agile riteniamo che questo, lungi dall’essere essenzialmente un presidio contro i contagi, costituisca una leva di modernizzazione del lavoro pubblico. La pandemia ha solo accelerato il processo di digitalizzazione consentendo una rapida applicazione della Legge n. 81/2017, ma lo “smartworking” costituisce un nuovo approccio culturale e manageriale e, al contempo, uno strumento fondamentale per la conciliazione vita – lavoro che garantisce un miglioramento del benessere percepito, foriero di migliori “performance” lavorative.

Un cambiamento epocale così strategico per l’Agenzia che non può certo “piegarsi” alle diverse valutazioni di un “ondivago” management che solo qualche mese fa sottolineava/indirizzava un futuro “smartworking”, in condizioni di ordinarietà, ad un livello significativamente alto, punto sul quale avevamo espresso perplessità perché presentato come strumento finalizzato più che altro a risparmiare ingenti risorse economiche (locazioni – straordinari – buoni pasto – ecc..).

Oggi il medesimo strumento viene presentato come un istituto la cui opportunità di utilizzo sarebbe prossima allo zero.

Noi riteniamo che un approccio razionale debba essere in grado di tradurre l’esperienza positiva del lavoro agile in uno strumento di ausilio per l’organizzazione del lavoro, che si affianchi al lavoro in presenza ritenuto prevalente.

Quindi sarebbe opportuno, forse fondamentale, provare a dare dignità allo strumento medesimo, magari come ulteriore esperienza da esercitare, in attesa della fine della pandemia e delle nuove regole contrattuali.

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 29 ottobre 2021

 

ADM – Riunione del 27 ottobre 2021

AGENZIA DELLE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

 RIUNIONE DEL 27 OTTOBRE 2021 

CCNI, Sviluppi economici, Fondo risorse decentrate dell’anno 2018 e 2019, Mobilità volontaria nazionale

Ieri, 27 ottobre 2021, le OO.SS. Nazionali si sono incontrate con la Direzione Centrale del Personale per affrontare diverse e gravose problematiche in essere. La discussione si è aperta, su input di parte sindacale, sul tema dei rientri in presenza per i quali, in vista del 1° novembre p.v., la maggior parte degli uffici sta procedendo in modo non uniforme e senza affrontare positivamente le varie situazioni dei Lavoratori. È stato rappresentato alla DC Personale, che sarebbe stato opportuno diramare indicazioni omogenee su tutto il territorio nazionale; la medesima ha risposto di non aver disposto nel senso richiesto, in mancanza delle “linee guida” governative in merito. È stato ribadito che il rientro in presenza in ufficio rappresenta la modalità prevalente della prestazione lavorativa ma non esclusiva del personale e che, al di là della salvaguardia dei “fragili” fino al 31.12.2021, il D.M. dell’8 ottobre 2021 prevede, a determinate condizionalità, il lavoro agile e quindi si potrebbe benissimo procedere a dare ai Colleghi interessati (da es. caregiver, genitorialità, difficoltà trasporti, ecc.) una risposta alle loro attese. È stato sottolineato, inoltre, che il ritorno massivo negli uffici deve essere legato a tutte le condizioni di sicurezza, tenendo presente che all’attualità il periodo di emergenza giunge fino al 31.12.2021, salvo ulteriori deprecabili sviluppi, e spesso negli uffici mancano gli spazi necessari per il distanziamento. La discussione sull’argomento si è conclusa con l’intesa che ci si incontrerà sull’argomento la settimana prossima.

Il confronto è proseguito con la sottoscrizione definitiva del Fondo Risorse Decentrate dell’anno 2018 e 2019, che a seguito di indicazioni degli Organi di Controllo ha subito dei piccoli aggiustamenti tecnici, senza comunque emendare i punti qualificanti delle precedenti

versioni. Detti accordi destinano rispettivamente alla contrattazione integrativa di sede territoriale dell’Agenzia la somma di €. 4.800.000 per il budget di sede ed € 1.800.000 per la performance individuale per l’anno 2018 mentre per l’anno 2019 la somma di € 4.000.000 per il budget di sede e € 1.800.000 per la performance individuale. È stato affermato dall’Amministrazione che nel mese di novembre si dovrebbe procedere al pagamento della performance individuale anno 2018 con un valore medio lordo pro-capite di 170/180 euro e performance organizzativa anno 2019 per la quota rimanente di 1.700.000 euro.

