Autore degli archivi: salfi

ENTRATE – Buoni pasto e rimborsi ai lavoratori – COMUNICATO UNITARIO

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

UN’AGENZIA DELLE ENTRATE SENZA ATTRIBUTI NEGA BUONI PASTO E RIMBORSI AI LAVORATORI

E meno male che abbiamo firmato l’accordo del 17 settembre che ci ha permesso di evitare le fughe in avanti dei dirigenti di turno

Aspettavamo una risposta dell’Agenzia delle Entrate su buoni pasto e rimborsi per le spese ai lavoratori. Oggi la risposta è arrivata ed è negativa. L’Agenzia, come ha ripetutamente fatto in questi mesi, ha tentato e tenta ancora di prendere tempo anziché di usare un po’ dell’autonomia che le norme le assegnano e per la quale queste Organizzazioni Sindacali si sono battute alla nascita delle Agenzie Fiscali.

È inutile scrivere che non sono contrari a darci ciò che i lavoratori hanno meritato per il lavoro svolto e poi non erogare nulla. I tempi del Sor Tentenna sono finiti. Dispiace che, evidentemente, i vertici dell’Agenzia non abbiano il polso della situazione e non comprendano lo scontento dei lavoratori che hanno perso ogni mese 140 euro di buoni pasto e hanno dovuto usare le loro utenze e i loro strumenti informatici permettendo un risparmio milionario all’Agenzia.

Il nostro intento, dichiarato, era quello di terminare la “telenovela”. Abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità per mettere l’amministrazione nelle condizioni di darci una risposta positiva: l’Agenzia ci ha detto che il problema erano i veti della Funzione Pubblica e noi abbiamo procurato e inviato la direttiva con la quale la Funzione Pubblica stessa paga ogni giorno a tutti i suoi funzionari il buono pasto; ci hanno detto che temevano di essere chiamati a rispondere di danno erariale e noi abbiamo mandato loro il parere della Corte dei Conti che chiarisce di non essere competente in materia di buoni pasto trattandosi di materia squisitamente contrattuale.

Abbiamo anche pazientato, come riteniamo sia giusto fare, per permettere al direttore dell’Agenzia di appianare eventuali diversità di vedute con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Oggi però possiamo solo concludere che o il direttore tiene più ai suoi rapporti politici che ai suoi lavoratori oppure che ci troviamo di fronte ad una riedizione delle affermazioni di Don Abbondio e cioè che il coraggio se uno non ce l’ha non se lo può dare. Entrambe queste ipotesi sono egualmente disperanti per i lavoratori che vogliono dei vertici che abbiano il coraggio di mettersi in gioco per il bene della struttura.

Abbiamo detto in maniera chiara all’Agenzia che la scelta fatta oggi non sarà priva di conseguenze. Il momento è così delicato che non vogliamo prendere decisioni sull’onda dell’indignazione che oggi proviamo, ma nelle prossime ore la reazione ci sarà e sarà seria. Noi non faremo inutili raccolte di firme che non tolgono e non aggiungono nulla e non spaventano nessuno.

Dichiareremo anzi, rinnoveremo, la dichiarazione di stato di agitazione e indiremo iniziative sui territori, auspicando che su queste basi si possa ritrovare anche l’unità sindacale.

Ciononostante le scriventi Organizzazioni Sindacali rivendicano, con molta forza, la firma dell’accordo del 17 settembre. Prima di tutto perché senza di esso staremmo ancora aspettando una risposta (e forse è quello che qualcuno sperava quando ha tentato di mandare a monte tutto). Abbiamo preteso un termine, lo abbiamo avuto e ora ci attrezziamo a contrastare la decisione presa.

Ma la vera ragione per la quale rivendichiamo la bontà della firma di quell’accordo è in ciò che abbiamo visto in questi giorni a livello periferico: richieste incredibili ai lavoratori non solo da parte di singoli direttori provinciali ma persino di direttori regionali, che hanno tentato e tentano in tutti i modi di applicare “soluzioni” unilaterali, autoreferenziali e autoritarie – le ultime regioni in ordine di tempo sono il Lazio e l’Emilia-Romagna. Solo grazie all’accordo nazionale, con i numerosi “paletti” posti contro i tentativi di fughe in avanti, siamo riusciti ad opporci ad una situazione che diversamente vedrebbe sul terreno “morti e feriti”.

Anche qui ci chiediamo quanta autorevolezza e, perché no, autorità abbia nei confronti della propria dirigenza (sempre le stesse persone) il direttore dell’Agenzia, che ci pare abbia perso, oltre al polso della situazione negli uffici, anche il controllo della macchina amministrativa. Ma questi sono problemi suoi, che saranno amplificati dalla situazione in cui si è cacciato da solo.

Quello che conta è che noi continueremo, proprio grazie all’accordo firmato, a bloccare le iniziative di chi pensa che i lavoratori abbiano la stessa importanza delle sedie e dei computer, anzi minore giacché alle sedie e ai computer non si chiede di addossarsi le spese dell’Agenzia.

Non basta scrivere sulla intranet che “la forza di un’organizzazione matura sta nella capacità di mettere al centro una risorsa preziosa: le persone”. Bisogna avere la capacità di essere conseguenti con i fatti, altrimenti sono solo chiacchiere e se le porta il vento. In passato abbiamo avuto direttori che sono stati in grado di mettere a rischio il proprio incarico per difendere i lavoratori.

Aspettiamo che questo vertice provi almeno a pretendere per il suo personale il rispetto che merita. Diversamente saremo noi a prenderci la scena e a guadagnarcelo. Lo abbiamo già fatto, siamo pronti a rifarlo!

Roma, 30 settembre 2020

CISL FP

Uil Pa

CONFSAL UNSA

FLP

Silveri

Cavallaro

Sempreboni

Patricelli

 

AGENZIA FISCALI- Un commento del coordinatore

Un commento del coordinatore

La colpa è sempre … dei dipendenti pubblici ?

Appena si apre un dibattito sulle “questioni” che “attanagliano” il Paese, parte subito una “carica”, come le “testuggini romane e/o le falange ateniesi” di antica memoria, contro i dipendenti pubblici italiani, “rei” delle peggiori nefandezze.

Ora è partito un nuovo “spot” ovvero quello per il quale non è giusto che i lavoratori pubblici non siano equiparati a quelli privati, ad esempio in materia di cassa integrazione.
Nei mesi scorsi è stata una corsa a parlare di “contributo “di solidarietà ovvero addirittura di sospensione del rapporto di lavoro pubblico.
Siamo sicuri che in qualche altra “sala parto” sono in gestazione altre idee “geniali”.I responsabili di questo attacco rappresentano la “intellighenzia” di questo sfortunato Paese, un elenco lungo e ben articolato (in termini ideologici e professionali).

Tutte le loro valutazioni passano, a nostro parere, da un concetto errato alla radice: anziché lavorare per innalzare le tutele ed i diritti di tutti (TUTTI) i lavoratori, come dovrebbe essere in un Paese avanzato e modernizzato meglio continuare ad abbassare e/o eliminare qualche diritto elementare regolato dalla legge e dai contratti relativamente a “cluster” di lavoratori, come quello dei pubblici.

Obiettivo:

estendere la precarietà dello “status” di lavoratore, pubblico o privato non importa, come concetto “naturale”, a sostegno di un disegno nemmeno tanto oscuro ovvero quello di contribuire ulteriormente ad aumentare il divario delle disuguaglianze economico-sociali, il divario di reddito e di patrimonio, il divario culturale (consiglieremmo ben volentieri qualche buon testo sul tema, visto che quando ci si sente “arrivati” anziché ascoltare gli altri si preferisce “pontificare”).

Insomma, mettere tutti a “paghetta”, un disegno da fine impero, mentre i loro compensi (retribuzioni – indennità – pensioni e quant’altro) di giornalisti ed “opinion leader”, politici della prima e della seconda ora, giuristi – filosofi – studiosi – esperti, di tecnici “tuttologi” rimangono intoccabili ed ampiamente tutelati.
Una visione tragicomica di sistema, a danno di tutti ed a beneficio solo di qualcuno, altro che “capitalismo” della prima ora. Questi personaggi che, si badi bene, negli anni hanno occupato, e continuano in qualche caso ancora a farlo, posti di responsabilità nel sistema, anziché fare “mea culpa” per i gravi errori che hanno contribuito a commettere, visto lo stato in cui si trova il Paese, preferiscono esprimere “giudizi” di valore, etico e non, naturalmente verso gli altri.

A nulla serve sottolineare che i Lavoratori oggetto di questo attacco hanno dovuto aspettare dieci anni per vedersi rinnovato un Contratto Nazionale, in termini miseri sul piano economico e non parliamo su quello giuridico (alla faccia del rispetto delle regole democratiche ed economiche); a nulla serve evidenziare che questi lavoratori sono ancora in attesa (dopo due anni) di vedere un nuovo Contratto di Lavoro degno di questo nome, con regole moderne e profili professionali aggiornati, con un Area Quadri contrattualizzata e percorsi di carriera ben “identificati”, anziché ancorarsi a “sterili” principii (anche di natura costituzionale) che alla “bisogna” vengono “piegati” alla volontà dell’establishment.

Quindi, in conclusione, un messaggio alla collettività: non serve a niente fare le “dediche” agli eroi (conosciamo “sanitari” che hanno perso elementi di retribuzione per essere stati volontariamente assegnati a reparti “Covid”), mal pagati e mal organizzati (come tutti i dipendenti pubblici italiani, soprattutto rispetto ai parametri europei), ovvero non serve esprimere solidarietà a tutti coloro che con abnegazione si sono sacrificati per mantenere i livelli di servizi a supporto della nostra società.
Non è vero che “riusciremo a farcela”, non è vero soprattutto se continueremo, per volontà politica, a non fare pagare le “imposte” secondo la propria capacità contributiva, se non metteremo al centro del sistema l’UOMO ed il LAVORO, se non costruiremo un apparato di regole moderno ed efficiente, se non faremo del LAVORO PUBBLICO un bene primario per il Sistema Paese.
Non servono eroi e non servono proclami, bensì una classe politica degna di questo nome che sappia analizzare, valutare e decidere per il bene collettivo.

Non servono “manager” di bravura mondiale, ma uomini del “saper fare” e del “saper lavorare” a beneficio della intera Società, delle Amministrazioni e degli apparati pubblici e privati.
Serve gente che anziché trovare nell’altro il nemico da abbattere, metta in dubbio le proprie capacità e le relative decisioni, si “metta” quotidianamente in gioco al servizio dell’altro.
Servono poche regole ma chiare, servono Donne ed Uomini in grado di fare la differenza, servono riforme di sistema, serve insomma una vera classe di “decisori” politici ed amministrativi che sappiano far fare all’ITALIA il salto di qualità da NOI tutti atteso.
Le “chiacchiere” stanno a zero, servono immediatamente fatti, altrimenti … è tutto perso.

Il Coordinatore Nazionale CONFSAL-UNSA AGENZIE FISCALI

Valentino Sempreboni

DEMANIO – INCONTRO CON IL DIRETTORE – COMUNICATO UNITARIO

Agenzia del Demanio
Incontro con il Direttore Generale

Si è tenuto in data 22 settembre, l’incontro con il Direttore Generale Cons. Antonio Agostini rimandato in seguito alla situazione emergenziale che ci ha coinvolti negli ultimi mesi.
Diversi i punti e progetti “strategici” presentati che vedranno l’Agenzia impegnata, nel prossimo futuro, come centro proattivo di innovazione e di attrazione di fondi governativi ed europei.
Ne sintetizziamo alcuni:
– Maggior investimento nella riqualificazione dei beni;
– Introduzione di innovazioni tecnologiche mirate alla creazione di un “Portafoglio digitale” del patrimonio pubblico;
– Incentivazione di concessioni di valorizzazione dei beni piuttosto che dismissione;
– Implementazione della “Struttura di progettazione”.
Strategica e fondamentale per l’attuazione dei programmi e il raggiungimento degli obiettivi illustrati dal Direttore, sarà una piena e condivisa valorizzazione del personale.
Questa, in sintesi, la richiesta comune del fronte sindacale, da regolamentare attraverso la contrattazione per affinare e innovare gli strumenti e le modalità di svolgimento del lavoro, a partire da quello agile (implementazione di sistemi tecnologici a disposizione, sicurezza dei dati, orario di lavoro, diritto alla disconnessione e previsione di forme di ristoro economico in rapporto ai risparmi per l’agenzia derivanti dalla nuova organizzazione).
In particolare, non abbiamo perso occasione di porre sul tavolo la questione del diritto ai buoni pasto per i colleghi che svolgono il lavoro in modalità da remoto.
Il Direttore dell’Agenzia, nel manifestare la sua “non contrarietà” in linea di principio sulla questione, ha preso l’impegno di approfondire l’argomento per verificarne la possibilità e l’opportunità di erogazione.
Restiamo quindi fiduciosi sui futuri sviluppi

Roma, 22 settembre 2020

FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL/UNSA FLP
Gamberini Silveri Greggi Sempreboni Sperandini

 

DOGANE E AAMS – Comunicato Unitario 22.09.2020

Coordinamenti Nazionali Agenzie Dogane e AAMS

 

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

                                                                                                FIRMATI GLI ACCORDI PER LA RIPARTIZIONE                                                                                             

DELL’EX COMMA 165 E PER LA EROGAZIONE

DEGLI INCENTIVI AI DIRIGENTI E AL PERSONALE

RELATIVI ALL’ANNO 2018

Ieri 21 settembre 2020 sono stati sottoscritti gli accordi per la ripartizione delle somme dell’ex comma 165 relative all’anno 2018, per la distribuzione dal Fondo Dirigenti della retribuzione di posizione e di risultato, nonché una ulteriore distribuzione delle risorse incentivanti del Fondo del personale.

Nello specifico le somme del comma 165 sono state ripartite per il 95% al personale delle Aree e per il 5% ai Dirigenti.

Sulla base di questa ripartizione ai Dirigenti sarà distribuita una indennità di risultato in linea con quella degli anni precedenti e con i medesimi parametri. In applicazione dell’art 28 del CCNL dei Dirigenti é stata introdotta una ulteriore retribuzione di risultato pari al 30% per punteggi uguali o superiori a 118.

Sono state confermate le indennità previste per gli incarichi ad interim ed è stata istituito, come previsto nel nuovo CCNL Dirigenti, un incentivo alla mobilità territoriale obbligatoria che tiene conto delle distanze dalla propria residenza.

Con l’ulteriore accordo sul Fondo 2018 relativo al personale delle qualifiche viene erogata l’indennità di disagiata sede, estesa per la prima volta al personale degli uffici dei Monopoli ubicati all’interno di sedi doganali già riconosciute, superando così ogni differenziazione a parità di condizioni.

Inoltre è stata concordato di erogare il saldo della “indennità di performance” 2018 per un importo totale di circa 2 milioni (180/220 € lordi cadauno) .

Infine per il personale dei Monopoli saranno liquidate le indennità delle Commissioni Giochi per l’anno 2018 alle stesse condizioni dell’anno precedente.

In una prossima sessione, in attesa dell’esito della nostra richiesta di superare il tetto imposto sul Fondo per il personale, saranno definite le condizioni per la distribuzione del budget di sede e della “performance individuale”.

In conclusione dell’incontro l’Amministrazione ha confermato che a breve saranno pubblicati i bandi di concorso per circa 1200 assunzioni di personale.

Roma 22 Settembre 2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

ENTRATE -Smart Working – Riflessioni del Coordinatore Nazionale e della delegazione

AGENZIA DELLE ENTRATE

Valutazione del Coordinatore e della Delegazione

Firmato il protocollo di intesa per la regolamentazione transitoria del lavoro agile in relazione all’emergenza da COVID – 19.
Il SINDACATO porta a casa tutto quello che può portare!
Il Diritto alla Salute, costituzionalmente garantito, è un diritto “intangibile”.

Chi ha seguito tutte le ultime vicende ha potuto verificare che alla fine di una “estenuante” trattativa, noi ed altre sigle sindacali (non tutte) abbiamo firmato un accordo transitorio che disciplina il “regolare” parziale rientro dei colleghi in Ufficio (in presenza), salvaguardando tutti i più importanti aspetti in “gioco” e ridando, nuovamente, spazio negoziale alla periferia.

Come CONFSAL – UNSA sulla parte delle regole ci sentiamo adeguatamente soddisfatti e rispettati (in termini di salvaguardia).

Sulla questione economica abbiamo ottenuto che l’Agenzia entro il 30 settembre fornisca definitivo riscontro in merito alla corresponsione, a partire dal 1 marzo 2020, dei “buoni pasto” ed ai richiesti “rimborsi forfettari” (dopo mesi abbiamo almeno un punto).

Diciamo subito che come CONFSAL – UNSA ci aspettiamo un riscontro assolutamente positivo, nella consapevolezza che in caso contrario tutto quello che di buono è stato fatto in questi drammatici mesi si “infrangerà” vigorosamente sugli scogli, con conseguenze chiaramente non auspicabili.

Rammentiamo che nel corso della sessione negoziale abbiamo dovuto anche “apportare” una modestissima rimodulazione delle “poste” economiche dell’accordo fondo 2018, superando ancora una volta gli ostacoli degli organi certificatori.

Naturalmente anche in questa occasione abbiamo dovuto tenere conto delle valutazioni degli Organi di competenza in merito all’assenza di un sistema di valutazione che interessi tutti i colleghi.

In ragione di ciò nei prossimi mesi saremo chiamati a definire un “compiuto” sistema che, adeguatamente “pubblicizzato”, dovrà essere posto in essere nel 2021, probabilmente insieme ad un nuovo “meccanismo” di salario accessorio, così come importantissimo sarà la definizione dei criteri per l’assegnazione delle posizioni organizzative nonché il completamento dell’architettura del “sistema” di coordinamento e direzione non dirigenziale.

Tutti temi delicatissimi e qualificatissimi che richiedono il massimo grado di condivisione e partecipazione di tutti i soggetti, quale “precondizione” per avviare una nuova fase del sistema di Agenzia.

Quanto sopra unitamente a tutti quegli elementi di carattere più “squisitamente” politico, ma di potentissimo impatto sulle lavoratrici e lavoratori, dall’insufficienza delle risorse finanziarie, per valorizzare adeguatamente il merito ed alimentare il sistema di salario accessorio, alla carenza delle risorse umane che richiede interventi immediati (sotto diversi aspetti), pena l’insufficienza operativa. Solo alcuni fondamentali aspetti in “campo”.

Al riguardo solo la “pandemia”, una tragedia pazzesca, ha determinato la sospensione della unitaria “Vertenza Fisco” che aveva ed ha, oggi più che mai, lo scopo di far fare passi in avanti al rafforzamento dell’autonomia delle Agenzie Fiscali nonché all’adeguamento dell’intero assetto normativo a supporto della strategica azione della “macchina” fiscale.

Dopo gli accordi di questi mesi, citiamo su tutti quello del 30 aprile scorso, sottoscritto ai sensi del vigente CCNL (uno dei pochi accordi sull’intero panorama dell’amministrazione pubblica), sul quale la CONFSAL – UNSA ribadisce, ancora una volta, l’importante risultato negoziale raggiunto, era importante chiudere un accordo che “significativamente” interviene in una delicata fase ovvero quello del parziale rientro dei colleghi in servizio, ai sensi dell’art. 263 della Legge n.77/2020 di conversione del D.L. n. 34/2020, che oltretutto si svolge in un momento delicatissimo.

Non solo l’emergenza non è finita bensì siamo nella fase cosiddetta di contagio controllato, ovvero in una fase di convivenza con un “virus” micidiale che durerà parecchio tempo (speriamo di essere smentiti).

In materia i segnali che riceviamo sono contradditori ed anche sconfortanti, vedi le dichiarazioni dell’O.M.S. (la pandemia è solo all’inizio), nonché i diversi eterogenei orientamenti della comunità scientifica e sanitaria.

Il prezzo ad oggi pagato è alto, in termini di sofferenze e perdite umane, una sorta di selezione “darwiniana”, ed in ragione di ciò la tutela della salute, diritto “intangibile” costituzionalmente garantito, passa sopra ogni altro tipo di “valutazione”, in un Paese civile ed avanzato quale è il nostro.

L’invito a tutti è “responsabilità e consapevolezza” ovvero in una fase di ripresa del sistema Paese, che richiede il contributo di ciascuno di noi, deve essere fatto tutto quello che è necessario per salvaguardare la salute dei lavoratori.

Ripetiamo, sulla parte economica che, rammentiamo, riguarda due aspetti oseremmo dire “distinti”, ci aspettiamo positive risposte, come da aspettative di tutti i colleghi che in questi mesi hanno contribuito alla concreta operatività dell’Agenzia delle Entrate, anche per strategici servizi offerti alla collettività, in caso contrario sapremo come comportarci. (La Delegazione CONFSAL – UNSA)

Il Coordinatore Nazionale

Valentino Sempreboni

ENTRATE – ACCORDO SULLO SMART WORKING

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

FIRMATO l’ACCORDO SULLO SMART WORKING

La fermezza sindacale paga. La telenovela buoni pasto ha finalmente un
termine certo. E i sindacati locali tornano ad avere un ruolo su tutta la partita

Dopo una trattativa che, di fatto, è iniziata a luglio e che ci ha visti impegnati negli ultimi tempi in un confronto serrato con l’Agenzia anche nei giorni festivi, abbiamo firmato oggi l’accordo sugli istituti di conciliazione vita-lavoro.

Si tratta a nostro parere di un ottimo accordo che sarà vigente fino al 31 dicembre 2020, ma costituirà la base di partenza per l’accordo a regime che dovrà disciplinare questi istituti dal 1° gennaio 2021 in poi.

Possiamo dire di essere soddisfatti, soprattutto se si pensa a quali fossero le posizioni della delegazione di parte pubblica all’inizio di questa trattativa, prima di tutto perché non ci siamo arresi e abbiamo continuato a portare avanti le nostre convinzioni sul rimborso forfettario per le utenze e, ancora di più, sui buoni pasto. Non abbiamo ancora acquisito la certezza che queste somme saranno riconosciute ai lavoratori, ma abbiamo finalmente una data entro la quale questa “telenovela” si concluderà: il 30 settembre prossimo. Un termine molto vicino.

Anche sulla parte che regolamenta lo smart working le buone notizie sono tante, la prima tra tutte è che si fermeranno le iniziative unilaterali avviate dall’Agenzia in moltissimi territori e si apriranno i tavoli sindacali territoriali, perché così prevede l’accordo firmato oggi.

Inoltre abbiamo precisato che:

1. la percentuale dello smart working prevista dalla norma al 50 per cento si calcolerà sulle ore lavorabili e non sulle “teste” e che i lavoratori fragili o conviventi con persone fragili non entreranno nel computo del 50 per cento;

2. il 50 per cento non è la percentuale massima di smart working, in quanto questa può essere superata per favorire i genitori di figli di età inferiore ai 14 anni, laddove si rendesse necessario;

3. continueranno a svolgere lavoro agile senza rientri i lavoratori fragili, i conviventi con lavoratori fragili e i genitori di figli di età inferiore ai 14 anni in caso di quarantena per i figli che siano venuti in contatto con soggetti positivi al Covid19. A queste categorie, già tutelate nei precedenti accordi, si aggiungono tutti coloro che hanno particolari e documentate situazioni familiari o personali, che saranno trattate caso per caso;

4. la flessibilità di orario sarà massima e regolata da contrattazioni a livello territoriale;

5. sarà tutelato il diritto alla disconnessione, non vi sarà alcuna deroga alle tutele previste dalle norme e la contattabilità del personale da parte dei superiori gerarchici potrà avvenire solo in determinate fasce orarie che saranno individuate dalla contrattazione locale;

6. chi lo riterrà potrà utilizzare, in luogo dello smart working, l’istituto del co-working, cioè lavorare in un ufficio più vicino alla propria abitazione, di norma entro i confini regionali.

In sintesi, uno degli accordi più avanzati tra quelli stipulati nella pubblica amministrazione.
Avremmo potuto raggiungere risultati ancora migliori se l’Agenzia su alcuni punti, come il coworking, non si fosse attestata su posizioni di retroguardia e avesse accettato le nostre proposte, che tendevano a dare maggiore flessibilità all’istituto senza che questo potesse essere scambiato per un aggiramento della mobilità nazionale.

Ciò che invece ci dispiace profondamente, per il modo più che per il merito, è stata l’impossibilità di portare a termine il cammino iniziato unitariamente.

Un’organizzazione sindacale, infatti, ha scelto di “sfilarsi” dalla vertenza unitaria all’ultimo momento e senza preventivamente sentire il bisogno di comunicare le sue decisioni ai propri compagni di strada cioè alle scriventi sigle sindacali.

Deve essere chiaro ai lavoratori che i meriti di quest’accordo sono solo ed esclusivamente dei sindacati che hanno portato avanti le comuni idee fino all’ultimo e firmato l’accordo odierno,mettendo da parte le eventuali divergenze su singoli punti.

Non sfugga, infatti, che se tutti avessimo tenuto il comportamento poco responsabile di alcuni e avessimo mandato a monte tutto, non firmando nessun accordo, da domani non si aprirebbe nessuna trattativa territoriale, i dirigenti deciderebbero le sorti dei lavoratori a livello unilaterale e l’Agenzia avrebbe potuto fare a meno di prendersi l’impegno a chiudere la vicenda dei buoni pasto entro fine mese.

A maggior ragione, qualora le risposte dell’Agenzia in merito dovessero essere positive, che nessuno provi ad appropriarsi di meriti non suoi con firme postume. I meriti sono riservati a chi si è messo in gioco e, soprattutto, si è comportato lealmente con i lavoratori e con i compagni di strada.

Roma, 17 Settembre 2020


CISL FP

Uil Pa

CONFSAL UNSA

FLP

Silveri

Cavallaro

Sempreboni

Patricelli

 

ENTRATE – Comunicato unitario incontro 15 Settembre 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

SINTESI RIUNIONE DEL 15  SETTEMBRE

Si è tenuta in data odierna la prevista riunione nazionale in merito al possibile accordo per regolamentare il Lavoro agile in relazione all’emergenza COVID-19 e il nuovo quadro normativo introdotto dall’art. 263 della l. n. 77/2020 sulla permanenza in lavoro da remoto di almeno il 50% delle attività c.d. “smartabili”.

Significativi passi avanti sono stati definiti rispetto alla parte “regolamentare” con riguardo ai rientri in presenza e/o la scelta volontaria di permanere in lavoro agile e sugli istituti che possono regolare le modalità di svolgimento delle attività in lavoro agile. In merito a questi aspetti, però, alcuni punti dirimenti sono da migliorare affinché si possa pervenire all’effettiva sottoscrizione.

In realtà, però, i veri e propri nodi da sciogliere riguardano la parte “economica” della regolamentazione e cioè: il riconoscimento dei buoni pasto e il rimborso forfettario dei costi affrontati dai colleghi in lavoro agile. Su questi aspetti l’Agenzia sembra navigare a vista senza ancora aver individuato l’approdo giusto; dimenticando, nel frattempo, che non può fare le nozze con i fichi secchi e per giunta chiedere alle lavoratrici ed ai lavoratori di portare i fichi.

Questi complessive problematiche hanno indotto, dopo più di otto ore di confronto, ad aggiornare le trattative a giorno 17 settembre alle ore 10; auspicando che in quella sede, quantomeno, si pervenga ad una ragionevole mediazione per porre le basi anche per gli aspetti economici.

Roma, 15 Settembre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

ENTRATE – Comunicato unitario incontro 11 Settembre 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

 SUMMUM  IUS SUMMA INIURA
Ovvero quando dietro la rigida osservanza della legge si nasconde il biasimo
per le esigenze dei lavoratori

Lo scorso 9 settembre si è tenuto l’incontro previsto dal verbale di intesa firmato il 5 agosto tra Agenzia delle Entrate e le Organizzazioni Sindacali. Purtroppo, anziché sancire l’accordo sugli istituti di conciliazione vita-lavoro, la riunione ha rivelato la distanza tra le istanze dei lavoratori e l’immobilità del datore di lavoro.

Riteniamo di aver dato tutta la collaborazione possibile, offrendo un contributo progettuale che cercava di contemperare le esigenze di funzionamento degli uffici con quelle di contrastare la diffusione del virus, senza che il trattamento economico e giuridico dei lavoratori ne continuasse a risentire, come invece è stato in questi mesi.

È stato invece plasticamente chiaro dalla proposta presentata dall’Agenzia delle Entrate che la loro idea era quella di continuare – con alcune limitazioni ulteriori – il lavoro agile fino a fine anno continuando a risparmiare traslando i costi relativi sui lavoratori. Questo per noi è inaccettabile.

Come se non bastasse, il Capo Divisione Risorse ci ha informato che sarebbe uscita una circolare esplicativa unilaterale riguardante l’applicazione dello smart working. Abbiamo unitariamente chiesto che la circolare fosse compatibile con l’accordo nazionale da raggiungere al più presto tra amministrazione e sindacati nazionali e quindi rinviata a dopo la firma di un accordo, ma evidentemente non siamo stati ascoltati poiché la Circolare è uscita oggi, nonostante il prossimo incontro sia fissato per martedì prossimo

Deve essere chiaro ai lavoratori che quello dell’Agenzia è un atto unilaterale, non condiviso, e costituisce un vulnus per il prosieguo del confronto, nel senso che qualora alcune sue parti non dovessero essere modificate sarà impossibile per queste organizzazioni sindacali addivenire ad un accordo.

Per esempio, la nozione di convivenza con soggetti fragili prevista dall’Agenzia è quanto di più ingiusto abbiamo letto sull’argomento. Non ha senso prevedere quale prerequisito di convivenza la medesima residenza quando sappiamo bene noi (e l’amministrazione) che vi sono molti colleghi che costituiscono l’unico collegamento tra anziani fragili e mondo esterno anche laddove non vi sia una condivisione della residenza. Sarebbe bastato prevedere, al massimo, la preesistenza della residenza nello stesso comune per assicurare un minimo di giustizia

Nonostante ciò, ancora una volta, e solo per senso di responsabilità verso i lavoratori e i contribuenti, abbiamo elaborato un ulteriore contributo che sarà presentata in vista dell’incontro di martedì prossimo. Speriamo che la nostra volontà di addivenire ad un accordo sia finalmente assecondata da un’amministrazione che sembra non avere più il “polso della situazione” dei lavoratori negli uffici.

Roma, 11 Settembre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

DOGANE e AAMS – RIPRESO IL CONFRONTO SUL CCNI

SETTORE AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

RIPRESO IL CONFRONTO SUL CCNI

Ieri, 10 settembre 2020, le OO.SS. Nazionali hanno ripreso il confronto sulla parte normativa del CCNI con la Direzione del Personale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, in particolare sono stati trattati, in prima battuta, gli istituti della reperibilità, delle attività particolarmente gravose, il welfare integrativo.

Per le attività gravose, si è ritenuto di individuare, a livello esemplificativo e non esaustivo, un numero di attività che sono meritevoli di essere ricomprese nell’istituto di specie (Capi SOT e Capi Reparto non ricompresi negli incarichi di responsabilità, rappresentanza presso gli organi di giustizia tributaria e/o civile, verifiche esterne dogane/accise/monopoli, controlli scanner, …) al fine di rendere omogeneo in tutti gli Uffici, in sede di trattativa locale, il riconoscimento delle attività gravose, e salvaguardando in ogni caso l’individuazione, nell’ambito della contrattazione decentrata, di altre attività operative da remunerare.

Sono state, altresì, affrontate le tematiche concernenti l’orario di servizio e orario di lavoro, l’orario di lavoro flessibile, naturalmente anche con riferimento alla normativa vigente per gli Uffici Doganali (D.lgs. n.374/1990) e agli orari di apertura degli altri Uffici dell’Agenzia.

Successivamente è stata posta l’attenzione sui principali istituti dell’orario di lavoro, ovvero turnazioni, straordinario e banca ore: in particolare la discussione si è incentrata sulla gestione dello straordinario e della banca ore che naturalmente sono risultati meritevoli di un ulteriore approfondimento.

E’ stato comunicato, infine, alle OO.SS. che sarà aperto un tavolo sul telelavoro, e inoltre, su proposta delle organizzazioni sindacali, ci si è ripromessi di prendere in considerazione l’ istituto “progetto figli” per favorire l’assistenza dei figli minori nel periodo di assenza di lezioni scolastiche.

Il tavolo di confronto è stato rinviato per le successive discussioni alla prossima settimana

Roma, 11 Settembre  2020

LA DELEGAZIONE CONFSAL/UNSA

Veltri, Eremita, Fiorentino

DOGANE E AAMS – LIUA 8 settembre 2020: Vince l’evidenza e il buon senso!

A TUTTI I LAVORATORI ADM

LIUA 306630 dell’ 8 settembre 2020: vince l’evidenza e il buon senso!
Buoni pasto
Tavoli di confronto territoriali
Genitori con figli under 14

Nell’intesa sindacale del 3 agosto 2020 era stata preannunciata la verifica della possibilità di continuare a riconoscere i buoni pasto ai Lavoratori in smart working, era inoltre rinvenibile la necessità di tavoli di confronto territoriali sul rientro della maggior parte dei Colleghi “in presenza” e la nostra O.S. aveva anche sottoscritto una nota a verbale sulla problematica dei genitori con figli in età scolare fino a 14 anni per le criticità inerenti al difficoltoso riavvio dell’anno scolastico.
Tale intesa, purtroppo, da parte dell’Amministrazione era stata gravata dall’individuazione, in modo unilaterale ed in difformità rispetto alle prescrizioni della Circolare 3/2020 della Funzione Pubblica, delle attività che dovevano essere prestate necessariamente in presenza e che riguardavano un numero molto elevato delle stesse confinando, nei fatti, in un esiguo residuo quelle da svolgere in lavoro agile con frettoloso superamento dell’art 263 della legge 77/2020 che prevedeva l’applicazione del lavoro agile al 50% del personale impiegato nelle attività che potevano essere svolte in tale modalità, con ciò intendendosi una individuazione specifica delle citate attività. Dopo l’esperienza del lockdown e anche successivamente, il lavoro agile è stato riconosciuto anche dagli organi di governo come una opportunità che potrebbe trovare una nuova allocazione nella previsione governativa dei Piani di Organizzazione del Lavoro Agile (POLA). La nostra O.S. aveva richiesto un incontro urgente e nel frattempo la sospensione della LIUA del 13 agosto 2020 che allargava a dismisura l’ elenco delle attività da rendere in presenza e purtroppo ancora una volta l’Agenzia ha scelto la via del silenzio con ciò manifestando un atteggiamento di chiusura verso una modalità di lavoro che è risultata invece di portata straordinaria.
Un allargamento spropositato delle attività da rendere in presenza ha portato oltre che al misconoscimento del lavoro agile anche a prevedibili difficoltà per i genitori che si trovano a gestire possibili situazioni complicate dovute al riavvio e prosieguo di un anno scolastico legato alle criticità di una pandemia che continua, purtroppo, ad essere presente nel Paese.
A livello territoriale, in merito a quanto descritto, si è già avuta qualche positiva e lodevole interlocuzione/intesa ma per smuovere, negli altri molteplici casi, le posizioni sempre legate a interpretazioni restrittive delle norme era necessario che anche dal vertice dell’Agenzia arrivasse una conforme indicazione rinvenibile ora nella LIUA 306630, che invita a tenere in debita considerazione le richieste di lavoro agile formulate dai dipendenti che hanno figli in età scolare sino a 14 anni.
Si specifica che la problematica della gestione dei figli fino a 14 anni, su cui si potrà trovare adesso una soluzione a livello territoriale, non esclude di voler riconsiderare, tramite una consona individuazione degli addetti ad attività espletabili in lavoro agile, anche altre categorie di Lavoratori che possono essere ricompresi almeno in alcune giornate di smart working, come ad es. taluni coordinatori di servizi, quote di personale di supporto, e altre figure che possono svolgere la loro attività da remoto senza intralcio per l’azione amministrativa e perfino i verificatori per le attività di preparazione e/o completamento delle
verifiche medesime, o infine i Lavoratori che sono soggetti a difficoltosi tragitti casa-lavoro con mezzi pubblici.
Si segnala che per i figli fino a 14 anni si è espresso il Governo con il D.L. nr. 111 dell’ 8 settembre 2020 con l’articolo 5 “lavoro agile e congedo straordinario per i genitori durante il periodo di quarantena obbligatoria del figlio convivente per contatti scolatici”. Ancora una volta le nostre rappresentazioni all’Amministrazione delle criticità che affliggono il Personale risultano puntuali e fondate!.
Per quanto riguarda l’attivazione, spesso osteggiata o ignorata, di tavoli territoriali era ed è di tutta evidenza la loro necessità al fine di prevedere in loco un confronto sulle indispensabili misure di salubrità e sicurezza nei luoghi di lavoro nonché sulle attività da svolgere in lavoro agile fatte salve le espress e richieste di rientro. I tavoli territoriali non possono che essere l’espressione dell’individuazione delle problematiche locali da affrontare in base alle varie e diversificate realtà e non ultimo da quanto ricordato dal DPCM del 7 settembre 2020 che ribadisce “l’evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e l’incremento dei casi sul territorio nazionale”. Un rientro massivo dei dipendenti negli uffici non può prescindere dalla previsione di misure da adottare con una peculiare valutazione delle situazioni locali.
Il parere positivo della Funzione Pubblica sui buoni pasto a chi opera in lavoro agile non poteva che essere tale in quanto i Lavoratori ADM in smart working sono legati ad un orario specifico e rilevabile (anche in autodichiarazione). Trattasi di un parere che conforta e conferma le aspettative dei Lavoratori e che rimane nell’alveo di una non discriminazione.

Roma, 9 settembre 2020

Il Responsabile Nazionale del Settore ADM
Salvatore Veltri

 

DOGANE e AAMS – Strategia del silenzio dell’Agenzia riguardo alle richieste sindacali…

DOGANE e AAMS

Al Sig. Direttore Generale

dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Roma

Al Sig. Direttore Centrale del Personale ADM

Roma

 

OGGETTO: Ulteriori riflessioni sull’ art 103 del D.L. 104/2020. Strategia del silenzio dell’Agenzia riguardo alle richieste sindacali.

Ancora una volta i Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli si sono trovati davanti ad un ulteriore cambiamento, questa volta in forma di norma di legge, e precisamente alla possibile creazione di una società a partecipazione pubblica (SpA o Srl?) in cui l’Agenzia sarebbe socio unico per procedere con maggiore celerità all’offerta di servizi al pubblico effettuati dai Laboratori Chimici.

Il vigente Statuto dell’Agenzia prevede, all’art 3 lett. f), che tra le funzioni esercitate dall’Agenzia è individuata la “gestione dei laboratori chimici, assicurando l’equilibrio fra costi e benefici, anche attraverso l’offerta di servizi specialistici ad altri enti, imprese e privati”.

In tale previsione è di tutta evidenza che l’equilibrio costi/benefici non è dissimile dai cosiddetti “criteri imprenditoriali” che l’art. 103 del D.L. 104/2020 pone alla base della possibile costituzione di apposita società e il cui svolgimento delle attività sarebbe assicurato esclusivamente dal Personale dell’Agenzia e disciplinate nell’ambito delle Convenzioni.

I Laboratori Chimici, come è noto, nell’ambito delle attività proprie dell’Agenzia (specie per dogane, accise, antifrode) hanno una funzione istituzionale fondamentale e non soltanto commerciale. Come riporta, infatti, il sito web ADM, l’attività di tali Laboratori riguarda gli “uffici doganali per l’accertamento analitico delle caratteristiche peculiari dei prodotti per consentirne la classificazione doganale e l’assoggettamento fiscale, ai fini dell’applicazione delle accise, sia per la gestione del tributo che in sede di prevenzione e repressione delle frodi tributari”.

I Laboratori, inoltre, sono tutti riconosciuti da ACCREDIA (https://www.accredia.it), associazione che è stata “designata dal governo italiano, in applicazione del Regolamento europeo 765/2008, ad attestare la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e dei laboratori di prova e taratura”.

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli annovera, a livello nazionale, 15 Laboratori Chimici in cui operano 221 Dipendenti che lavorano con grande professionalità e sacrificio, date  le carenze di Personale che riflettono quelle altrettanto gravi dell’Agenzia (circa 2.700 unità in meno).

L’Agenzia ha nel tempo provveduto a fornire i Laboratori Chimici di attrezzature e strumentazioni scientifiche di ultima generazione con rilevanti costi non solo di acquisto ma anche di installazione e manutenzione nonché di messa in sicurezza degli ambienti di lavoro.

Da quanto esposto è di tutta evidenza che l’attività dei Laboratori Chimici può  benissimo rimanere inalterata pensando eventualmente a risolverne le carenze organiche.

Non si comprende, pertanto, l’inserimento in una norma,  destinata alle “misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia”, della previsione di una cosiddetta “società a partecipazione pubblica”, quando peraltro in Italia tale tipologie di società hanno posto e continuano a porre una serie di dubbi sui  loro profili giuridici  che non sono stati superati nemmeno dallo stesso decreto legislativo 175/2016 (T.U. in materia di società a partecipazione pubblica).

Il ricorso alla costituzione di una società a partecipazione pubblica da parte dell’Agenzia per produrre servizi da collocare sul libero mercato, se si fa riferimento al Testo Unico 175/2016 è una operazione che lascia perplessi: infatti ove nella fattispecie si voglia far riferimento, ai sensi dell’articolo 4 di tale T.U., alla produzione di servizi di interesse generale, poiché le attività dei Laboratori Chimici si incentrano per sua natura sulle analisi destinate agli organi di controllo e verifica ADM nonché dell’ Autorità Giudiziaria e di altre PP.AA. le analisi e certificazioni su prodotti di interesse commerciale non possono costituirne il core business senza uno stravolgimento di tale istituzione.

Ci si domanda, poi,  a causa del prevedibile cambiamento di gestione dall’attuale forma pubblica a quella  esclusivamente privata, se le attività dei Laboratori finora svolte per i fini istituzionali dell’Agenzia medesima saranno per essa successivamente a pagamento e se le attuali strumentazioni dei Laboratori Chimici nonché l’utilizzo delle loro sedi  saranno giuridicamente ed economicamente “riversate” nella nuova società e con quale previsione di legge ovvero abbandonati con noncuranza dei soldi dei contribuenti.

Capitolo preponderante di confronto e discussione resta la situazione del Personale dell’Agenzia che attualmente opera nei Laboratori Chimici e che dovrebbe passare nei “ruoli” della nuova società privata.

L’art 19 del TU 175/2016, riguardante il Personale delle società a partecipazione pubblica,  prevede, nell’ambito della privatizzazione, che al medesimo si applichino le disposizioni portate dal capo I, titolo II, del libro V del codice civile, dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa, ivi incluse quelle in materia di ammortizzatori sociali, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, e dai contratti collettivi. Prevede, inoltre, che le “societa’ a controllo pubblico stabiliscono, con propri provvedimenti, criteri e modalita’ per il reclutamento del personale.  Si aggiunga che gli articoli da 19 a 24 inerenti al Personale, per diverse previsioni, danno adito a svariate riflessioni in cui si evidenzia specialmente uno status di instabilità sia dei contratti personali che delle remunerazioni.

In definitiva la norma in parola è la manifestazione di voler risolvere una presunta visione della “produzione della P.A.” tramite una aziendalizzazione “spinta” portando, come unica panacea, i dipendenti fuori dall’ambito pubblicistico. Tale previsione e altre similari, introdotte con una legislazione di “soppiatto”, risultano, peraltro, in controtendenza con altre scelte dell’odierna politica che sembra voler “statalizzare” ampie attività economiche in cui le privatizzazioni hanno manifestato i propri limiti ad esempio la gestione delle autostrade, il trasporto aereo, la produzione di acciaio, ecc.

Ci si domanda, infine, se nella denegata ipotesi in cui la norma in parola dovesse trovare accoglimento nella conversione in legge del decreto, l’ esperimento che si intende perseguire tramite i  221 Colleghi attualmente impegnati nei Laboratori Chimici ADM costituisca il primo passo per cambiare volto all’Agenzia che in seguito del decreto legislativo 300/1999 ha già dato prova di cambiamenti di non poco conto mediante una nuova strutturazione e una nuova gestione di tipo aziendalistico senza comunque avere in contraccambio il mantenimento delle promesse circa la propria autonomia.

E non risultano infondate le preoccupazioni per il Personale che dovrebbe far parte della costituenda società a partecipazione pubblica a causa della mancanza di informazione specifica, di eventuali  diverse opportunità e, come ultimamente succede, di mancanza di confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori.

I cambiamenti, considerati “epocali”, non possono che lasciare perplessi specialmente laddove uno studio di fattibilità ne sconsiglierebbe la percorribilità. La possibilità ipotizzata nell’art. 103 del DL 104/2020 risulta inopportuna e soprattutto nella considerazione che un efficientamento dei Laboratori Chimici ADM è già riscontrabile nelle realtà dei 15 uffici in essere ma soprattutto risulterebbe deleteria la scelta di costituire una società privata per raggiungere gli obiettivi perseguiti e raggiunti già all’attualità senza entrare nei vicoli ciechi delle società a partecipazione pubblica.

Le riflessioni  sulla vicenda sopra riportata e sulla situazione aleatoria che essa potrebbe ingenerare riguarda, come più volte denunciato, l’atteggiamento che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli continua a mantenere ostinatamente nella riorganizzazione in atto per la quale si nega ogni confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori ed anche per quanto riguarda la gestione del Personale.

Di recente, infatti, in merito all’art. 263 del decreto “rilancio” (DL 34/2020) la scrivente Federazione aveva richiesto, per le vicende pandemiche sopravvenute e per l’individuazione del Personale da far rientrare negli uffici con nota prot. 277209RU dell’ 11 agosto 2020, un urgente confronto e contestuale sospensione della nota. Nessuna risposta è stata data in merito, nel solco ormai di una incomprensibile strategia del silenzio. Simile atteggiamento denuncia una mancanza di corrette relazioni sindacali che certamente non costituisce un vanto per l’Agenzia.

Questa Federazione ama ricordare che gli obiettivi dell’Agenzia vengono raggiunti mediante l’impegno continuo e di elevata professionalità dei Lavoratori Dipendenti i quali hanno diritto ad essere ascoltati, tramite i propri Rappresentanti. Inoltre, si rammenta che è stato anche “riattivato” lo stato di agitazione del Personale proclamato il 30 dicembre 2019 e sospeso per le vicende della pandemia da coronavirus.

Il Personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli resta in attesa di risposte!

 

Roma, 27 agosto 2020

 

                                            Il Responsabile Nazionale del Settore Dogane e Monopoli

                                                                          Salvatore Veltri

DOGANE e AAMS – Riorganizzazione – Nota al Ministro e al Sottosegretario!

DOGANE e AAMS

Al Sig. Ministro dell’Economia e delle Finanze

on. Roberto GUALTIERI

Al Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze

dott. Pier Paolo Baretta

Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli

dott. Marcello Minenna

Oggetto: Agenzia delle Dogane e dei Monopoli –  Riorganizzazione unilaterale e previsione art. 103 del D.L. n. 104/2020.

 

Egregio Sig. Ministro,

l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, da sempre amministrazione strategica per le proprie funzioni tributarie, economiche e di contrasto agli illeciti sia di natura tributaria che extra-tributaria vive, oramai da anni, situazione di continui cambiamenti di cui, spesso, non se ne comprendono i presupposti e le finalità.

All’attualità è in corso, sia pure non ufficializzata, l’ennesima riorganizzazione fatta di cambiamenti parcellizzati ed indirizzi operativi poco chiari, anche non allineati con precedenti deliberazioni del Comitato di Gestione, il tutto senza alcun confronto con le Rappresentanze dei lavoratori.

La Scrivente Federazione ha più volte sottolineato, con molteplici note inviate al Vertice dell’Agenzia rimaste inevase, la primaria necessità di un confronto con il Sindacato su un tema di tale portata, anche per comprenderne motivazioni e finalità, preso atto del palese disorientamento dei lavoratori in servizio rispetto ad atti riorganizzativi e relative disposizioni operative.

La Federazione CONFSAL – UNSA si è data anche disponibile, mediante formale proposta, ad un confronto operativo sulle possibili prospettive di cambiamenti per una Agenzia sempre più al passo con i tempi, in modo da poter svolgere con maggiore efficacia e funzionalità, con piena dotazione di uomini e mezzi, la propria “mission” identificata e delineata dal vigente quadro normativo nazionale ed europeo.

In ultimo, si evidenzia la previsione dell’art. 103 del D.L. n. 104/2020 che crea una “apposita” società al fine di consentire all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli lo svolgimento con “criteri imprenditoriali” di determinati servizi riconducibili ai Laboratori Chimici della stessa agenzia.

Una previsione che “traslerebbe” una attività pubblica in una attività in forma privatistica che allarma i colleghi interessati che operano con proficui risultati ed elevata professionalità nell’ambito dell’Agenzia. Non si hanno altri elementi di giudizio.

Questa Federazione ritiene di non poter condividere il portato della citata norma e pertanto si riserva idonee e  conseguenti azioni.

Prima dell’emergenza sanitaria “Covid – 19”, purtroppo ancora in atto, il Personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli era in pieno stato di agitazione proprio per le situazioni di criticità inerenti alle gravi carenze di Personale (circa 2.700 unità in meno) ed all’insufficienza delle risorse economiche da destinare al  salario accessorio, anche in relazione alle somme assegnate e non spendibili per effetto dei vincoli imposti.

Lo stato di agitazione del personale che per senso di responsabilità era stato sospeso in ragione della grave emergenza nazionale, visto la situazione sopra esplicitata viene necessariamente riattivato, ribadendo tutte le ragioni in precedenza formalizzate anche in presenza del Vice Ministro sen. Misiani.

 

IL COORDINATORE NAZIONALE AGENZIE FISCALI CONFSAL-UNSA

Valentino SEMPREBONI

IL SEGRETARIO GENERALE CONFSAL-UNSA

Massimo BATTAGLIA

ENTRATE – Smartworking – Informativa – Comunicato unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

                        

QUASI TUTTE LE ATTIVITÀ DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE SONO LAVORABILI IN SMART WORKING
QUESTE LE RISULTANZE DELL’INFORMATIVA RESA DALL’AMMINISTRAZIONE AI SINDACATI
Chiesto e ottenuto l’impegno al confronto a tutto campo sui rientri in servizio e sulla disciplina dello smart working e di tutte le altre forme di conciliazione vita-lavoro
Entro il 5 settembre la prima riunione

L’Agenzia delle Entrate ha presentato ieri l’informativa sindacale per l’applicazione della nuova formulazione dell’articolo 263 del Decreto Rilancio, convertito in legge da entrambi i rami del Parlamento.
Se è vero che si è trattato di un adempimento di legge, che prevede l’individuazione delle attività cosiddette “smartabili”, è altrettanto vero che le novità positive provengono sia dalla tempistica con la quale è stata resa l’informativa che dal contenuto.
Infatti, molte amministrazioni pubbliche – al contrario dell’Agenzia delle Entrate – si stanno dimostrando riluttanti ad adempiere alla legge e nicchiano nell’individuazione delle attività da svolgere in smart working; riguardo al contenuto dell’informativa, dobbiamo dire che l’Agenzia non ha giocato al ribasso e ha individuato come “smartabili” quasi tutte le attività, dichiarando tra le altre cose la disponibilità allo smart working a rotazione anche per le attività che non si possono svolgere completamente da remoto. Inoltre, come da noi chiesto nelle scorse riunioni, ha dichiarato di volersi avvalere anche di altri istituti di conciliazione vita-lavoro quali ad esempio il co-working, utile soprattutto per chi desidera rientrare in presenza ma in un ufficio più vicino al proprio domicilio o ai propri interessi familiari.
Ciò che resta da fare però non è poco: disciplinare con appositi accordi tutti gli ambiti e le prerogative dello smart working, del co-working e di altre forme di conciliazione tra la vita e il lavoro. L’organizzazione del lavoro non sarà più la stessa e non può essere nemmeno, però, basata sullo spersonalizzante “home working” di questi mesi. Deve prevedere necessariamente forme che consentano ai lavoratori maggiore flessibilità alla secca alternativa lavoro da casa o lavoro in presenza. Molta attenzione va anche data ai diritti contrattuali e personali, ad iniziare dal ristoro delle spese o all’investimento diretto dell’amministrazione in strumenti informatici (e non solo), del diritto alla disconnessione, del buono pasto, dei permessi per motivi di salute e di tanti altri problemi emersi durante questa forzosa fase sperimentale.
Sono materie che non si possono trattare in una sessione negoziale di poche ore. Per questo abbiamo sottoscritto un’intesa con l’Agenzia che impegna ad aprire entro il 5 settembre un confronto a tutto campo su queste materie, che potrebbero tra l’altro essere interessate anche da novità legislative nel mese di agosto. Resta fermo che fino al 15 settembre non ci saranno “colpi di mano” da parte dei datori di lavoro.
Infine, ma non in ordine di importanza, abbiamo unitariamente chiesto al direttore dell’Agenzia di rispondere, duramente e nel merito, alle dichiarazioni false e diffamatorie, di alcuni ordini professionali e dei soliti giornalisti reazionari nei confronti del personale dell’Agenzia delle Entrate.

 Roma, 5 agosto 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

DOGANE E AAMS – Comunicato Unitario Intesa sullo SMART WORKING 3 Agosto 2020

DOGANE E MONOPOLI
Sottoscritta Intesa sullo SMART WORKING fino al 15 ottobre 2020

In data 03/08/2020, a seguito della nostra richiesta di attivare un incontro per disciplinare lo SMART WORKING dal 01 agosto 2020, ciò in applicazione di quanto previsto dal Decreto Rilancio e dal successivo Protocollo d’Intesa siglato col Ministro Dadone in data 24.07.2020, si è tenuto l’incontro con il Direttore del Personale alla fine del quale è stato sottoscritta una Intesa che regolamenta la nuova fase dello SMART WORKING fino al 15 ottobre 2020.

Riteniamo l’intesa positiva, in quanto innanzi tutto viene superato l’atto unilaterale dello scorso 28 luglio con il quale l’amministrazione si limitava ad una definizione autonoma delle previsioni del Decreto rilancio, dandone una semplice informativa alle rappresentanze sindacali e, di più, perchè sono state recepite gran parte delle nostre proposte, tra le quali l’apertura al confronto con le rappresentanze sindacali territoriali per concordare protocolli connessi alla sicurezza sui posti di lavoro, proprio sulla base delle previsioni dell’Accordo Quadro del 24 luglio 2020 sottoscritto con il Ministro della Funzione Pubblica.

Inoltre viene mantenuto l’impegno dell’Amministrazione a garantire una informativa preventiva sulle attività da svolgere in presenza – fatto che consentirà il confronto in sede territoriale – nonché la disponibilità a continuare a riconoscere il buono pasto ai dipendenti che svolgono la propria attività in smart working, una volta ricevuto il parere dal Dipartimento di Funzione Pubblica, considerate le differenti interpretazioni susseguitesi negli ultimi periodi sulla materia.

Purtroppo non è stata recepita dall’Amministrazione la nostra proposta di prorogare la possibilità di lavoro in “smart working” per i genitori con figli inferiori ai 16 anni considerate tutte le difficoltà ancora connesse alla situazione emergenziale in corso.
Sull’argomento abbiamo allegato apposita nota a margine rimarcando la nostra contrarietà al non inserimento di questa salvaguardia.

Al termine della riunione abbiamo inoltre sollecitato l’Amministrazione a calendarizzare già per i primi giorni di settembre una data per proseguire la sessione contrattuale per la definizione del nuovo CCNI dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Roma, 04/08/2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio/Diodati Fiorentino/Lamberti

DOGANE e AAMS – Piano Triennale dei fabbisogni del personale 2020-2022

DOGANE e AAMS

Piano triennale fabbisogni del personale 2020-2022

Si mette a disposizione, in allegato PDF da scaricare, il piano triennale dei fabbisogni del personale 2020-2022 elaborato dall’ADM

Roma, 30 luglio 2020

 

                                                                                                                                                                                                                                    Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi

                                                                                                                                                                                                                                 Settore Agenzia Dogane e Monopoli

DOGANE e AAMS – Protocollo quadro FP/OOSS 24.7.20 – Rientro in sicurezza…

Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi

Settore Agenzia Dogane e Monopoli

 

 

Art. 263 DL 34/2020 – Circ. FP 3/2020 – Protocollo quadro FP/OOSS 24.7.20

Rientro in sicurezza…vorranno le SS.LL. adottare misure organizzative coerenti con le nuove disposizioni !!!

Le esigenze dei cittadini e delle imprese necessitanti dell’operatività di tutti gli uffici pubblici hanno trovato con il “decreto rilancio” l’ indispensabile e piena ripresa delle attività pur  con tutte le cautele richieste dalla situazione di una pandemia  non sconfitta perché ancora sconosciute le misure di un contrasto diretto (vaccino) e supportata pragmaticamente da misure prudenziali quali il distanziamento sociale.

Le pubbliche amministrazioni nel periodo ritenuto “più pericoloso”, in base alle norme del “decreto Cura Italia” (DL 18/2020 art 87) hanno continuato ad espletare la propria funzione mediante la riconversione del lavoro “in presenza” in lavoro  “da remoto” quale modalità ordinaria della prestazione.

Nell’ambito degli ultimi cinque mesi, pertanto, l’interlocuzione tra Datore di lavoro e Lavoratori, tramite i propri Rappresentanti, è stata necessariamente continua e serrata sia a livello di vertice che a livello territoriale per individuare le opportune modalità ai fini sia dell’espletamento di alcune attività indifferibili che della salubrità e sicurezza nei luoghi di lavoro sia nei rapporti con i Lavoratori in smart working.

Nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ad esempio,  è risultato fondamentale l’accordo sullo smart working  del 18 maggio 2020 per la gestione dei servizi indifferibili con parziale rientro dei Lavoratori e tale accordo ha avuto la necessaria applicazione sia a livello di Direzioni Territoriali che degli Uffici dipendenti con evidente vantaggio dell’azione amministrativa e dei Lavoratori: l’organizzazione del lavoro specialmente in periodi di crisi  e difficoltà non può, infatti, prescindere dal previsto e costruttivo confronto tra Amministrazione e Lavoratori.

All’attualità, con l’articolo 263 del Decreto Rilancio, la situazione lavorativa ha avuto una sua evoluzione che prevede il ritorno dei Lavoratori negli uffici e che stabilisce che solo il 50% dei Lavoratori possa rimanere adibito nelle attività del lavoro agile e ciò, intuitivamente, in dipendenza del fatto che la pandemia da coronavirus è tuttora in atto e quindi necessita di gestire le attività degli uffici con un certo diradamento delle presenze ma anche perché l’esperienza pandemica degli ultimi mesi ha aperto un nuovo modo di valorizzare il lavoro agile, cosa impensabile nel recente passato.

La circolare Dadone 3/2020 ricorda che le Amministrazioni dovranno aggiornare  ed implementare la mappatura di quelle attività che possono essere svolte in modalità agile individuando il personale da assegnare alle stesse nella misura del 50 per cento. Tale operazione, con buona pace di tutti, non può essere un atto unilaterale in quanto implica diverse problematiche in ordine alle attività e alle persone.

Finora si era trattato di individuare  “attività indifferibili” adesso, invece, si tratta di individuare le “attività che possono essere svolte in modalità agile” e su ciò sicuramente ci possono essere dei diversi punti di vista in quanto, ancora, nella Pubblica Amministrazione si tende a voler gestire tutto in presenza come se tale modalità fosse più virtuosa e più produttiva: ciò necessita  una chiara declaratoria da parte dell’Amministrazione delle attività che possono essere svolte in smart working.

Per quanto concerne poi i lavoratori che potrebbero usufruire dell’esclusione dell’obbligo di rientro in presenza, l’ADM sembra individuare solo il personale che risulti maggiormente esposto al contagio perché affetto da patologie invalidanti come da idonea certificazione medica. Ci si domanda, a tal proposito, se i Colleghi in questione dovranno all’uopo ripresentare ulteriormente nuove certificazioni oppure basteranno quelli già in possesso dell’Amministrazione!.

Inoltre ci si chiede se altri Lavoratori potranno essere esclusi dal rientro come ad esempio chi ha congiunti affetti da gravi patologie  ( legge 104/92), figli in età fino a quattordici anni per i quali proprio nel periodo estivo si deve far ricorso ai tanto discussi part-time verticali, chi deve affrontare tragitti casa-ufficio particolarmente pericolosi ai fini del contagio.

Argomento di non poco conto riguarda l’erogazione dei servizi attraverso la flessibilità dell’orario di lavoro chiaramente contrattabile a livello locale ma che necessita anche di criteri di massima individuati a livello centrale.

Non è da sottovalutare, inoltre, il confronto sulla tutela della sicurezza e della salute dei Lavoratori anche in dipendenza di una loro maggiore presenza  negli uffici e di un maggiore afflusso degli utenti. Come notorio nel Protocollo quadro “Rientro in sicurezza” si è convenuta tra la Funzione Pubblica e le OO.SS. una attenzione particolare circa le previsioni da gestire per garantire sia i Lavoratori che l’Utenza da eventuali pericoli di contagio. Non si tratta di semplici “avvertenze” ma in una serie di 10 punti vengono illustrati i comportamenti da seguire e da recepire da tutte le amministrazioni ai vari livelli.

Quanto brevemente espresso non può che presuppore un necessario confronto a livello di Amministrazione centrale per indirizzare univocamente i direttori degli uffici dipendenti affinché non sorgano soluzioni improvvisate o personalistiche. Si impongono condivisi indirizzi specifici e non semplicemente un riferimento alla norma che, per il suo carattere di generalità ed astrattezza, deve trovare supporto applicativo con direttive specifiche dell’amministrazione che deve applicarla.

Da venerdì 31 luglio prossimo tutti gli uffici ADM dovranno ingegnarsi a trovare una soluzione per il rientro dei Colleghi facendo riferimento, all’attualità, alle semplici indicazioni di una presenza non più dovuta alle attività indifferibili ed urgenti e al superamento dell’istituto dell’esenzione dal servizio.

E’ necessario, invece, previo immediato e indifferibile confronto sindacale, fornire indirizzi sui servizi e sulla sicurezza affinché tutti gli uffici dipendenti abbiano indicazioni omogenee di comportamento.

Non si può delegare la procedura di un rientro “massivo” del personale negli uffici alle decisioni unilaterali dei dirigenti locali che verosimilmente sceglieranno di essere più realisti del re senza tener presenti tutte le esigenze dei Colleghi e magari sottovalutando la salvaguardia della salubrità e sicurezza nei posti di lavoro.

La nostra Organizzazione Sindacale ha, quindi, inviato apposita nota al Direttore Generale dell’Agenzia e al Direttore del Personale richiedendo un incontro sindacale urgente in merito al rientro della maggioranza dei Lavoratori negli Uffici  e alla gestione dello smart working. Ha, inoltre, richiesto la sospensione o il ritiro della nota 2618937RU del 28 luglio 2020 che sembra escludere il dovuto confronto sindacale sulla problematica.

Roma, 29 luglio 2020

 

                                                                                     Il Responsabile Nazionale del Settore ADM

                                                                                                     Salvatore Veltri

DOGANE e AAMS – Smartworking- Richiesta d’incontro sindacale

Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi

Settore Agenzia Dogane e Monopoli

 

 Al Direttore Generale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

dott. Marcello Minenna

Al Direttore Centrale del Personale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

dott. Rocco Flore

 

OGGETTO: Smartworking – nota 261893/RU del 28 luglio 2020.

 

L’art. 263 del “Decreto Rilancio” (DL 34/2020 convertito in legge 77/2020), ha disposto per le esigenze dei cittadini e delle imprese il relativo adeguamento dell’operatività di tutti  gli uffici pubblici e ha demandato alle amministrazioni  l’organizzazione del lavoro dei dipendenti in presenza e in modalità agile.

La circolare 3/2020 della Funzione Pubblica  ha proceduto a dare indicazioni sul il rientro in sicurezza sui luoghi di lavoro dei dipendenti delle PP.AA. ed inoltre il 24 luglio 2020 il titolare del Dipartimento aveva firmato con le OO.SS. uno strutturato Protocollo quadro sul “rientro in sicurezza”.

I citati provvedimenti comprovano la necessità ad una interlocuzione tra le Parti e quindi al confronto nell’ambito delle varie Amministrazioni fra Parte Pubblica e Rappresentanti dei Lavoratori.

La nota citata in oggetto sembra escludere tale possibilità e, pertanto, si chiede un incontro sindacale urgente in merito al rientro della maggioranza dei Lavoratori negli Uffici  e alla gestione dello smart working.

La cogenza della presente richiesta è legata naturalmente non solo all’oggetto del confronto ma anche alla tempistica di attuazione delle norme in riferimento.

Si chiede, nelle more dell’incontro, la sospensione o il ritiro della nota di cui all’oggetto.

Si porgono distinti saluti

 

Roma, 29 luglio 2020

 

                                                                             Il Coordinatore Nazionale AAFF della Federazione Confsal-Unsa

                                                                                                          Dott. Valentino Sempreboni

ENTRATE – Accordo prevenzione e sicurezza attività lavorative esterne- Comunicato unitario 28 Luglio 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

                          

Sottoscritto l’accordo per la definizione delle misure di prevenzione e la sicurezza dei dipendenti in ordine all’emergenza sanitaria “Covid-19” per lo svolgimento delle attività lavorative esterne.

In data 28 luglio abbiamo sottoscritto l’accordo per lo svolgimento in sicurezza delle attività esterne attraverso l’adozione di misure di prevenzione specifiche minime da implementare, a livello di ogni sede di contrattazione decentrata, in relazione ai rischi associati ad ogni singola attività esterna.

Rispetto alla prima ipotesi proposta nei giorni scorsi dall’Agenzia siamo riusciti a introdurre importanti misure di prevenzione dai rischi da contagio COVID-19 in continuità e coerenza con l’accordo generale sottoscritto lo scorso 30 aprile.

L’accordo, inoltre, promuovendo modalità di comunicazione, confronto e contrattazione con le rappresentanze sindacali è teso a valorizzare e consolidare un percorso decisionale partecipato e, a tal fine, ciascun Datore di lavoro dovrà procedere, sull’accordo odierno e quelli che saranno sottoscritti in sede locale, mediante il coinvolgimento delle RSU e delle OO.SS. territorialmente competenti alla redazione di un Protocollo di sicurezza -con la collaborazione del Servizio di Prevenzione e Protezione, del Medico Competente, dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza- nel quale dovranno essere chiaramente indicate le misure di prevenzione e protezione individuate, esplicitando ogni necessaria informazione ai lavoratori coinvolti nella visita e riportando anche le procedure operative e gestionali da seguire.

Le condizioni e le misure di prevenzione e sicurezza “minime” e obbligatorie alle quali il Datore di Lavoro dovrà adottare sono illustrate al punto 6 dell’accordo. Tra queste, è importante sottolineare che la classificazione del rischio contagio preventivabile avverrà sulla base del documento tecnico INAIL e prevede l’esonero dall’effettuare le attività esterne che siano classificabili quale rischio superiore a quello “basso”.

Ad ulteriore garanzia per il dipendente viene prevista la possibilità, nel caso in cui nel corso dell’attività esterna il dipendente rilevi ipotesi di rischi non preventivamente conosciuti o superiori a quelli individuati e preventivati nel protocollo di sicurezza specifico, di darne comunicazione al datore di lavoro che disporrà l’immediata sospensione dell’attività esterna per riferire al medico competente, al responsabile del servizio di protezione e sicurezza ed agli RLS, al fine di valutare o meno una sua eventuale ripresa.

Il personale che svolge le attività esterne potrà essere sottoposto volontariamente e su sua richiesta a test sierologici e/o tamponi – con costi a carico dell’Agenzia – a seguito di una valutazione della specifica attività, del contesto di svolgimento, della situazione epidemiologica locale nonché delle indicazioni eventualmente fornite dalle autorità sanitarie competenti per territorio. Detta valutazione sarà compito del medico competente e del Servizio di Prevenzione e Protezione, fermo restante il potere decisionale del Datore di Lavoro.

In applicazione dell’art. 7, comma 7, del CCNL Funzioni Centrali, la contrattazione integrativa di sede territoriale procede all’avvio delle trattative finalizzate alla definizione dei criteri di adeguamento presso la sede di quanto definito dal presente accordo. Alle RSU e OOSS territoriali dovrà essere fornito preventivamente il piano dei controlli esterni da eseguire (natura, quantità, tipologia di controllo). Con riferimento a quest’ultimo aspetto, inoltre, è stata data evidenza nell’accordo che, in relazione agli obiettivi di budget di produzione 2020, gli indicatori relativi agli interventi esterni sono stati neutralizzati fino al 31 dicembre p.v..

In coda all’incontro abbiamo nuovamente sollecitato l’Agenzia a calendarizzare un percorso negoziale finalizzato a trovare la giusta cornice normativa per alcuni strumenti di conciliazione vita-lavoro (Co-Working, telelavoro e smart working).

Registriamo, parallelamente, lo sconfortante attendismo datoriale in merito al riconoscimento dei Buoni Pasto.

Roma, 28 luglio 2020

 

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli