Autore degli archivi: salfi

ENTRATE – Incontro del 12.11.2025 – Applicazione art. 78 CCNL e ricadute del sistema VA.L.E. sulla erogazione del salario accessorio

AGENZIA DELLE ENTRATE

Incontro del 12.11.2025

Applicazione art. 78 CCNL e ricadute del sistema VA.L.E. sulla erogazione del salario accessorio (Fondo Risorse Decentrate)

 

Il 12 novembre 2025 si è tenuta una riunione del “Tavolo Nazionale” avente, come unico punto all’ordine del giorno, i criteri di distribuzione del premio relativo alla performance individuale del personale attraverso l’applicazione del sistema di valutazione (VALE).

In premessa, la Parte Pubblica ha ribadito che è obbligatorio per l’Agenzia delle Entrate varare un accordo sui criteri di distribuzione del FUA che “differenzi” i premi in base alla valutazione della performance individuale conseguita dal singolo lavoratore.

In caso contrario la Funzione Pubblica non sarà più disposta ad autorizzare la distribuzione dei fondi.

In primo luogo, come già rappresentato da CONFSAL – UNSA, la norma impone l’applicazione dell’art. 78 CCNL, che prevede una “maggiorazione” del premio individuale per i lavoratori che hanno ricevuto valutazioni più elevate.

La Direzione dell’Agenzia propone una percentuale di lavoratori a cui attribuire la maggiorazione, pari al 5% del personale in servizio nell’anno di riferimento, asserendo che questa è risultata essere nel 2024 l’aliquota di lavoratori che ha conseguito una valutazione pari a 3.3 (eccellente).

CONFSAL-UNSA si è dichiarata disponibile ad individuare una aliquota di “eccellenti” a cui attribuire la maggiorazione del premio del 30% (il minimo previsto dalla norma), ma ha proposto un valore percentuale compreso tra l’1% ed il 3% del personale, in quanto sono le stesse declaratorie delle competenze a collegare l’eccellenza a performance straordinarie, assolutamente “superiori” rispetto alla media e non comunemente rinvenibili.

Peraltro, occorre ricordare che il monte salario accessorio distribuibile al personale è fisso e la maggiorazione del 30% da attribuire agli eccellenti, prelevata in prededuzione, produce una riduzione del Fondo residuo da distribuire a tutti i lavoratori non eccellenti, con ricadute sugli importi dei singoli.

In pratica più è alto il numero di eccellenti, più si riduce il FUA da distribuire alla generalità del personale.

In secondo luogo, la Direzione di AdE ritiene fondamentale, per ottenere l’autorizzazione alla distribuzione del FUA, differenziare i premi per la performance individuale tenendo conto, altresì, delle valutazioni intermedie conseguite. Di tal guisa propone l’applicazione di un coefficiente crescente da applicare a seconda che la singola performance sia stata valutata adeguata, più che adeguata o eccellente. Rispetto a questa proposta abbiamo ribadito che CONFSAL-UNSA non è contraria alla valutazione ed alla declinazione della stessa nei livelli di premialità, ma abbiamo aggiunto che si potrà arrivare a questo obiettivo solo quando il VA.L.E. sarà completamente “condiviso” dai lavoratori.

Abbiamo, pertanto, proposto di continuare a lavorare, anche nei gruppi di lavoro paritetici, per apportare le modifiche atte ad “oggettivizzare” la valutazione delle competenze.

È fondamentale, infatti, che il lavoratore sappia con precisione quale comportamento sarà valutato adeguato nella capacità, ad esempio per citarne una, di “collaborazione e lavoro di squadra”; e quale comportamento “agito” sarà, invece, valutato più che adeguato o eccellente.

Una osservazione postuma, che non poggia su alcun metro oggettivo ma risiede nella pura sensibilità del valutatore, non può essere sufficiente per consentire la “riduzione” del nostro salario accessorio.

Come abbiamo più volte affermato, la contrattazione nazionale dell’Agenzia delle Entrate negli anni ha perfezionato un sistema virtuoso di attribuzione del salario accessorio che “distribuisce” il premio per la performance individuale sulla base di due criteri:

  • La partecipazione al raggiungimento degli obiettivi di Convenzione da parte dell’Ufficio di appartenenza;
  • La complessità della mansione svolta dal singolo e la gravosità delle responsabilità a questa correlate.

Pertanto, solo laddove questi due principi venissero preservati, ci siamo detti possibilisti rispetto all’introduzione di un ulteriore elemento che, a parità di mansione svolta nello stesso Ufficio, differenzi il premio a seconda della valutazione percepita.

Tuttavia, considerate le già indicate criticità del sistema VA.L.E., potremmo accogliere tale differenziazione a condizione che l’impatto non sia “pesante”.

Al di là delle dichiarazioni demagogiche che leggiamo sui comunicati della solita Sigla Sindacale, ricordiamo a tutti noi che un accordo deve sempre trovare la soddisfazione di tutte le Parti negoziali; pertanto, se si giungesse all’introduzione di un nuovo criterio che consentisse al contempo la distribuzione dei fondi e la salvaguardia delle somme “storicamente” percepite da tutto il personale, riteniamo che si dovrà guardare con interesse ad una ipotesi di sottoscrizione.

Parte Pubblica, nella discussione sviluppata durante i numerosi incontri sul tema, ha dimostrato di non avere preclusioni di principio e di voler perseguire una soluzione condivisa della vertenza, ciò si evince anche dalle diverse modifiche “migliorative” della prima bozza rassegnata ad agosto.

Così come fatto in sede di sottoscrizione del CCNL, che ha garantito ai lavoratori un passo avanti in termini di diritti, giuridici ed economici, anche in merito all’accordo in “questione” opereremo liberi da approcci pregiudiziali e propagandistici e nello “stile” UNSA improntato alla correttezza ed al perseguimento della crescita dei lavoratori del Fisco.

(La delegazione trattante Sempreboni – Vitiello – Loro – Romeo – Sorrentino)

 

Roma, 16 novembre 2025

IL COORDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni

AGENZIE FISCALI – CCNL FUNZIONI CENTRALI 2022-2024 – Per una sigla semplicemente una adesione ad un contratto già stipulato

AGENZIE FISCALI
CCNL FUNZIONI CENTRALI 2022-2024

Per una sigla semplicemente una adesione ad un contratto già stipulato

Il titolo del presente comunicato dice tutto quello che deve dire. Le regole sono scritte e sono consolidate.

Chi non firma un CCNL e poi decide di farlo, in sede ARAN sottoscrive per “adesione” il relativo contratto, senza sè e senza ma.

Per le questioni politiche rivolgersi ad altro tavolo, in questo momento come veicolo normativo il riferimento è alla Legge di Stabilità 2026.

In sede parlamentare ed a seguito di Audizione, la CONFSAL ha rappresentato le istanze della nostra Federazione UNSA ovvero la necessità di “colmare” la distanza con il privato impiego abbassando la percentuale di tassazione ed ampliando il limite del salario accessorio a cui si applica (secondo il bollinato schema normativo all’esame € 800,00 salario –  e 15% tassazione, rispetto a € 5.000 e 1%  del privato), nonché la richiesta di prevedere nella stessa Legge di bilancio la “detassazione” degli aumenti contrattuali per la tornata 2025 – 2027, come già declinato sempre per il privato impiego.

Solo alcuni degli interventi richiesti, unitamente a TFR/TFS e quant’altro.

Per i colleghi attenti e professionali, la “stragrandissima” maggioranza, rimandiamo alla Dichiarazione congiunta n. 10, parte integrante del Contratto sottoscritto il 27 gennaio 2025, in merito ai temi del graduale superamento dei tetti del salario accessorio in tutti i comparti di contrattazione, sul welfare integrativo, sulle agevolazioni fiscali sui premi di produttività, sugli strumenti normativi per lo sviluppo delle carriere, sulla formazione e sul rafforzamento degli istituti partecipativi nell’ambito delle relazioni sindacali.

Importante, diremmo fondamentale, il riferimento alla continuità della contrattazione anche alla luce degli stanziamenti previsti nel DPB per il 2025-2027 e nel disegno di legge di bilancio per l’anno 2025.

Non siamo stati dei visionari bensì abbiamo semplicemente riportato i qualificati temi che erano e sono in trattazione tra datore di lavoro pubblico (e la politica) ed i sindacati firmatari (all’epoca).

TUTTO IL RESTO, COME SEMPRE, E’……. NOIA.

 

Roma, 14 novembre 2025

 

IL COORDINATORE NAZIONALE
Valentino Sempreboni

 

AGENZIE FISCALI – Richiesta di intervento

Al Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze
on. prof. Maurizio Leo

e p.c.
Al Direttore Generale delle Finanze
dott. Giovanni Spalletta

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate
dott. Vincenzo Carbone

Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
dott. Roberto Alesse

AGENZIE FISCALI

Richiesta di intervento

Illustrissimo Sig. Vice Ministro,

la presente per chiedere un suo autorevole intervento sull’intera materia riguardante l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Come Le è noto, la Scrivente O.S., una delle più rappresentative del settore, conduce da anni, unitamente ad altre OO.SS., una “battaglia” in merito al salario accessorio correlato con gli obiettivi delle rispettive Convenzioni triennali tra Agenzie e MEF.

Come da accordi assunti ad inizio d’anno, siamo in attesa di una convocazione/audizione presso i suoi Uffici per “terminalizzare” il progetto di revisione e modifica del sistema incentivante il personale, anche alla luce del completamento del processo di riforma del fisco che chiede alle due Agenzie impegni significativi e fortemente “impattanti” nella prospettiva del “riequilibrio” dei rapporti tra Stato e cittadini/contribuenti/fruitori di servizi ad alto valore aggiunto per il sistema Paese.

Sono richiesti sempre più maggiori investimenti in personale, tecnologie, immobili e moderni modelli organizzativi in grado di rispondere alle sfide che l’Autorità Politica declina agli apparati amministrativi e quindi, al personale in servizio.

La creazione delle Agenzie Fiscali, di cui al D. Lgs n. 300/1999, aveva introdotto forti elementi caratterizzanti il nuovo rapporto con la “macchina fiscale” ovvero significativi incrementi di “produttività” individuale e di struttura, e forti fattori di efficienza, efficacia e funzionalità delle strutture interessate.

Il processo di cui sopra ha, successivamente, subito importanti rallentamenti se non, addirittura, un “blocco”, essendo venuti meno tutti gli elementi caratterizzanti la specificità e la diversità del modello adottato “Principal / Agent”, caso più unico che raro di riforma dell’apparato amministrativo pubblico.

Considerazione che si rafforza alla luce dei “nuovi “obiettivi e della complessiva “visione” che l’Autorità Politica oggi esprime.

Quanto sopra chiede a gran voce una “nuova” fase nella quale il modello “Agenzie Fiscali” deve essere rilanciato e rafforzato, proprio quale aspetto “fondante” del nuovo e più moderno rapporto con la collettività e gli operatori.

Osserviamo, oggi, diffuse criticità correlate con il livello delle risorse umane, soprattutto in ADM ma anche in AdE, in ragione di importanti processi riorganizzativi che la scrivente, nel fornire utili contributi alla “causa”, condivide e ritiene di appoggiare con forza, nella speranza che le diverse criticità “territoriali” (tra l’altro oggetto anche di azioni di proteste) possano finalmente essere affrontate e positivamente risolte.

Si segnala su tutti lo stato di agitazione del personale nell’Agenzia delle Entrate su Milano, per le problematiche riguardanti gli immobili adibiti ad uffici, lo sciopero nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Gioia Tauro (RC), per le diverse problematiche di un importante presidio di legalità ed altre importanti situazioni (sciopero a Como in ADM, prossime manifestazioni su altri territori).

Il personale tutto segnala grandi carichi di lavoro, difficoltà logistiche, necessità di conciliazione vita-lavoro ma, soprattutto, l’adeguamento del salario accessorio alla più elevata e qualificata attività quotidianamente posta in essere.

Investimenti in tecnologie, anche in ragione del rapporto specifico con il “partner tecnologico Sogei”, nell’immobiliare, per uffici sempre più moderni e funzionali, nei nuovi modelli organizzativi, per adeguare l’operatività ai nuovi e strategici compiti assegnati, sono fondamentali per la “finalizzazione” della “riforma fiscale” attesa da cinquanta anni e che Lei sta delineando con autorevolezza, quale espressione delle scelte politiche effettuate.

Le Risorse Umane non possono che essere il “cardine” del progetto, a presidio della “democrazia fiscale” e per quel “salto di qualità” che la cittadinanza chiede a gran voce.

La Scrivente CONFSAL – UNSA contribuirà, con gli strumenti a disposizione, alla “riuscita” dell’operazione, nella consapevolezza che gli aspetti citati sono, nei fatti, una precondizione per un qualificato ed importante processo di crescita economica e sociale dell’intero Paese.

Per tutto quanto sottolineato, CONFSAL – UNSA è pronta ad essere “audita” e ad offrire qualunque utile e positivo contributo.

Con i più cordiali saluti.

Roma 7 novembre 2025

 

IL COORDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni

 

ENTRATE – Ipotesi di accordo sugli incentivi per funzioni tecniche

AGENZIA DELLE ENTRATE

Ipotesi di accordo sugli incentivi per funzioni tecniche

CONFSAL – UNSA NON FIRMA!

 

Nell’incontro del 29 ottobre 2025, è stata proposta alle OO.SS. una “nuova” ipotesi di accordo in materia di incentivi per le funzioni tecniche art. 113 del D. Lgs. n. 50/2016 che la CONFSAL – UNSA non ha firmato, apponendo una nota a verbale.

La posizione ricalca quanto “acclarato” nella giornata del 23 luglio 2024 (si veda il relativo comunicato).

Con nota a verbale la CONFSAL – UNSA ritiene che il Fondo Incentivi Funzione Tecniche, sebbene con destinazione specifica ai lavoratori impegnati nella gestione degli “appalti pubblici”, debba essere incluso nel FRD (fondo risorse decentrate), così come raccomandato dal MEF (con parere MEF – RGS prot. 225928 del 12.09.2023).

In tale modo si potrebbero agevolmente allineare i criteri di distribuzione di tali incentivi a quelli adottati per il FRD, come previsto dalla legge, anche in termini di garanzie per i lavoratori coinvolti.

Nel testo proposto la procedura di attribuzione degli incentivi tecnici appare eccessivamente semplificata.

Nel corso dei mesi la CONFSAL – UNSA ha chiesto la produzione di dati puntuali per singolo anno ma la richiesta non è stata soddisfatta, anzi è stato proposto un unico accordo quadriennale (2016-2019) senza distinzione del fondo per singolo esercizio.

Ulteriormente il nostro Sindacato ha chiesto impegni precisi in merito alle regole di accesso al servizio ed in merito ai criteri di rotazione, al fine di garantire “pari opportunità” nell’attribuzione degli incarichi.

Il testo sottoposto alla firma non ha soddisfatto le nostre richieste.

La trattazione separata della tematica rispetto all’attribuzione del FRD ed il forte disallineamento informativo sui dati relativi alle funzioni tecniche, non consente di apprezzare a fondo, in questa fase, i criteri di meritocrazia e di diversificazione del premio in base alla complessità delle mansioni e dei risultati raggiunti dai lavoratori.

Appare opportuno ribadire, in questa sede, quanto già espresso con il nostro comunicato del 29 luglio 2024.

“Tutte le funzioni vanno incentivate e, infatti, già dalla nascita delle Agenzie Fiscali abbiamo coinvolto tutti i colleghi e tutti i mestieri (con un grado diverso di apprezzamento). Un segno di massima attenzione e grande consapevolezza, senza esclusione/emarginazione alcuna.”

Il legislatore nell’elaborare una norma per la specifica incentivazione delle funzioni tecniche esercitate in tutta la Pubblica Amministrazione è “tornato” diverse volte sul tema, con vari orientamenti (in ultimo con il Decreto Legislativo n. 36/2023 – art. 45 e successive modifiche D. Lgs n. 209 /2024 e DL n. 73/2025 – Codice degli Appalti).

Il “nuovo” quadro normativo, non impone più l’adozione di un apposito regolamento e la costituzione di un apposito fondo quale condizione essenziale ai fini del riparto degli incentivi, ma dispone che le amministrazioni si regolino, in tale ambito, secondo i propri ordinamenti (ANAC-Comunicato del Presidente approvato dal Consiglio il 7 maggio 2025).

Pur rilevando il grande ritardo temporale circa l’individuazione e la distribuzione degli incentivi in esame, certamente non imputabile alla parte sindacale, CONFSAL – UNSA, nel ribadire comunque che le funzioni in esame sono già state regolarmente apprezzate con lo strumento FRD (e questo al di là di una specifica fonte di finanziamento incentivante), non può che ritenere non superabili le considerazioni sopra espresse circa l’apprezzamento delle condizioni “basiche” per la sottoscrizione di un accordo, con l’augurio che l’intera materia venga “trattata” diversamente, anche per il contributo che una Organizzazione Sindacale può e deve fornire (e non solo osservare).

(La delegazione trattante CONFSAL – UNSA Sempreboni – Vitiello – Loro – Romeo – Sorrentino)

 

Roma, 30 ottobre 2025

IL COORDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni

ADM – Riorganizzazione e Posizioni Organizzative

Settore ADM
Riorganizzazione e Posizioni Organizzative

 

Con il confronto sui criteri di conferimento delle posizioni organizzative (PO – art. 17 CCNL 2022-2024) si è giunti al completamento delle operazioni, iniziate tre anni fa, per l’attuazione della riorganizzazione di ADM che, oltre a prevedere l’accorpamento degli uffici ex aams, ha anche ridisegnato la configurazione dell’Agenzia con l’individuazione di 72 UADM (al posto degli 84 UD e dei 16 UM.
Nell’ambito delle Direzioni territoriali (sia a strutturazione regionale che interregionale), dopo le poco comprensibili variazioni in riduzione delle posizioni dirigenziali del periodo del DG Minenna, sono stati previsti gli Uffici Tecnici (con incombenze Accise, Dogane e Monopoli nonché Legale-Contenzioso), sono sorti ex novo Uffici Laboratori, mentre gli Uffici Antifrode hanno perso la caratteristica “centro-periferia” e gli Uffici Servizi Generali sono stati strutturati in tre Aree ( Personale, Informatica, Amministrazione).
Nella sfera degli UADM insistono anche 177 unità operative esterne (Aree territoriali, Distaccamenti).
La nostra Organizzazione Sindacale, nel corso del pluriennale confronto ha, di volta in volta, presentato formalmente documenti con osservazioni che evidenziavano varie criticità: de-quotazione di 16 UD, pesatura dei vari Uffici con l’utilizzo di un algoritmo in cui gli indicatori non sempre sono stati illustrati in modo puntuale dando l’impressione di un utilizzo parziale degli elementi, mancata esplicitazione del chi fa cosa, esclusione ai fini PO dei 63 Reparti inizialmente riscontrabili nella mappatura degli Uffici.
È notorio che l’incombenza dell’organizzazione degli uffici (D.Lgs.165/2001) ricade sull’Amministrazione, ma la contrattazione collettiva nazionale di lavoro (CCNL) prevede l’organismo paritetico per l’innovazione (OPI) per realizzare “una modalità relazionale finalizzata al coinvolgimento partecipativo delle organizzazioni sindacali (…) su tutto ciò che abbia una dimensione progettuale, complessa e sperimentale, di carattere organizzativo dell’amministrazione”. Alcuni incontri in sede OPI e le informative sulla riorganizzazione sono stati formalmente realizzati, peccato che le osservazioni sulle rilevate criticità non sempre hanno avuto seguito. Fra cinque giorni verrà avviata la Riorganizzazione ma si ha l’impressione che si navigherà a vista e ciò appare quanto meno bizzarro anche alla luce della sperimentazione effettuata in seno agli uffici della DT Emilia Romagna-Marche.
A parte la défaillance di non essere ancora noti i dirigenti di 2^ fascia titolari degli Uffici, sembra che le infrastrutture informatiche non siano completamente calibrate e nei rapporti tra i vari Uffici non sempre sarebbe chiaro chi deve fare cosa. In alcuni casi si parla di “avvalimento” (a mo’ del contratto tra impresa ausiliaria e ausiliata): tutto ciò sia per una mancanza della necessaria e diffusa formazione “sul campo” nonché per mancanza di Personale, ricordando, peraltro, che molti Dipendenti negli ultimi anni sono andati in quiescenza senza poter trasferire ad altri le proprie competenze.
Nel processo riorganizzativo, a volte si è avuta la sensazione che per le relazioni sindacali lo svolgimento sia stato “rallentato” da una strutturazione degli uffici “decisionali” non consona all’immediatezza dialettica.
L’ultimo atto relativo al confronto sui criteri di conferimento delle PO (dopo il confronto sulla graduazione delle PO e a seguito dell’ipotesi di accordo sul finanziamento delle medesime) ha visto un ulteriore sforzo sindacale per giungere ad una “proceduralizzazione” del conferimento delle PO, in base a requisiti culturali e alle attitudini e capacità professionali, in relazione alla natura e alle caratteristiche degli incarichi.
Si ricorda che per l’individuazione dei criteri in parola è previsto il “confronto sindacale” attraverso il quale si instaura un dialogo sulla materia in trattazione per l’espressione di valutazioni sulle misure che l’amministrazione intenderà adottare.
Il confronto, ha alla fine, portato all’individuazione dei requisiti di partecipazione illustrati dal Direttore del Personale ed evidenziati nell’allegata tabella.
Partendo da una “tabella di lavoro”, fornita dall’Agenzia in precedenza, dopo lungo dibattito tra OO.SS ed Amministrazione si è giunti a prevedere due tipologie di requisiti e un colloquio con un valore di 20 punti cadauna:
A) requisiti culturali e professionali per complessivi punti 20 per titoli di studio ed incarichi;
B) esperienza acquisita, sempre per complessivi 20 punti, con 0,80 per ogni anno di ruolo come funzionario nell’Agenzia e 0,40 come assistente mentre 0,20 per ogni anno come funzionario in altre PP.AA;
C) Il colloquio conoscitivo e professionale che può giungere fino a 20 punti.
Possono partecipare alla procedura coloro che hanno tre anni di anzianità di servizio nei ruoli dell’Agenzia. Non si procederà a tener conto della valutazione. Le PO saranno assegnate a dipendenti dell’ufficio di appartenenza e si potrà partecipare per non più di due posizioni organizzative. Al colloquio accederanno i primi cinque candidati ovvero per parità di punteggio con l’ultimo ammesso. Le PO verranno assegnate per tre anni e potranno essere revocate per quanto previsto dal comma 5 dell’art. 17 del CCNL vigente.
La nostra Delegazione, come da verbale di confronto, aveva espresso il parere di non prevedere sbarramenti per la partecipazione alla procedura; attribuire un punto per ogni anno in ADM sia per i funzionari che per gli assistenti ed egualmente per il servizio in altre PP.AA. con una eventuale differenza massima di 0,20; mantenere nella tabella dei titoli la valutazione degli ultimi due anni.
Gli incontri sindacali riguardo alle posizioni organizzative sono stati abbastanza intensi e si vuol ricordare che si è giunti ad individuare ben 1.053 PO per un impegno di spesa di € 3.930.000 che in base all’atto di costituzione provvisoria del FRD/2025 (prot. 20776/RI del 29 settembre 2025) – che presenta risorse “certe e stabili” per € 110.051.531- consente di finanziare le posizioni organizzative e professionali in parola.
Si sottolinea che l’importo di € 110.051.531 non comprende le ulteriori somme delle “risorse variabili” che in diverse modalità confluiscono nel Fondo Risorse Decentrate (FRD) incrementandolo congruamente e ulteriormente.

Roma, 27 Ottobre 2025

La Delegazione Confsal-Unsa

IL COORDINATORE NAZIONALE AGENZIE FISCALI

Valentino Sempreboni

 

ENTRATE – PO – SOLLECITA ATTIVAZIONE DEL TAVOLO DI CONTRATTAZIONE

AGENZIA DELLE ENTRATE

PO – SOLLECITA ATTIVAZIONE DEL TAVOLO DI CONTRATTAZIONE

 

 

Spettabile Direzione Centrale Risorse Umane

dott.ssa Laura Caggegi

 

OGGETTO: Agenzia delle Entrate: sollecita attivazione del tavolo di contrattazione relativo all’accordo sul finanziamento delle P.O. ex art. 15 CCNL

In data 1° agosto 2025, durante l’ultima riunione sindacale precedente alla sospensione dei lavori per la pausa estiva, la scrivente Sigla formalizzò la richiesta di apertura di un tavolo avente all’oggetto una nuova sessione di contrattazione sulle Posizioni Organizzative.

Tra gli elementi su cui discutere elencammo:

– La sopravvenuta esigenza di implementare il numero di posizioni, tenuto conto che il rapporto tra il capo team e le risorse coordinate auspicato nell’ordine di 1 a 8 è stato immediatamente disatteso da un repentino ed abnorme incremento di personale immesso in servizio all’esito dei concorsi dell’ultimo biennio;

– Le criticità prodotte dal criterio della “onnicomprensività” delle indennità, che in alcuni casi, vedi le SAM, hanno portato al paradosso per il quale il responsabile dell’unità organizzativa percepisca indennità sensibilmente inferiore a quella dei funzionari dallo stesso coordinati.

Peraltro, Parte Pubblica si era già mostrata sensibile al tema con la nota 0211958 dell’8.05.2025, in cui si dichiarò immediatamente disponibile ad una nuova sessione di contrattazione per modificare alcuni aspetti dell’accordo su cui condivideva l’esigenza di intervenire.

Tenuto conto delle problematiche in essere e della condivisa volontà di intervento, con la presente CONFSAL-UNSA chiede di calendarizzare, nel primo incontro utile del tavolo nazionale, una sessione di contrattazione sulle Posizioni Organizzative di cui all’art. 15 CCNL.

Fiduciosi in un celere riscontro si porgono cordiali saluti.

Roma, 22 ottobre 2025

IL COORDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni

ENTRATE – SISTEMA RELAZIONALE – NOTA AL CAPO DIVISIONE RISORSE E ALLA DIRETTRICE CENTRALE RISORSE UMANE

AGENZIA DELLE ENTRATE

SISTEMA RELAZIONALE – NOTA AL CAPO DIVISIONE RISORSE E ALLA DIRETTRICE CENTRALE RISORSE UMANE

 

 

All’attenzione del Vice Direttore

dott. Antonio Dorrello

All’attenzione della Direttrice del Personale

dott.ssa Laura Caggegi

Egregio Direttore ed Egregia Direttrice

a seguito di una “recente” e “domestica” interpretazione del CCNL – Funzioni Centrali assolutamente “disallineata” dal modello organizzativo dell’Agenzia, nonché dalla “storia” delle relazioni sindacali e dal “concreto” svilupparsi del sistema medesimo (almeno fino a ieri), interpretazione che CONFSAL – UNSA contesta “in toto”, rimandando al mittente l’esercizio medesimo, la scrivente O.S. prende atto che sull’intero territorio nazionale, quale effetto “a cascata”, si sono bloccate riunioni regionali di approfondimento (sotto i diversi aspetti sindacali).

Evitiamo in questa sede di “esercitarci” sulle motivazioni alla base di questa posizione.

Ricordiamo che nell’ultimo CCNI Agenzia Entrate, di cui al “primo” CCNL Agenzie Fiscali di riferimento, il livello “intermedio” relazionale era stato formalmente previsto.

Con la creazione del Comparto Funzioni Centrali, la specificità correlata con il modello organizzativo ed operativo delle Agenzie, che prevede la presenza delle Direzioni Regionali aventi strategiche funzioni di Coordinamento e Direzione, solo apparentemente il richiamo al livello “intermedio” sembra non essere presente (anche perché nell’ex comparto ministeri tale livello non è mai esistito).

A parere della CONFSAL – UNSA la norma dell’integrativo richiamata è perfettamente valida, fino a quando le parti non intendano “disdettarla”.

Con la presente la Scrivente ribadisce, se ve ne fosse il caso, la validità di quella “regola” a suo tempo firmata e chiede, nel contempo, alla Direzione dell’Agenzia di esprimersi a tal riguardo.

Solo in via totalmente subordinata e per mera formalità, la CONFSAL – UNSA è disposta a ri-sottoscrivere nuovamente una “regola contrattuale integrativa” che preveda un livello intermedio “regionale” del sistema relazionale sindacale, finalizzata a ribadire la “coerenza”, la “funzionalità” ed “efficacia” del pieno svilupparsi del rapporto OO.SS. ed Agenzia, in ragione del modello organizzativo in essere.

Roma, 22 ottobre 2025

IL COORDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni

 

 

Conferenza dei Quadri sindacali UNSA – Intervento del Coordinatore Generale Agenzie Fiscali

CONFERENZA DEI QUADRI SINDACALI UNSA

INTERVENTO DEL COORDINATORE GENERALE AGENZIE FISCALI

ISCHIA (NA) 17 – 19 ottobre 2025

Richiamo integralmente i miei interventi degli ultimi due anni perché sostanzialmente attuali.

Segretario, Colleghe e Colleghi, Amici

Nel quadro generale di riferimento

MANOVRA DI BILANCIO

il Governo, come già precedentemente espresso, si muove su un “sentiero” strettissimo e difensivo per le oggettive condizioni del Bilancio pubblico, con specifico riferimento ai “parametri” di rientro dal deficit strutturale.

Il percorso di risanamento dei conti pubblici in cinque anni (intera legislatura europea) dovrebbe portare il deficit a 1,8% del PIL, con una crescita dell’avanzo primario (risparmio pubblico al netto degli interessi) fino a 80 miliardi € (nel 2029) e con una riduzione di almeno tre volte l’aumento della spesa primaria rispetto al passato.

L’entità della manovra 2026 non supererà i 18,7 miliardi di euro.

In questo quadro sembrano non esserci spazi per la detassazione degli aumenti dei contratti nazionali, né tantomeno per “tredicesime”, e le uniche misure andranno, probabilmente, nella direzione del rafforzamento della contrattazione di secondo livello (integrativa), magari con un primo segnale di ”detassazione”, ovvero su “fringe benefit” (forse un aumento del valore del buono pasto) e welfare aziendale.

Il Governo, dopo gli interventi strutturali sul “taglio” del cuneo contributivo fino a 40 mila euro, intende procedere nel percorso di “meno tasse ai ceti medi e più salari” (al momento, purtroppo, solo uno slogan).

Il regime di bassi salari, la “stasi” dei consumi, un carrello della spesa che corre più del doppio dell’indice generale dell’inflazione, le famiglie che preferiscono risparmiare piuttosto che spendere, i giovani che se ne vanno all’estero perché le nostre “paghe” sono troppo basse, questo è il quadro negativo nel quale ci si muove.

Tutti problemi che non si possono certo affrontare in una sola Legge di Bilancio, né certamente con una tornata di rinnovo contrattuale, ma il raffreddamento delle tensioni sociali richiede la combinazione di più interventi tra dimensione pubblica e privata.

Da un lato, l’abbattimento dell’aliquota Irpef e dall’altro lato, la sollecitazione di un contributo alle banche (stimato nell’ordine di circa 4,5 miliardi di euro per il 2026 e probabilmente per complessivi 10 miliardi nel triennio – in corso un discreto “pressing”) e la spinta agli industriali per l’aumento delle “paghe”.

Trattasi di un combinato ambizioso per “attenzionare” al meglio le problematiche interne.

Completerebbero la manovra (documento presentato al Consiglio dei Ministri del 14 ottobre scorso), due miliardi di euro per favorire l’adeguamento salariale al costo della vita (stanziamento 2026), tre miliardi e mezzo per la famiglia ed il contrasto alla povertà, la revisione della disciplina per il calcolo dell’Isee (intervento sul valore della casa e sulle scale di equivalenza), rifinanziamenti per la sanità per interventi già previsti l’anno scorso dalla legge di bilancio ed interventi finalizzati al sostegno delle imprese e per favorire gli investimenti in beni materiali (il cosiddetto “superammortamento” per 4 miliardi).

La priorità, pertanto, sembra quella di modificare le aliquote IRPEF per circa 13 milioni di contribuenti, con un reddito tra i 28mila euro e 50mila annui attraverso la riduzione dell’aliquota dal 35% al 33,0%, con la possibilità futura di intervento fino ai redditi di 60 mila annui (al momento con molti dubbi).

Sull’effetto concreto di questa modifica le valutazioni sono di alcuni euro per le fasce più basse e qualche decina di euro per le altre (qualche analisi tecnica individua anche in 120 € al mese per le fasce di reddito più alte e da qui la rimodulazione per ridurre l’impatto), mentre il costo globale della misura è stimato in circa 9 miliardi di euro nel triennio 26/29 (sembrerebbe, quindi, una misura compatibile con il percorso di rigore delineato).

Chiarissima, invece, l’attenzione politica all’allargamento della base politica di riferimento, con l’appoggio di alcuni importanti corpi intermedi (anche sindacale).

Diciamo subito che l’intervento strutturale sull’IRPEF è un approccio corretto e compatto, diversamente dai “bonus” e dalle “medagliette” a favore di gruppi specifici, pur in un contesto nel quale la crescita del PIL è “bassissima” ed i consumi piatti.

Ma una importante ricerca tecnico-economica evidenzia che l’inflazione negli ultimi anni ha determinato un aggiustamento fiscale di circa 50 miliardi di euro, con la metà dovuta al “fiscal drag” perché, come è noto, l’inflazione fa salire le basi imponibili.

Quindi se è corretto che il Governo cerchi di restituire al ceto medio una frazione dell’aggiustamento, sarebbe più giusto indicizzare le aliquote per evitare il “rumore” di tagliare le tasse mentre lo Stato aumenta il prelievo grazie proprio al “fiscal drag”.

Per altro, diversi esperti ritengono che non si possa più intervenire sul cuneo fiscale e che si debba sciogliere il “nodo” dei salari.

Vi sarebbe, quindi, la necessità di riformare le relazioni industriali, con lo spostamento dei “pesi” sulla contrattazione aziendale, al fine di intercettare e consentire gli incrementi di produttività, ma il progetto dovrebbe essere ancora più ampio comprendendo salario minimo, politiche attive del lavoro, mobilità della forza lavoro verso aziende a maggiore produttività (tra l’altro quelle tecnologicamente più avanzate).

Tutte azioni che, concretamente, mancano da decenni.

Il superamento del lavoro “povero” avrebbe un immediato effetto sui consumi, così come avrebbero lo stesso effetto misure di detassazione su salari accessori e “tredicesime”, nonché concreti sostegni alle famiglie (ad esempio con il Piano Casa).

Effetti benefici deriverebbero, altresì, da interventi “massicci” sull’allargamento delle basi imponibili e sulla lotta all’evasione fiscale (livello di evasione che comunque si è ridotto negli ultimi anni), dal concordato preventivo biennale all’ulteriore sforbiciata delle “tax expenditures”, nella consapevolezza che il debito pubblico ha superato i 3.000 miliardi € .

Chiarissima la necessità di aumentare la base occupazionale stabile, soprattutto giovanile e femminile, nonché l’aumento della produttività del fattore lavoro ed il riequilibro dei rapporti di forza tra il fattore capitale ed il fattore lavoro.

Deve essere affrontata, una volta per tutte, la strategica “questione salariale”, dando “priorità”, in primis, alla continuità dei rinnovi contrattuali (si veda la concreta previsione sulla tornata 2025 / 2027 e 2028 / 2030 per il pubblico impiego).

Deve, quindi, essere esercitata tutta l’azione della Confederazione per avviare questo “virtuoso” percorso rivolto ad innalzare significativamente le retribuzioni in generali e quelle del pubblico impiego in particolare.

Come già sottolineato, inflazione, bassa produttività, modelli contrattuali ed organizzativi “vetusti”, salvaguardia “forzata” di settori produttivi “maturi” a scapito della frontiera tecnologica e ad alto valore aggiunto e “scellerate” scelte di impresa su alcuni settori qualificati (automotive, informatica, telecomunicazioni e meccanica di precisione su tutti) hanno contribuito al risultato negativo: “barattare” la competitività con il salario “compresso” ed il lavoro “povero” è stata una tragica scelta.

È evidente che il Governo e le Parti Sociali devono “attivare” un tavolo permanente per affrontare questo drammatico problema che, tra l’altro, deprime fortemente la domanda interna ed impedisce, in concreto, la significativa crescita del Prodotto Interno Lordo.

Importante una riforma concreta dell’Amministrazione Pubblica che, come contraltare, deve determinare la rimozione dei “vincoli” normativi che hanno impedito la crescita del salario accessorio in tutti i settori del pubblico impiego e nello specifico nelle Agenzie Fiscali, ripristinando il vincolo di correlazione tra salario accessorio ed obiettivi incentivanti.

È assolutamente necessario, quindi, una riforma del meccanismo degli incentivi (con relativo supporto fiscale) e probabilmente una diversa architettura contrattuale.

Ma si deve ribadire, con forza, che le Agenzie Fiscali avevano avviato da tempo, con la riforma in “modello Agenzie” ovvero l’adozione dello strumento “Principal” / “Agent”, questo importante percorso virtuoso, percorso inesorabilmente “intaccato” e diremmo “bloccato” dal generale quadro normativo e dagli orientamenti amministrativi (quindi scelte politiche).

CONTRIBUTO DELLA RIFORMA FISCALE

Uno dei contributi al progetto di crescita del Paese deve necessariamente arrivare dalla “Riforma fiscale”, avviata con l’attuazione della Legge delega n. 111 del 2023.

Le azioni intraprese sono propedeutiche alla realizzazione degli obiettivi fissati per i prossimi anni in diversi ambiti ovvero:

  • riduzione della propensione all’evasione ed incremento della “compliance” volontaria;
  • riduzione dei tempi medi di rimborso dell’IVA;
  • riordino e razionalizzazione delle detrazioni;
  • riduzione del cuneo fiscale sul lavoro;
  • aggiornamento registro catastale.

I principali interventi legislativi adottati (al momento pubblicati n.17 decreti legislativi) mirano a migliorare la “compliance”, “snellire” le procedure amministrative e fornire un “ambiente” fiscale più “sostenibile” per i cittadini, le imprese ed il terzo settore (anche questo fondamentale).

I decreti adottati provvedono ad integrare, correggere e perfezionare la legislazione esistente finalizzati alla disciplina dell’IRPEF, al sistema del Concordato Preventivo Biennale, all’attuazione di un regime fiscale agevolato per gli enti del terzo settore non commerciali (per le attività svolte con modalità commerciali).

Progressi nelle diverse aree di intervento come le condizioni soggettive ed oggettive per l’accesso alla misura di agevolazione IRES premiale, la definizione delle disposizioni applicative in materia di regime opzionale di adozione del sistema di controllo del rischio fiscale per poter accedere al rinnovato regime di “cooperative compliance”.

È stato consolidato il raggiungimento degli obiettivi di riordino, razionalizzazione e semplificazione delle norme del sistema tributario mediante l’adozione del Testo Unico in materia di imposta di registro ed altri tributi indiretti. Adottati anche altri Testi Unici.

Importanti progressi anche per l’obiettivo di razionalizzazione delle “detrazioni” fiscali e nell’ambito della progressiva riduzione dei sussidi ambientali dannosi.

Invece, per l’allineamento dei valori catastali per le unità immobiliari sottoposti ad interventi di efficienza energetica e di miglioramento strutturale finanziati con fondi pubblici (in parte o del tutto) è in corso, altresì, una operazione di invito alla “compliance”.

Inoltre, nella Relazione della “Commissione tecnica per il riordino della riscossione” sono state fatte talune proposte volte a migliorare l’efficacia della riscossione pubblica.

Il progetto “Riforma Fiscale”, quindi, è in fase di completamento (con proroga al 2026), dal punto di vista delle disposizioni normative in attuazione, mentre deve ribadirsi l’obiettivo del progetto medesimo ovvero quello di semplificare e riequilibrare il rapporto fisco – contribuenti, mentre sotteso a questo ci sarebbe un possibile allargamento del monte imponibile, anche con lo “sfoltimento” e razionalizzazione delle “tax expenditures” – agevolazioni fiscali (oltre 650 misure approvate nel tempo con un carico superiore ai 150 miliardi di euro) e la possibilità di abbassare il complessivo carico fiscale (attraverso una ulteriore futura riduzione delle aliquote).

Naturalmente fondamentale è la lotta all’evasione fiscale, di cui alla virtuosa ed instancabile azione posta in essere dalle Agenzie Fiscali (ancora in aumento i dati del recupero di evasione per il 2024 nonché gli incassi erariali).

Questo è il contributo che il “FISCO” può “apportare” al progetto di crescita del Paese, “alleviando” il carico fiscale e contributivo in capo ai lavoratori e, nel contempo, estendendo la platea ed abbassando la contribuzione per tutti i cittadini.

I risultati che si manifesteranno saranno chiaramente il frutto della concreta declinazione del progetto di riforma.

AGENZIE FISCALI

In ragione di quanto espresso, ribadiamo la necessità che debbano essere “apportate” tutte le misure, normative e regolamentari, a salvaguardia ed ulteriore valorizzazione del modello Agenzie Fiscali, prevedendo “apposite” deroghe a disposizioni di carattere generale, a valorizzazione della specificità delle funzioni, in un quadro coordinato di intervento.

IN MATERIA DI “QUARTA AREA”

Segnaliamo, comunque, una debolezza delle disposizioni contrattuali in materia di “Area delle Elevate Responsabilità”.

Sono necessari appositi finanziamenti per la creazione nelle diverse Amministrazioni dell’area contrattuale nonché è necessario un chiarimento specifico per le Agenzie Fiscali circa il rapporto tra la stessa Area e la figura delle POER (create con apposita legge speciale).

È necessaria, secondo noi, una “norma di raccordo” (POER – Elevate Professionalità), altrimenti dobbiamo pensare che l’inserimento contrattuale di questa figura aveva solo l’intenzione di attrarre risorse umane dall’esterno anziché valorizzare al meglio le risorse interne a disposizione delle diverse Amministrazioni, di fatto un evidente e chiaro “flop”.

RISULTATI RAGGIUNTI NELLE AGENZIE FISCALI

Alcuni importanti risultati sono stati raggiunti anche in questo anno in entrambe le Agenzie Fiscali.

Innanzitutto, richiamo le operazioni assunzionali che pur parziali, “alleviano” significativamente la criticità sulle risorse umane.

Abbiamo, altresì, chiesto l’ulteriore “implementazione” dei piani straordinari assunzionali (quindi oltre il turn over) affinché sia ADM che AdE possano innalzare quantitativamente e qualitativamente il livello delle risorse umane, per qualificare ancor più le azioni amministrative poste in essere, anche in ragione dei progetti riformistici in atto.

Quanto sopra è stato fatto in termini formali e informali, in sede Sindacale (sui Direttori delle Agenzie) ed in sede Governativa (presso il Vice Ministro Leo). Sembra esserci una ampia presa d’atto, vedremo la declinazione (ad esempio l’innalzamento dei numeri in ADM, di cui alla recente richiesta).

Abbiamo acquisito significative risorse salariali accessorie, al momento, non strutturali, per le annualità dal 2023 al 2026 che, in concreto, riducono la sofferenza sul versante del cosiddetto “doppio taglio”, mentre siamo in attesa dell’intervento “strutturale” sul meccanismo di finanziamento e quindi di riparto degli incentivi (lavori in corso con il Vice Ministro Leo)

Quindi, nella fase transitoria abbiamo ottenuto risorse finanziarie significative (non strutturali), un risultato di non poco conto grazie al “pressing” sul Vice Ministro delle Finanze Leo circa i “montanti accessori”.

È stata, altresì, avviata la “quinta” operazione di passaggio di fascia economica (oggi differenziali stipendiali) dalla nascita delle Agenzie Fiscali, un fondamentale consolidamento in busta paga di risorse assegnate all’incentivazione del personale del Fisco.

Risultati importanti sulle Posizioni Organizzative, per le quali ci siamo battuti con forza, in presenza di criticità sia per AdE che per ADM che abbiamo significativamente rappresentato.

TUTTI RISULTATI ESTREMAMENTE POSITIVI, MA CERTAMENTE NON GARANTITI A PRIORI SENZA UN NOSTRO FORTE IMPEGNO POLITICO E SINDACALE.

Evidente la necessità e l’obbligo di intervenire e valorizzare tutti “i cluster”, sul piano economico e su quello professionale, in ragione dell’importante “apporto” quanto-qualitativo di tutte le colleghe ed i colleghi in servizio.

I Responsabili di settore declineranno nel dettaglio i risultati raggiunti nelle diverse Agenzie.

In questa sede appare opportuno, ancora una volta, ribadire l’impegno, su tutti i fronti, per l’innalzamento quanto-qualitativo del livello delle risorse umane, con un rafforzamento nelle Regioni del Nord (ancora da implementare) ma anche del Sud (prossime assunzioni con maxi concorso tributario), nonché nell’ambito dei progetti incentivanti di Convenzione, con il necessario miglioramento del livello degli obiettivi rispetto alle risorse umane disponibili ed al corrispettivo economico riconosciuto, oltre al complessivo miglioramento del benessere dei lavoratori.

Strategica la “questione” formazione, che deve essere meglio e diversamente orientata (non si tratta semplicemente di ore pro-capite) ed importante è la questione “valutazione” del personale (problematiche/analisi costantemente monitorate), quest’ultimo aspetto oggetto di un prossimo (nuovo) intervento legislativo generale.

Segretario, colleghe e colleghi

continueremo a lavorare, nelle condizioni date, per “portare a casa”, come sempre, i migliori risultati possibili per tutti i funzionari ed i dirigenti in servizio, a tutela sia dei loro diritti sia delle loro “giuste” aspettative.

Roma, 20 ottobre 2025

 

IL COORDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni

 

ENTRATE – POER e Area delle Elevate Professionalità

AGENZIA DELLE ENTRATE

POER E AREA DELLE ELEVATE PROFESSIONALITA’

 

All’Attenzione del Vice Direttore AdE

dott. Antonio Dorrello

All’Attenzione della Direttrice del Personale

dott.ssa Laura Caggegi

 

Si avvicina il tempo della fine della “proroga” delle POER e quindi tutti i colleghi attendono l’apertura di un confronto con le OO.SS. per addivenire alle “nuove” linee guida per il percorso POER.

Inutile ribadire che sarebbe un “nuovo” schema, in un percorso di consultazione che in pochi anni ha visto diversi verbali (ricordiamo Ruffini I – Maggiore – Ruffini II/Palumbo) e quindi riteniamo superfluo ricordare storie e posizioni, datoriali e sindacali. I documenti parlano da soli.

In questa sede, CONFSAL – UNSA vuole ribadire, se necessario, quanto si è detto in diverse occasioni, formali ed informali, con correttezza e trasparenza.

In merito alla figura delle POER, istituite con la Legge n. 205/2017 (la cosiddetta legge finanziaria 2018), è impensabile che qualcuno (chiunque esso sia), voglia indirizzarsi verso “uno spreco enorme di capitale umano” (come la nostra Organizzazione ha sottolineato in diverse occasioni) ossia l’azzeramento (si passi il termine) delle posizioni ricoperte.

Esiste una “ampia e qualificata” platea di colleghe e colleghi che si sono “misurati” nel ruolo e sono stati valutati sul campo; a questi non può essere chiesto di “ritornare sui banchi” per dimostrare di poter esercitare la funzione. Lo hanno già dimostrato.

Pertanto, in estrema sintesi, si rende opportuno procedere alla riconferma di coloro che hanno svolto il medesimo incarico riportando valutazioni positive certificate con il sistema POLARIS.

Così come, invece, abbiamo un altro consistente “cluster” di colleghi che vorrebbe “cimentarsi” nell’esercizio delle “funzioni di direzione e di coordinamento non dirigenziale” e per questi appare opportuno individuare un idoneo e professionale percorso (ribadiamo professionale) improntato alla valutazione oggettiva delle competenze ed alla necessaria trasparenza.

Quanto sopra la CONFSAL – UNSA l’ha definito “doppio binario” ed attiene sia alla declinazione della relativa Sentenza della Corte Costituzionale che si è espressa a suo tempo sulla legittimità della norma istitutrice, sia, purtroppo, sulla precarietà della figura stessa.

Nel contempo, come succede anche per altri “delicati” temi, dopo che le Agenzie Fiscali hanno fatto da “apripista” in materia di organizzazione (vedi anche le posizioni organizzative), vengono emanate norme e regole contrattuali che cercano, si passi il termine, di imitare le stesse (magari non al meglio).

Oggi il Ministro della Funzione Pubblica Zangrillo rileva la necessità di individuare e precisare (immaginiamo in termini normativi) un percorso di crescita interna professionale ed economico in grado di fare da “attrattore” per le risorse umane ed innalzare l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa.

D’altro canto, questo già accade, in termini fondamentali, nei cosiddetti settori “non contrattualizzati” (carriera prefettizia, carriera diplomatica, carriera militare ecc.).

Quanto sopra per affermare la necessità, secondo la CONFSAL – UNSA, di elaborare una “norma di raccordo” che, nel tenere a riferimento la disposizione di legge sulle Poer e la norma contrattuale sulle Elevate Professionalità, ricordiamo di pari rango, abbia l’obiettivo di assicurare e consolidare lo status giuridico-economico del personale interessato, proprio in ragione di quel percorso che il Ministro Zangrillo intende declinare.

Solo in questo modo le posizioni più qualificate saranno valorizzate dall’interno, attraverso la professionalità esercitata nel tempo e già valutata con sistemi ad ampio “spettro” (e questo vale per tutti i “cluster” e per tutti i sistemi di valutazione, anche quelli in corso di implementazione dopo sperimentazione).

Non possono albergare “arbitri e fraintendimenti”.

CONFSAL – UNSA vuole lavorare in tal senso, con l’obiettivo di rasserenare tutto l’ambiente e dare “sbocchi concreti” a chi si è già esercitato con proficuità e a chi, correttamente e giustamente, si vuole oggi “cimentare” nei compiti di più elevata professionalità e maggiore responsabilità.

Quanto sopra caratterizzando, come sempre, la strategica funzione ed il fondamentale ruolo delle Agenzie Fiscali, alla vigilia della declinazione di una ampia “riforma fiscale”.

Roma, 8 ottobre 2025

IL COORDINATORE NAZIONALE
Valentino Sempreboni

 

 

AGENZIE FISCALI – Un momento particolarmente delicato – Commento del Coordinatore Nazionale

AGENZIE FISCALI

Un momento particolarmente delicato

Riteniamo importante intervenire su alcuni aspetti perché la situazione è particolarmente delicata.

AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI

La struttura si trova in una fase importante della sua storia “centenaria”.

Dopo tanti anni, finalmente, si procede alla sua riorganizzazione ed integrazione nelle diverse specificità istituzionali-operative ovvero Dogana – Accise – Monopoli.

Si tratta di delineare una mappa organizzativa completa in grado di “supportare” i compiti “vecchi” e “nuovi” attribuiti (anche in ragione della riforma fiscale in itinere), nella consapevolezza dello strategico e fondamentale ruolo di ADM che non può essere “appannato” dal ruolo di altri importanti soggetti.

Il ritardo del progetto è evidente – purtroppo di anni (con l’augurio che non sia troppo tardi), ma proprio in ragione di ciò è necessario che l’Autorità Politica dedichi particolare attenzione alla struttura, in termini di norme dedicate per finanziamento, livelli occupazionali e supporto operativo affinché ADM riprenda il ruolo centrale riconosciuto dall’ordinamento (nonostante l’anomalia della doppia autorità doganale acclarata nel regolamento doganale unionale).

La CONFSAL – UNSA, Coordinamento Agenzie Fiscali, in epoca non sospetta, diciamo oltre un quinquennio fa (per “tabulas”, basta riprendere gli interventi espressi ed i documenti redatti nelle audizioni sulle Convenzioni e negli incontri con i diversi Vice Ministri con delega), ha sottolineato la necessità di individuare un Piano straordinario di assunzione in grado di innalzare non solo la “copertura” ma il livello globale delle risorse umane, qualitativo e quantitativo, lasciando “finalmente” indietro la micidiale strategia di “abbattimento” generale del numero dei dipendenti in servizio (per tutta la PA), modificando il Regolamento di Amministrazione per questo e per altri qualificanti aspetti.

Ed in ragione di ciò appare necessario anche disegnare al meglio l’architettura delle posizioni dirigenziali, delle POER e delle PO, anche in termini di “requisiti dimensionali”, funzioni di coordinamento e direzione, dirigenziale e non dirigenziale, nonché in termini di responsabilità e retribuzioni.

Quanto sopra richiede necessariamente finanziamenti “aggiuntivi” proprio per permettere alla struttura di consolidare ed innalzare il livello quanto – qualitativo della sua operatività anche in termini di prospettive.

Ben vengano le proposte elaborate, CONFSAL – UNSA “spingerà” nel supporto e per l’accoglimento da parte del Governo e del Parlamento delle medesime.

Così come, anche sul piano contrattuale nonché concertativo, la nostra Organizzazione ha espresso la propria posizione sui diversi temi, svolgendo fino in fondo il ruolo (costituzionalmente garantito) di rappresentanza dei lavoratori (nonostante tutto e tutti).

Segnaliamo, altresì, lo stato di disagio dei tanti “territori” che in diversi casi hanno proclamato e già esercitato il diritto di “sciopero”, nonché l’attivazione di stati di agitazione per reclamare la giusta attenzione.

Il nostro Sindacato continuerà a svolgere fino in fondo la sua capacità di rappresentanza degli interessi dei colleghi nonché la tutela dei diritti degli stessi.

Non serve andare alla ricerca di competenze esterne, serve trovare all’interno tutte le professionalità disponibili che possano contribuire al rafforzamento istituzionale ed operativo di ADM.

AGENZIA DELLE ENTRATE

 Anche ADE reclama la massima attenzione da parte dell’Autorità Politica.

Con la “riforma fiscale” anche le Entrate si troveranno “coinvolte” nel processo di riequilibrio dei rapporti fisco-contribuenti, da cui la massima necessità di avere il più elevato livello qualitativo e quantitativo di professionalità.

Quindi completamento del Piano di assunzioni, nonché finanziamenti aggiuntivi sia per il rafforzamento della struttura sia per l’adeguata incentivazione delle colleghe e dei colleghi in servizio.

In ragione di quanto sopra, attendiamo la convocazione da parte del Vice Ministro Leo per tutti gli approfondimenti necessari ed opportuni, in materia di salario accessorio, in materia di finanziamenti globali (per investimenti immobiliari, tecnologici, ecc..) e tutto quanto necessario.

Sul tema delle PO, delle POER, della declinazione delle regole contrattuali di primo livello (CCNL) sui diversi qualificanti temi, ad esempio Area delle Elevate Professionalità, sulla mobilità incentivata della dirigenza, nonché sugli altri aspetti caratterizzanti il Contratto, quali Lavoro agile, Coworking, Mobilità, Settimana corta, attenzione specifica per alcune realtà operative (ad esempio per le SAM), la CONFSAL – UNSA si aspetta la massima attenzione sia da parte delle Agenzie sia da parte dell’Autorità governativa.

Le strutture hanno bisogno di norme di raccordo (POER – Quarta Area in primis) nonché di norme specifiche a salvaguardia e rafforzamento del sistema delle Agenzie Fiscali, a partire dal sistema “incentivante” il personale.

Ascoltato il Ministro Zangrillo sugli orientamenti futuri per la PA, osserviamo che le Agenzia Fiscali hanno percorso un “buon tratto di strada”, anzi hanno fatto da “battistrada”.

Abbiamo bisogno, ora, di una attenzione ulteriore per rafforzare il sistema e nel contempo continuare a “valorizzare” al meglio i percorsi professionali ed economici delle colleghe e dei colleghi in servizio, correggendo tutto quello che vi è da correggere (vedi sistema VA.L.E.).

Roma, 26 settembre 2025

 

IL COORDINATORE NAZIONALE
Valentino Sempreboni

 

Un Gesto di solidarietà per Gaza

Un Gesto di solidarietà per Gaza

Care colleghe e cari colleghi,
abbiamo preso atto della grave crisi umanitaria a Gaza.
E’ urgente portare assistenza, cure, farmaci, medici e personale socio sanitario, vista la carenza di cibo, acqua e cure mediche.
Sono a rischio centinaia di migliaia di bambini, donne e uomini che chiedono aiuto.
In ragione di ciò,
il Coordinamento Agenzie Fiscali della Federazione Confsal – Unsa ha deciso di effettuare una donazione alla CROCE ROSSA ITALIANA, quale piccola “goccia” di positività rispetto al “mare” della indifferenza ed alla “protervia” di tutti i potenti.
Un nostro modesto contributo, consapevoli della responsabilità di tutti noi in un momento storico nel quale l’intero globo è “squassato” dal virus della autodistruzione.
Pace in terra agli uomini di buona volontà e lavoriamo per la salvaguardia della “Casa comune”.
Grazie

 

 

IL COORDINATORE NAZIONALE
E TUTTO IL COORDINAMENTO CENTRALE E TERRITORIALE

 

Crisi Umanitaria a Gaza – Dona ora

Crisi Umanitaria a Gaza
A Gaza la crisi umanitaria è drammatica.

La Croce Rossa Italiana, insieme alla Mezzaluna Rossa Palestinese, è presente ogni giorno per portare cure, farmaci, assistenza e ascolto a chi soffre.

La carenza di cibo, acqua e cure mediche mette a rischio soprattutto i bambini: 300mila vivono la minaccia della malnutrizione, mentre migliaia hanno già perso la vita.

Il tuo aiuto ci permette di costruire spazi sicuri, garantire attrezzature e sostenere chi non ha più nulla.

Oggi più che mai, il tuo sostegno è prezioso.

Il Coordinamento Nazionale UNSA Agenzie Fiscali supporta la Croce Rossa Italiana in questa campagna di solidarietà.

 

DONA ORA

 

AGENZIE FISCALI – Convenzioni MEF – Agenzie 2025/2027 – Un utile incontro

AGENZIE FISCALI – Convenzioni MEF – Agenzie 2025/2027
Un utile incontro

Nel pomeriggio di ieri, 26 maggio, le OO.SS. rappresentanti dei funzionari e dei dirigenti, hanno incontrato il Direttore delle Finanze dott. Spalletta ed i Direttori di AdE ed ADM, dott. Carbone e dott. Alesse, per l’annuale informativa ed approfondimento in merito alle Convenzioni 2025-2027 tra MEF ed Agenzie Fiscali.

Diciamo subito che si è trattato di un utile “passaggio”, avendo osservato una “comunanza” di intenti tra le parti.

In questa sede richiamiamo sia le nostre note riguardanti i PIAO 25/27 e sia l’esito dell’ultimo confronto con il Vice Ministro delle Finanze Leo.

L’intervento della delegazione CONFSAL – UNSA, Sempreboni e Veltri, ha focalizzato l’attenzione sul completamento e sulla implementazione dei “piani assunzionali” finalizzati al raggiungimento del massimo livello possibile degli organici di entrambe le strutture, alla luce dei forti obiettivi qualitativi e quantitativi correlati con diversi piani “politici”, dall’Atto di Indirizzo del Ministro agli obiettivi di bilancio “imposti” dalla UE e dalla Commissione Europea, dal PNRR alla messa a terra dei progetti di riorganizzazione ADM e della “poderosa” riforma fiscale, in fase di completamento.

Tutto questo si traduce nei Piani Aziendali e quindi negli obiettivi qualitativi e quantitativi assegnati, in primis di “miglioramento dei servizi” e di “contrasto all’evasione”.

Sui piani assunzionali la CONFSAL – UNSA ha sottolineato la necessaria attenzione per il Mezzogiorno del Paese, alla luce degli evidenziati “rischi” fiscali nonché per le importanti “scoperture” negli uffici, ed ulteriormente ha evidenziato la necessità di implementazione degli organici in ADM per affrontare al meglio la riorganizzazione.

E’ stata chiesta la massima attenzione sulla “Formazione”, in particolare d’aula, per l’allineamento delle risorse “neoassunte” e “storiche”, soprattutto sul piano operativo, rispetto ad una generica formazione che non raggiunge l’obiettivo (anche rispetto ai “gap” da colmare in termini di competenze).

Importante gli investimenti tecnologici (e su questo punto il Direttore dott. Carbone ha evidenziato i lavori in corso con Sogei, partner esclusivo, su tutta la materia), nonché sugli immobili, in ragione delle problematiche connesse con i “remoti” progetti di razionalizzazione e di cartolarizzazione (anche su questo Carbone ha dato rassicurazioni chiaramente in termini di utilità per l’Agenzia, per i colleghi in servizio e per la collettività).

Richiamata la questione salario accessorio, soprattutto in ragione della salvaguardia e rafforzamento del modello delle agenzie fiscali, in termini di rapporto “principal-agente” e quindi di prestazioni “convenzionali” e controprestazioni retributive.

Verificheremo nelle prossime settimane il progetto del nuovo meccanismo di finanziamento accessorio, dopo aver “apprezzato” gli interventi specifici sul salario accessorio 2023-2024-2025.

Sul processo di riorganizzazione dell’ADM il Direttore dott. Alesse ha assicurato la convocazione delle OO.SS. per affrontare nel merito le questioni sul tappeto (richiamiamo al riguardo le note di CONFSAL – UNSA sulle manifeste criticità che non hanno avuto la giusta attenzione da parte dell’Agenzia).

In conclusione tanti temi da affrontare, anche rispetto agli “input” dell’Autorità politica, che richiedono massima attenzione delle parti e massima capacità di sintesi a salvaguardia della specificità dell’Amministrazione Finanziaria.

Faremo, come sempre, la nostra parte come CONFSAL – UNSA, con trasparenza, correttezza e capacità di rappresentanza delle colleghe e dei colleghi in servizio.

Saluti

Roma, 27 Maggio 2025

 

IL COORDINATORE NAZIONALE
Valentino Sempreboni

 

AGENZIE FISCALI – Attività politico-sindacale – Positivo incontro con il Vice Ministro Maurizio Leo

AGENZIE FISCALI – Attività politico-sindacale – Positivo incontro con il Vice Ministro Maurizio Leo

È stato convertito con Legge 9 maggio 2025, n. 69 (GU n.109 del 13-5-2025 – Suppl. Ordinario n. 16) il  cd. decreto PA ovvero il D.L. 25/2025; il provvedimento disciplina reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni.

Il legislatore con il decreto PA, tra l’altro,  rimodula la struttura della Pubblica Amministrazione, intervenendo su nodi strutturali come il reclutamento, le graduatorie, la mobilità, le stabilizzazioni.

Nelle disposizioni urgenti in questione, con un intervento oseremmo “chirurgico” (a buon intenditore poche parole) sono state introdotte norme d’interesse per l’Amministrazione Finanziaria.

In questa sede richiamiamo integralmente  il nostro report del 7 maggio che rendeva pubblico il report riservato ai quadri del 1 maggio scorso.

Ad integrazione delle notizie divulgate possiamo sottolineare che non solo è incrementato  il Fondo di 38 milioni di euro per AdE e 13 milioni di euro per ADM per l’annualità 2025, ma a decorrere dal 2026 il Fondo AdE si incrementa stabilmente di 18 milioni di euro e quello di ADM per 5 milioni di euro, ovvero il tetto del salario accessorio (di cui alla famigerata norma di blocco riferita al salario 2016) si innalza delle somme citate.

In sede di Audizione con il Vice Ministro Leo di ieri 14 maggio, presenti i Direttori delle Agenzie, con tutto il management, ed il Direttore del Dipartimento delle Finanze Spalletti, il Coordinatore per le Agenzie Fiscali della COMFSAL – UNSA ha apprezzato il significativo passo avanti del quadro di regole grazie al proficuo e forte impegno del Vice Ministro.

Con la Legge di Stabilità 2026 l’intervento di cui sopra sarà supportato da un ulteriore intervento di coordinamento legislativo votato ad integrare, stabilmente e sistematicamente, il salario accessorio correlandolo con il meccanismo convenzionale.

Siamo sicuri che il complessivo intervento andrà in porto.

Nel corso dell’incontro abbiamo sottolineato la necessità di rafforzare il sistema delle Agenzie Fiscali, alla luce del “diverso e più qualificato” modo di vincolare le prestazioni all’incentivazione, nonché la necessità di apprezzare al meglio le specificità istituzionali.

In ragione di ciò la CONFSAL – UNSA ha chiesto il ripristino dello specifico comparto di contrattazione ovvero di una sezione speciale in grado di apprezzare le problematiche correlate con il modello di organizzazione del lavoro nonché le responsabilità ai diversi livelli e le disposizioni di garanzia.

Si è ribadita la richiesta di una definitiva soluzione sulla Dirigenza (idonei dei concorsi espletati) nonché i necessari approfondimenti, sul relativo tavolo, per la “riorganizzazione” dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Grandissima attenzione della parte politica e dei Vertici delle Amministrazioni, alla luce del necessario superamento (che non può essere una mera aspettativa) delle disposizioni generali di salvaguardia dei conti pubblici circa il tetto del salario accessorio nonché il fondamentale, necessario ed opportuno rafforzamento del modello delle Agenzie Fiscali, alla luce dell’enorme processo di riforma fiscale in atto (si veda la  mole di disposizioni legislative approvate e relativi testi unici) nonché dell’importante processo riorganizzativo di ADM.

Interventi qualificati che dovrebbero permettere di superare criticità “cinquantennali” e qualificare al meglio il rapporto Amministrazione Finanziaria e collettività.

Quindi, ad esito dell’Audizione, un ulteriore passo votato a rafforzare il rapporto dei Rappresentanti del Lavoratori con l’Autorità Politica e con i Vertici delle Agenzie, nonché un percorso di “lavoro” che deve essere affrontato con impegno e serietà.

Noi ci siamo, come sempre, con trasparenza e correttezza, ad esclusiva tutela dei diritti e delle aspettative, economiche e professionali, di tutte le colleghe e colleghi in servizio.

Saluti.

Roma, 15 Maggio 2025

 

IL COORDINATORE NAZIONALE
Valentino Sempreboni

 

AGENZIE FISCALI – Vertenza Fisco: Ulteriori importanti passi in avanti

AGENZIE FISCALI – Vertenza Fisco: Ulteriori importanti passi in avanti

Si è svolto oggi l’incontro con il Vice Ministro Leo alla presenza dei direttori delle due Agenzie, Dr. Carbone e Cons. Alesse e per il MEF Dipartimento delle Finanze, Dr. Spalletta.

L’argomento all’ordine del giorno naturalmente era il salario accessorio dei dipendenti delle Agenzie Fiscali.

Il VM, nel suo intervento, ha spiegato quanto è stato fatto finora e quali sono gli interventi ancora da fare per rendere strutturale il recupero sui tagli che attualmente pesano sul salario accessorio.

Intanto con la legge 69/25, approvata qualche giorno fa, sono stati confermati gli importi stanziati per gli anni 2023 e 2024 anche per il 2025. Tredici milioni di euro per ADM e trentotto per ADE.

A partire dal 2026 invece gli importi “a regime” saranno di 5 milioni per ADM e 18 per ADE. A questi ultimi si aggiungeranno gli ulteriori fondi che dovrebbero essere legati alla convenzione. Su quest’ultimo punto si sta lavorando per la prossima legge di bilancio in modo da renderlo attuabile già a partire dall’annualità 2026.

Nel nostro intervento abbiamo dato atto al Vice Ministro di essere stato di parola e di aver mantenuto tutti gli impegni presi, attraverso un dialogo costante e costruttivo, seppure muovendosi in una situazione economica generale non proprio semplice.

In questo modo è stato messo un ulteriore tassello per aumentare il salario dei lavoratori delle Agenzie.

Tra le varie, approfittando della presenza del VM e dei vertici delle due Agenzie sono state attenzionate alcune criticità, a partire dalle graduatorie ancora aperte dei concorsi da dirigenti di Agenzia Entrate e Dogane e Monopoli.

Inoltre vista l’importante riorganizzazione in essere che riguarda l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli abbiamo chiesto al Consigliere Alesse maggiore coinvolgimento e attenzione alle numerose criticità, soprattutto da un punto di vista organizzativo che si stanno riscontrando all’avvio in Emilia Romagna e Marche.

In particolare sull’allocazione delle Posizioni Organizzative.

Il Consigliere ci ha assicurato che ci sono i margini per eventuali modifiche, in Emilia Romagna e Marche è stata avviata la sperimentazione proprio per verificarne la funzionalità.

Dunque alla recente apertura ricevuta con la convocazione del tavolo di qualche giorno fa, è seguita un ulteriore apertura oggi avvallata anche dal VM, vedremo ora nei fatti se reale o meno.

Noi continueremo a lavorare per il bene dei lavoratori e delle due Agenzie.

 

 

AGENZIE FISCALI – Vertenza Fisco: Il Vice Ministro mantiene l’impegno preso

AGENZIE FISCALI – Vertenza Fisco: Il Vice Ministro mantiene l’impegno preso

Ieri è stato convertito in legge il DL 25/2025 e con esso è stato approvato l’emendamento che conferma l’incremento del Fondo risorse decentrate dell’Agenzia delle entrate e dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli rispettivamente, per l’anno 2025 di 38 milioni di euro e di 13 milioni di euro per l’anno 2025 e di 18 milioni di euro e di 5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026.
Sapevamo già che si stava lavorando su più fronti e che l’attesa e il rinvio dell’incontro, previsto inizialmente per il giorno 5 maggio, erano dovuti proprio al fatto che si stava definendo questa norma.
Indipendentemente da come andrà l’incontro del giorno 14 maggio, vogliamo ringraziare e riconoscere al Vice Ministro di aver mantenuto gli impegni presi fino a questo momento.
Ora è necessario continuare sulla strada della disponibilità dimostrata per rendere strutturale l’aumento del salario accessorio per i dipendenti delle Agenzie fiscali.
Qualcuno goffamente prova a prendersi meriti che non ha assolutamente, citando manifestazioni di cui si hanno riscontro solo dai loro comunicati.
Continuiamo ad essere noi i protagonisti della vertenza mantenendo aperto in modo serio e responsabile una interlocuzione con il Vice Ministro che fino ad oggi ci ha sempre portato risultati concreti. Non era e non è il momento di rotture e di manifestazioni che avrebbero avuto l’unico risultato di interrompere il proficuo confronto.
Vi terremo aggiornati sull’incontro del giorno 14.

 

 

AGENZIE FISCALI – Attività politico-sindacale – Ulteriori risorse alle Agenzie Fiscali, in attesa dell’incontro con il Vice Ministro Leo

AGENZIE FISCALI – Attività politico-sindacale – Ulteriori risorse alle
Agenzie Fiscali, in attesa dell’incontro con il Vice
Ministro Leo

Nelle disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni, il cosiddetto Decreto Legge PA (D.L. 14 marzo 2025 n. 25), convertito in via definitiva in Legge oggi 7 maggio, sono state introdotte diverse norme di interesse.

Come già notiziato ai quadri sindacali nelle scorse settimane, era stato introdotto in sede referente il comma 4 dell’art. 17 bis che incrementa il Fondo Risorse Decentrate dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

La citata disposizione incrementa il Fondo di 38 milioni di euro per AdE e 13 milioni di euro per ADM per l’annualità 2025, mentre per il 2026 il Fondo AdE si incrementa di 18 milioni di euro e quello di ADM per 5 milioni di euro.

La disposizione in questione amplia al 2025 gli incrementi già disposti per le annualità 2023 e 2024, mentre l’incremento 2026 si riduce in funzione dell’auspicio che si riesca, altresì, ad emanare una disposizione di legge che modifichi l’attuale meccanismo di finanziamento del salario accessorio delle Agenzie Fiscali, superando il tetto fissato nel 2016.

Ulteriormente, l’articolo 11 comma 3 septies (Incentivi economici alla mobilità territoriale per i dirigenti dell’Agenzia delle Entrate), inserito sempre nel corso dell’esame parlamentare, stabilisce che possono essere riconosciuti incentivi economici alla mobilità territoriale in favore dei dirigenti dell’Agenzia delle Entrate.

In particolare, previa contrattazione integrativa e nei limiti della disponibilità complessiva dei fondi destinati alla retribuzione di risultato dei dirigenti di prima e seconda fascia possono essere interessate le risorse in questione nella misura non superiore al 20% (del montante retribuzione di risultato).

In tal modo si supera il vincolo contrattuale (CCNL 16/18) rappresentato attualmente dal tetto del 5% del montante Fondo retribuzione di risultato.

Queste sono solo alcune disposizioni di interesse riferibili al citato DL convertito in Legge.

Quindi, mentre il clima sindacale è sempre da campagna elettorale (inutile) e nel contempo, ai livelli più alti, si contesta l’azione dell’Autorità Politica, il Vice  Ministro dell’Economia e delle Finanze prof. on. Maurizio Leo continua a mostrare massima attenzione alle problematiche delle Agenzie Fiscali, nel “solco” degli impegni assunti.

Come sottolineato dalla CONFSAL – UNSA nell’ambito della sessione al tavolo della dirigenza Ade in materia di incentivi alla mobilità, la necessità di “sistematizzare” la problematica alla luce della peculiarità e specificità delle Entrate in materia di “anticorruzione” (e non solo) e, quindi, di superare il vincolo contrattuale in materia di risorse economiche disponibili per l’incentivazione medesima, richiedeva una disposizione ad hoc derogatoria del citato vincolo. La norma introdotta supera la criticità economico-finanziaria.

In merito al “sentito” problema del superamento dell’attuale meccanismo di incentivazione del personale delle Agenzie Fiscali, cavallo di battaglia “ultraquinquennale” della Vertenza Fisco, dopo un primo intervento “tampone” che ha permesso di far acquisire ai Fondi risorse decentrate le somme già note (38 + 38 milioni di euro per il 2023 e 2024 per AdE; 13 + 13 milioni di euro per il 2023 e 2024 per ADM), si realizza un ulteriore intervento “spot” votato sempre ad integrare i fondi ovvero 38 milioni di euro per il 2025 e 18 milioni di euro per il 2026 per AdE, mentre per ADM ritroviamo 13 milioni di euro per il 2025 e 5 milioni di euro per il 2026.

Evidente l’obiettivo di traghettare “politicamente” l’attuale sistema di finanziamento con un nuovo meccanismo (probabilmente a far data dal 2026) che siamo sicuri sarà oggetto di approfondimento con le OO.SS. nel prossimo incontro con l’Autorità politica (spostato a mercoledì 14 maggio anche in ragione della definitiva approvazione della Legge di conversione del DL cosiddetto PA, che ha avuto un “blindato” voto di fiducia).

Nel prossimo incontro con l’Autorità politica evidenzieremo tutte le problematiche che “attanagliano” le Agenzie Fiscali.

Il resto … sono chiacchiere da “comare” di antica memoria, a buoni intenditori poche parole.

Saluti

Roma, 7 Maggio 2025

 

IL COORDINATORE NAZIONALE
Valentino Sempreboni

 

AGENZIE FISCALI – RSU 2025 – Un grande successo

AGENZIE FISCALI – RSU 2025 – UN GRANDE SUCCESSO

“Il più grande spettacolo dopo il big bang”

Ancora una volta, l’ennesima, siamo qui a complimentarci per il grande successo della CONFSAL – UNSA nella competizione RSU 2025 nell’Agenzia delle Entrate.
Dopo aver confermato il primato degli iscritti, con la rilevazione ARAN al 31.12.2024, anche questa tornata elettorale ha visto la nostra Organizzazione vincere la sfida sindacale.
Primi nell’Agenzia delle Entrate con oltre n. 5.800 voti, pari al 20,56%, con un “distacco” di oltre 2 punti percentuali dal secondo sindacato e n. 600 voti di differenza; un incremento del 40% nel numero di voti, sia pure con una ben diversa base (numerica) di partecipazione.
Importante e qualificato risultato anche nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per voti e per deleghe sottoscritte, con un + 16% di voti alla lista CONFSAL – UNSA rispetto alla precedente “tornata” elettorale.

Questo è l’esito della sfida elettorale 2025
(che giustifica il titolo riportato).
Un grandissimo risultato ottenuto nonostante le gravi scorrettezze ed intemperanze che hanno “costellato” il confronto.
A dimostrazione che correttezza, trasparenza, capacità di “ascolto” e di “rappresentanza” devono essere, come sempre, la “stella polare” di un buon sindacato, votato a portare a casa il massimo risultato possibile nelle “condizioni date” per le colleghe ed i colleghi in servizio.
A TUTTI I QUADRI SINDACALI, AI NOSTRI ELETTI, AI NOSTRI CANDIDATI, A TUTTI COLORO CHE HANNO CONTRIBUITO ALLA “RIUSCITA” DELLA COMPETIZIONE, A TUTTI COLORO CHE SOSTENGONO LA NOSTRA ATTIVITÀ, CON PASSIONE E PROFESSIONALITÀ, IL PIÙ GRANDE RINGRAZIAMENTO DA PARTE DEL COORDINATORE E DI TUTTO IL COORDINAMENTO.
SOPRATTUTTO UN “GRAZIE” A CHI HA ESPRESSO IL VOTO PER LE NOSTRE LISTE SULL’INTERO TERRITORIO NAZIONALE.
SAPREMO FAR BUON USO, COME SEMPRE, DEL CONSENSO RICEVUTO, SU TUTTI I TAVOLI CENTRALI E TERRITORIALI, POLITICI E SINDACALI.
UN LAVORO IMPORTANTE E DI SPESSORE CHE QUALIFICHERÀ L’AZIONE DEL COORDINAMENTO CONFSAL – UNSA.

GRAZIE, COMPLIMENTI E BUON LAVORO A TUTTI!
Roma, 23 Aprile 2025

 

IL COORDINATORE NAZIONALE
Valentino Sempreboni