Considerata la forte criticità negli uffici per mancanza di Personale, è stata richiesta all’Amministrazione la possibilità di scorrere le graduatorie della mobilità intercompartimentale. In merito l’Amministrazione ha ancora una volta ribadito che al momento intende puntare su nuove assunzioni, ricordando poi che gli arrivi da altre amministrazioni determinano una riduzione della capacità assunzionale dell’Agenzia.

Ulteriore argomento posto in discussione, è stata la mobilità volontaria nazionale, con l’indicazione da parte dell’Amministrazione dei posti in uscita dalle varie Direzioni Territoriali, nonché dei posti in entrata nei vari Uffici dell’Agenzia. È stata ribadita la previsione che il dipendente potrà fare richiesta di trasferimento verso una sola sede, ubicata in una Struttura di vertice diversa da quella di organica appartenenza. L’Amministrazione ha indicato le varie tappe e scadenze per la procedura di specie: le domande dovranno essere presentate entro il 20.12.2021 e il procedimento si ultimerà entro il 20.06.2022, con possibilità di prorogare il trasferimento di 6 mesi ricorrendone le condizioni (max 20.12.2022).

La nostra Delegazione ha chiesto all’Amministrazione chiarimenti circa la stabilizzazione del personale a vario titolo distaccato, situazione che nel passato era propedeutica alla mobilità. L’Amministrazione su tale punto si è impegnata per un successivo incontro al fine di valutare le modalità di tali stabilizzazioni e comunque verosimilmente prima delle acquisizioni conseguenti alle procedure in corso per il reclutamento di nuovo personale.

Successivamente si è passati ad esaminare la proposta di un accordo programmatico sugli sviluppi economici, che ha subito accesso una animata discussione sia sulla tempistica proposta (2022-2024- 2026) e sia per gli importi previsti che non risultano, a giudizio della nostra sigla sindacale, in linea con il numero dei possibili destinatari e inoltre, anche a causa delle previsioni riferibili al nuovo CCNL in trattazione, che per le analoghe procedure sembrerebbe prevedere “differenziali stipendiali” diversi da quelli attuali. La nostra Delegazione si è espressa negativamente sui tempi proposti (2022/2026), in considerazione anche del fatto che per il 2021 l’Amministrazione ha ritenuto di privilegiare la “produttività di ufficio” anziché un passaggio di fascia e pertanto una intesa sulle progressioni dovrà prendere in considerazione le annualità 2022/2024 appostando per tali annualità la maggior parte di risorse possibili, fisse e ricorrenti, anche in relazione all’auspicato e promesso superamento dei “tetti” del salario accessorio ma anche in funzione delle risorse economiche rivenienti dalla mobilitazione ante Covid del personale e dalle ulteriori risorse per il triennio 2020/2022. L’Amministrazione, preso atto delle varie richieste del tavolo sindacale, ha ritenuto opportuno un approfondimento sull’argomento. La medesima ha, comunque, espresso l’impegno, dopo la firma del nuovo CCNL/FC, di convocare tempestivamente un incontro per definire le procedure degli sviluppi economici.

Ulteriore argomento ha riguardato il CCNI (ultima riunione sull’argomento gennaio 2022) con alcune specificazioni, da parte dell’Amministrazione, di alcune proposte inerenti al sistema indennitario ovvero la possibile nuova classificazione di porti e aeroporti che influiscono sull’indennità di confine. La nostra Delegazione si è espressa per maggiori e necessari approfondimenti sull’argomento, cosa condivisa quasi unanimemente dal tavolo sindacale, e con l’intesa di far pervenire all’Amministrazione, prima del nuovo incontro sull’argomento, delle proposte in merito e anche su altri punti del contratto che meritano una più specifica delineazione.

L’Amministrazione ha preso atto di quanto rappresentato dalle OO.SS. e ha chiuso l’incontro riservandosi di valutare quanto manifestato nonché impegnandosi, compatibilmente alle criticità del periodo, a programmare opportune convocazioni sulle tematiche non definite oggetto dell’incontro.

LA DELEGAZIONE CONFSAL-UNSA (Veltri, Eremita, Lamberti, Califano, Damiano, Paduano)

 

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

UNSA – Consesso Riccione 2021 – Intervento del Coordinatore Nazionale Agenzie Fiscali

                         

Una Valutazione del Coordinatore Nazionale Agenzie Fiscali

CONVENTION UNSA – RICCIONE, 19-20 e 21 ottobre 2021

RELAZIONE SULL’ECONOMIA NON OSSERVATA ED EVASIONE FISCALE E CONTRIBUTIVA DEL 2021 COLLEGATA ALLA NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DEF 

  • Ammontare complessivo del “tax gap”, fiscale e contributivo, poco meno di 103 M €
  • Riduzione del “tax gap” 2018 circa 5,3 M € (2018)
  • Riduzione della propensione al “gap” 1,7%
  • Valore aggiunto generato da economia sommersa attestato su 189,0 M € con incidenza del PIL pari al 10,7%
  • Rapporto debito/pil 154,0% stimato (banda 154,0%-155,0%) – Deficit 9,0% stimato (banda 9,0%-10,5%)
  • Debito complessivo € 2.734 miliardi ad agosto 2021 (come rilevato a ottobre)

AGENZIE FISCALI

Il momento della svolta

I prossimi mesi saranno decisivi per il nostro Paese: con un rapporto debito/pil tra il 150-160%, dopo la nota al DEF stimato al 154,0% se non si realizzerà una robusta crescita economica andremo a sbattere, con tutte le conseguenze negative.

Per evitare questo evento nefasto abbiamo una sola opzione: prendere le giuste decisioni macroeconomiche e microeconomiche. Compito di una politica attenta e con un alto profilo.

Ma in questo ambito sarà essenziale la complessiva riforma del Sistema Fiscale, da approvare e far partire il più presto possibile, dopo la delega ottenuta. Vi sono 18 mesi per la sua realizzazione quindi tempo utile fino alla fine della legislatura.

Riforma che deve avere l’obiettivo di una riduzione permanente del carico fiscale, capace, quindi, di avere effetti sulla domanda nonché di stimolo sull’offerta di lavoro.

Riforma che deve cancellare la profonda inefficienza del nostro sistema, con interventi sull’IRPEF, sull’IVA e sull’IRAP.

Sull’IRPEF, perché, come evidenziato da uno studio della Banca d’Italia, nel decile di reddito lordo annuo intorno ai € 20.000 l’aliquota marginale effettiva staziona stabilmente sopra al 40%. Se aumentare l’offerta di lavoro comporta questi livelli di imposizione fiscale, è letteralmente impossibile generale crescita.

L’aliquota marginale effettiva è l’incremento unitario del reddito lordo assorbito dal sistema delle imposte, dei contributi sociali e dei trasferimenti assistenziali.

Va abbattuto lo scalone (dal 27,0% al 38,0% nell’intervallo 27.000 € – 38.000 €) e vanno complessivamente riviste le attuali cinque aliquote con possibile

Semplificazione (23%-27%-38%-41%-43% // 0-15Mila 23% con 0 fino a € 8.174,00 // 15.001€-28.000€ 27% // 28.001€ -55.000€ 38% // 55.001€-75.000€ 41% // oltre € 75.000 43%).

Sull’IVA, perché in questo momento abbiamo quattro scaglioni (4%-5%-10%- 22%) ed invece sarebbe opportuno superare questa eterogeneità e probabilmente semplificare, con lo scopo di scoraggiare pratiche elusive. Sull’IRAP (imposta regionale attività produttive), che è una imposta che ha come base imponibile i fattori produttivi, ovvero una imposta per definizione anti-crescita. E “ritocco” anche per l’IRES (imposta sulle società oggi al 24%) in combinata con l’IRAP, magari attraverso una adeguata fusione e relativa rideterminazione.

La riforma fiscale deve abbattere le spaventose disuguaglianze di trattamento per i redditi delle persone fisiche, che hanno allontanato il sistema dall’equità. Deve essere favorito il reddito da lavoro.

Attualmente una proliferazione di regimi sostitutivi, l’incredibile giunga delle “tax expenditures”, la sperequazione tra le diverse fonti di reddito (autonomo, dipendente – pensioni -). Basti pensare che sulle “tax expenditures” ovvero l’insieme di agevolazioni fiscali – dalle detrazioni e deduzioni classiche – crediti d’imposta – aliquote ridotte, vedi iva ridotta – cedolare secca, dovremmo avere oltre 600 misure diverse (636 di cui 466 erariali – 170 tributi locali) con minori entrate stimate per oltre € 75,0 miliardi. Sicuramente necessaria una concreta rivisitazione•

Quindi nei prossimi mesi l’Autorità politica, grazie alla delega fiscale, dovrà lavorare e ribadisco DOVRA’ LAVORARE su una profonda ed organica revisione del sistema fiscale che deve basarsi su una massiccia semplificazione nella struttura dell’IRPEF (appunto nelle aliquote, negli scaglioni, e nelle “tax expenditures” ovvero sconti fiscali), negli adempimenti per lavoratori autonomi e professionisti, nelle aliquote IVA, nell’abbattimento del “cuneo fiscale”.

Inoltre, regole certe, con codici unici/codice unico, nonché – finalmente – una razionale revisione del sistema catastale, e questo indipendentemente dal suo impatto tributario, come strumento moderno, efficiente e funzionale di compendio e gestione degli immobili e dei terreni, prima di qualsiasi scelta di merito sulla relativa tassazione. Il tutto in termini di lotta all’evasione che, se resa strutturale e permanente, ha, evidentemente, l’obiettivo del recupero delle risorse necessarie a finanziare la riforma nel medio termine e produrre una significativa riduzione della pressione fiscale.

Partendo da una quota di risorse correlate con la manovra di bilancio, che possono essere immediatamente utilizzate per lo sprint iniziale.

Il sistema fiscale che si dovrà “costruire” deve diventare comprensibile, trasparente, digitale ed “accountable”.

Se la tassazione è alla base del contratto sociale (no taxation without representation – niente tasse se non si possono eleggere i propri rappresentanti), allora bisogna ridurre il carico fiscale sul lavoro perché il lavoro deve essere rimesso al centro della rappresentanza, concentrando i benefici sui redditi medio-bassi (quindi rafforzare/ribaltare il concetto paghiamo le tasse vogliamo essere rappresentati). Un modo per rafforzare il contratto sociale.

L’introduzione di un minimo esente nella tassazione dei redditi delle persone fisiche, anziché l’attuale No Tax Irpef fino a 8.174,0 € nello scaglione del 23,0% aiuterebbe la progressività del sistema senza moltiplicare le aliquote: un minimo esente quale quota di reddito necessaria per la sopravvivenza.

Ulteriormente, i contribuenti non devono essere lasciati soli di fronte agli adempimenti perché, altrimenti, si crea disparità di trattamento (tra chi può utilizzare esperti e che deve fare da sé).

Il Fisco deve essere informatizzato al massimo grado possibile ed essere all’avanguardia della Pubblica Amministrazione. Bisogna ancora fare un “pezzo” di strada.

Per questo motivo deve continuare ad accrescere il suo ruolo anche di fornitore di servizi, oltre al fondamentale compito di controllo, contrasto e “compliance”.

Il tutto in un quadro in cui il fisco non sia “sovraordinato” ma “equi ordinato” al cittadino: in una società democratica l’obbligazione tributaria nasce dal contradditorio, dal dialogo, dalla partecipazione solidale al bene comune, non all’ordine autoritativo. Solo così si rispetta un principio di uguaglianza di fronte al fisco.

Ma per raggiungere tutto ciò, l’Amministrazione Finanziaria dovrà continuare ad essere messa nelle condizioni di lavorare al meglio.

Da qui la necessità oserei dire l’obbligo per la Politica di “accendere” i riflettori sulle Agenzie Fiscali.

Non ci vuole la “sfera di cristallo”, basta seguire i suggerimenti e le raccomandazioni di primari organismi internazionali, in particolare OCSE e FMI, che già negli anni scorsi hanno esaminato il sistema ed evidenziato distorsioni e necessità di correttivi.

L’autonomia delle Agenzie va rafforzata, sia sull’aspetto economico-finanziario sia sull’aspetto della gestione delle risorse umane, sia in termini organizzativi.

Va salvaguardata al meglio la loro operatività, quale fondamentale “ganglo” vitale dell’intero Sistema Paese, rafforzando gli organici, investendo, ulteriormente, in mezzi tecnologici ed informatici, consolidando compiti e funzioni in tutti campi, dalla tutela e sicurezza dei traffici di persone e di merci alla “tax compliance” ed al controllo fiscale.

Per noi senza interventi legislativi in questa direzione nessuna riforma fiscale sarà possibile e senza riforma fiscale credo che nessun progetto di rinascita del nostro Paese potrà vedere la luce.

Perderemmo una grande occasione, forse l’ultima, per rimanere nel novero dei Paesi all’avanguardia nell’economia, nella cultura, nell’industria, in modo da poter dire ancora la nostra nella geopolitica mondiale.

La riforma viene chiesta dalla UE come riforma di “accompagno” ma non abilitante ovvero non indispensabile per realizzare il PNRR, ma ha soprattutto un valore politico in termini di credibilità del Paese nel rispetto degli impegni assunti e, quindi, dovrebbe essere spinta da tutte le forze di buone volontà.

Chiudo con il riferimento all’importante Patto sul Lavoro Pubblico firmato dalla CONFSAL, i cui elementi chiave sono fondamentali per il progetto di riforma della PA e che, pertanto, devono essere resi effettivamente esigibili, e dai lavori in ARAN sul rinnovo del CCNL – Funzioni Centrali.

Il nostro “pensiero” come Coordinamento Agenzie Fiscali è noto, ed è stato formalizzato alla Segreteria della Federazione.

Lo consideriamo un “brogliaccio” da tenere a riferimento man mano che norme di legge e regole contrattuali vengono alla luce.

Il combinato disposto delle nuove norme di legge e delle nuove regole contrattuali, sia chiaro, è la precondizione per poter svolgere efficacemente il nostro lavoro di rappresentanza, contribuendo alla crescita economica e professionale dei colleghi in servizio, tutelando i loro diritti soggettivi e collettivi nonché le loro aspettative ed i diritti quesiti.

Vanno salvaguardati e tutelati i percorsi già effettuati, giuridici ed economici, e vanno valorizzate tutte le esperienze professionali (passate, presenti e future), delineando percorsi di carriera e sbocchi nelle più elevate aree.

La PA non deve essere considerato un costo bensì un investimento per il sistema Paese.

Va rimesso il lavoratore al centro dell’attenzione e va ripristinata la centralità del sistema delle relazioni sindacali, come nelle migliori democrazie europee.

I nostri “padri costituenti” avevano ed hanno previsto tutto (lavoro – partecipazione all’impresa – riserva di legge a favore delle parti sociali – contratti ecc..).

Va solo data attuazione ai lungimiranti principi costituzionali ancora “sterilizzati” e scusate se è poco (soprattutto perché alla sterilizzazione ha contribuito colui che oggi vuole riformare l’apparato).

Buon lavoro a tutti.

IL COORDINATORE NAZIONALE

AGENZIE FISCALI CONFSAL-UNSA

Valentino Sempreboni

 

 

ENTRATE – Riorganizzazione Settore Contrasto illeciti – Nota alla Direttrice del Personale

AGENZIA DELLE ENTRATE

Riorganizzazione Settore Contrasto illeciti – Nota alla Direttrice del Personale

Alla Direttrice del Personale
Dott.ssa Laura Caggegi

OGGETTO: Riorganizzazione Settore Contrasto illeciti. Politiche del personale.

Durante la prima settimana di ottobre i funzionari in servizio presso la Direzione Centrale Settore Contrasti Illeciti sono stati raggiunti da una “e-mail” del proprio Ufficio, che li invitava a manifestare l’eventuale contrarietà ad essere organicamente trasferiti al Settore de quo. È noto, infatti, che i funzionari che lavorano per il Settore Contrasti Illeciti sono organicamente assegnati alle rispettive Direzioni Regionali di provenienza ma distaccati presso il Settore Contrasti Illeciti. Tale formula ha garantito ai lavoratori di essere assegnati agli uffici nelle cui circoscrizioni hanno stabilito il centro dei propri interessi personali e familiari e, contestualmente, alla DC Contrasti Illeciti di disporre, sebbene in distacco, di un adeguato numero di funzionari altamente specializzato.
Sebbene l’Agenzia abbia proceduto ad una ennesima riorganizzazione interna degli Uffici, non emerge alcuna esigenza funzionale per la quale occorra trasferire organicamente centinaia di dipendenti della struttura dalla propria regione ad un ufficio Centrale, pertanto ubicato a Roma. Una riorganizzazione, in quanto tale, ha lo scopo di migliorare l’efficienza della Struttura e l’efficacia della propria azione che non sono intaccate dalla condizione di distacco in essere.
Al contrario un trasferimento attuato formalmente su base volontaria, ma di fatto “forzoso” in quanto obbligherebbe i recedenti a lasciare l’attività in cui hanno investito anni di studio e di impegno professionale, produrrebbe una mortificazione e demotivazione indotte dalla sensazione di insicurezza derivante dalla possibilità anche solo potenziale di essere allontanati dai luoghi di residenza in cui risiedono i propri familiari.
Il massiccio numero di risposte negative ricevute alla “e-mail” di cui sopra, con le quali i destinatari hanno manifestato contrarietà all’assegnazione organica al Settore, testimonia tutta la preoccupazione dei lavoratori implicati ed è un monito per il Datore di lavoro.
CONFSAL-UNSA intercetta da giorni il grave disagio dei funzionari e, per i motivi esposti, chiede che ai colleghi interessati venga confermata l’attuale posizione di organica appartenenza alle regioni di provenienza, prorogando la posizione di distacco presso il Settore Contrati Illeciti.
La soluzione da noi proposta, allo stato, è l’unica in grado di garantire la salvaguardia dell’elevata professionalità dei funzionari coinvolti che unitamente alle migliori condizioni di benessere psico-fisico è foriera di ulteriori elevate performance, che peraltro questi “distaccati” non hanno mai lesinato al proprio datore di lavoro.

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 22 ottobre 2021

 

ENTRATE – Incontro del 18 ottobre 2021 – Tra il dire e il fare c’è di mezzo…il mare!

AGENZIA DELLE ENTRATE

Tra il dire ed il fare c’è di mezzo…. il mare!

Nell’incontro del 18.10.2021 abbiamo affrontato con la Direttrice del Personale dell’Agenzia delle Entrate dott.ssa Caggegi il tema del DPCM 23 settembre 2021 e D.M. 8 ottobre 2021 “Disposizioni in materia di modalità ordinaria per lo svolgimento del lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni”.

Fermo restando che si attendono le linee guida previste dalle disposizioni citate e questo anche in relazione alla già convocata riunione delle OO.SS. da parte del Ministro Brunetta a fine settimana, la Parte Pubblica ha ribadito nell’incontro, dopo le nostre sollecitazioni, che tutti gli accordi sottoscritti e relativi protocolli di sicurezza risultano perfettamente validi anzi, lì dove necessario, gli stessi protocolli di sicurezza andranno rafforzati quale contributo sostanziale all’uscita dall’emergenza sanitaria.

Naturalmente altro aspetto riguarda lo “smart working” ordinario, che se da un lato attende le regole contrattuali di primo livello dall’altro chiama tutto il “tavolo” a fare uno sforzo affinché l’esperienza di questi mesi sia fattore di valorizzazione per il bilanciamento vita sociale – lavoro.

Nonostante la “sedimentazione” di norme che si susseguono con una certa frequenza da diverso tempo (ma non potrebbe essere diversamente vista l’evoluzione della problematica), la CONFSAL – UNSA, così come tutte le altre sigle, ritiene la tutela della sicurezza dei lavoratori un diritto fondamentale sempre “esigibile”, tutela che necessariamente contrasta con il rientro cosiddetto “massivo”, preteso da qualche “datore di lavoro” che pensa di essere isola a sé stante.

In ragione di ciò, a prescindere dalla indubbia salvaguardia dei “fragili” e dei “fragili indiretti”, la cui definizione è rinvenibile nell’accordo sulla sicurezza del 30 aprile 2020 al punto 5, un allargamento della platea dei colleghi in presenza dovrà, necessariamente, tenere conto delle particolari condizioni di sicurezza.

Pertanto, la CONFSAL – UNSA ha chiesto che a fronte degli accordi in vigore, nonché dei protocolli di sicurezza in essere che obiettivamente potrebbero essere rafforzati proprio a difesa del percorso virtuoso che il Paese ha affrontato e continua ad affrontare per la definitiva uscita dalla pandemia, vi sia un indirizzo preciso ed univoco, senza possibilità di “scantonamento” o “fughe in avanti”.

Ad esito dell’incontro con il Ministro Brunetta verificheremo le ulteriori disposizioni generali da applicarsi fermo restando, come ribadito al tavolo, che pur in presenza di un imperativo “prevalenza del lavoro in presenza ovvero l’attività in presenza quale attività ordinaria” dovrà da subito verificarsi che gli elementi di opportunità e di condizionalità già presenti nel Decreto da un lato, possano aiutare a gestire il periodo transitorio e dall’altro, gettare le basi per un nuovo modello organizzativo moderno e all’avanguardia.

Oltre all’accordo del 30.04.2020, la previsione di un tetto del 50% della prestazione in modalità agile nel protocollo sullo “smart working” del 17.09.2020 (pur nato con una “ratio” diversa), come condiviso questa sera dalla Parte Pubblica, può essere il punto di riferimento per un rientro ordinato, ma l’importante è che tutte le misure siano utilizzabili per il raggiungimento dell’obiettivo (dalla rotazione alle fasce di flessibilità).

Questo obiettivo, nell’ambito della miglior resa possibile dei servizi all’utenza nonché di tutte le altre attività istituzionali, deve essere nelle corde di tutti, con un protocollo nazionale che possa e debba essere elemento di chiarezza per tutta la struttura, impedendo errate interpretazioni delle note/linee di indirizzo (vedi le ultime vicende) e carenze, a qualsiasi livello, nel sistema relazionale che possano impedire, nei fatti, la copertura dell’ultimo “miglio” di un percorso che il “tavolo” ha reso virtuoso ed efficace. La Direttrice Caggegi, al fine di dare opportuna risposta alla richiesta unitaria di uniformare i comportamenti dei datori di lavoro, ha dichiarato di voler procedere con immediatezza alla stesura di un documento, da condividere con le OO.SS., atto a regolamentare gli aspetti pratici del rientro.

SETTORE CONTRASTI ILLECITI

La CONFSAL-UNSA, insieme alle altre Sigle, ha rappresentato la forte preoccupazione dei lavoratori impiegati nelle attività di cui all’oggetto. Il tentativo di trasferire organicamente i colleghi che lavorano per il Settore in posizione di distacco, provocherebbe un trasferimento di massa presso una nuova sede organica di appartenenza. UNSA ha chiesto che le rassicurazioni in merito alla garanzia di permanenza nella sede attuale di servizio siano puntualizzate. Sarebbero, inoltre, diverse le implicazioni negative di questa “mobilità coatta” relativamente alla possibilità di partecipare ad interpelli, a mobilità, ecc… La Direttrice ha mostrato di comprendere le criticità rappresentate e si è impegnata a redigere insieme alle OO.SS. un verbale che disciplini le “prerogative” dei lavoratori coinvolti da questa riorganizzazione.

PASSAGGI TRA LE AREE

Su sollecitazione delle OO.SS. la Direttrice ha dichiarato che entro domani fornirà opportuna risposta in merito alla tipologia di test a cui dovranno partecipare i colleghi impiegati nel COP. Entro un mese l’Agenzia stima di poter fissare la data degli scritti e pubblicare le dispense utili alla preparazione.

NUOVO MODELLO DI EROGAZIONE DEI SERVIZI

In merito alla discussione aperta sul tavolo sindacale, la dott. Caggegi ha rappresentato che il rientro del personale stabilito dai recenti Decreti impone una riflessione più ampia sulla erogazione dei servizi da remoto. Non appena gli uffici preposti avranno valutato la nuova situazione si avvierà il tavolo di confronto.

CONCORSI

In merito alle date di esperimento delle prove, la Direttrice ha dichiarato che la fissazione del calendario è stimata per novembre. Le prove scritte si potranno tenere a cavallo della fine dell’anno per un inserimento dei tirocinanti intorno al mese di febbraio.

La Delegazione CONFSAL – UNSA (Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 18 ottobre 2021

 

ADM – Riunione del 14 ottobre 2021

AGENZIA DELLE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

 RIUNIONE DEL 14 OTTOBRE 2021 

Si è svolto oggi il previsto incontro tra la Direzione Centrale del Personale ADM e le Organizzazioni Sindacali Nazionali.

In premessa, il Dott. Flore ha comunicato che venerdì prossimo 22 ottobre sarà convocato un altro incontro sindacale per discutere di argomenti molto sentiti dal Personale:

  • Contratto Collettivo Nazionale Integrativo;
  • Mobilità Nazionale Volontaria (individuazione delle unità di Personale che possono fruirne);
  • Accordo programmatico sui passaggi di fascia all’interno delle aree.

Alla richiesta di prevedere anche un confronto sul sistema di valutazione, di cui all’intesa del marzo 2020 e che dovrebbe andare in vigore per il 2022, l’Amministrazione ha ricordato che è necessario trasmettere al più presto il documento all’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) per la definitiva certificazione, poiché diversamente scatterebbe la proroga del sistema attuale.

La Delegazione CONFSAL-UNSA ha voluto ribadire che oggetto della valutazione deve restare la professionalità del lavoratore e non una valutazione “comportamentale” e che, pertanto, a regime sia prevista una applicazione dello stesso con il necessario discernimento: nel concordare sulla necessità dell’invio del nuovo sistema all’OIV non ha potuto sottacere le criticità registrate per le valutazioni 2017, 2018 e 2019.

Il Dott. Flore ha annunciato, poi, l’avvenuta certificazione da parte degli Organi di Controllo delle somme residue in conto anni 2018-2019, il cui pagamento si dovrebbe realizzare entro dicembre.

Quanto al Fondo 2020 è stato raccomandato, sempre dagli Organi di Controllo, un impegno globale delle somme evitando accordi stralcio. Tale indirizzo non risulta, tuttavia, corrispondente alle situazioni del salario accessorio che da una parte vede ritardi nell’attribuzione delle somme dell’ex comma 165 mentre dall’altra con tali somme si devono pagare indennità quali, ad esempio, le turnazioni che non possono certo essere erogate magari dopo due anni.

In merito all’oggetto dell’incontro è stato letto il contenuto di una CAD, che si allega, e che è il risultato di una sintesi, con alcune puntualizzazioni, dei recenti provvedimenti governativi in materia di controllo sul green pass e rientro in presenza.

La nostra Delegazione ha fatto presente che il rientro in presenza negli uffici deve avvenire “in sicurezza”, mantenendo a tal fine tutte gli accorgimenti necessari -come dai relativi protocolli e intese- nonché mediante il riscontro degli spazi necessari al Personale in rientro.

Il rientro deve, poi, avvenire per gradi a decorrere dal 15 ottobre e sino alla fine del mese (come anche da approvazione della Conferenza Unificata – Regioni, Province, Comuni).

La Delegazione CONFSAL-UNSA ha ribadito l’importanza di valorizzare, nelle more del CCNL in fase di trattazione, l’utilizzo dello smartworking come modalità non più ordinaria ma comunque alternativa che consente, nell’attuale fase di transizione, di conciliare vita e lavoro nonché particolari situazioni di difficoltà dei Lavoratori. I nuovi provvedimenti hanno inteso, infatti, superare lo smartworking come sistema ordinario di espletamento della prestazione lavorativa in fase di emergenza pandemica e ne hanno ammesso la fruibilità non solo per i Lavoratori fragili ma anche per gli altri dipendenti alle “condizionalità” previste, all’attualità, dal decreto Brunetta.

Per quanto riguarda i controlli del green pass le previsioni della CAD ricalcano quelle normative disponendo che possano essere effettuati prima dell’entrata negli uffici o a campione negli uffici ma nella mattinata. Per evitare affollamenti sono stati mantenuti gli attuali orari di flessibilità (8-11:30, 20).

La nostra Delegazione ha evidenziato la necessità di procedere ad una precisa individuazione di coloro che dovranno procedere ai controlli e a fornir loro, nelle more di eventuali sistemi automatici di controllo, un necessario device, ad esempio un tablet.

La Delegazione CONFSAL-UNSA, infine, ha ulteriormente sensibilizzato il Direttore Centrale del Personale in ordine allo scorrimento della graduatoria, di recente approvazione, relativa ai c.d. passaggi verticali dalla seconda alla terza area.

Ha ricordato che i colleghi idonei non vincitori, poco più di 150, hanno sostenuto una selezione pubblica impegnativa, peraltro in piena pandemia, e con ciò dimostrando, nei fatti, impegno e professionalità necessari allo svolgimento di funzioni più elevate. Il Direttore ha assicurato il suo impegno.

La Delegazione CONFSAL-UNSA (Veltri, Eremita, Lamberti, De Blasi)   

 

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni