Archivio mensile: Marzo 2020

ENTRATE – Direttiva Agenzia del 24 marzo 2020 – Unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzie Entrate

 

Al Direttore dell’Agenzia Avv. Ernesto Maria Ruffini

Ai Direttori Regionali e Provinciali

 

Le scriventi OO.SS., nella tarda serata del 24 marzo u.s., sono state informate dall’Ufficio Relazioni Sindacali e Normativa del lavoro dell’emanazione della “direttiva” (prot. n. 141696 del 24.3.2020) a Sua firma, peraltro già in diffusione ai lavoratori da parte di molti direttori regionali e provinciali, con cui codesto vertice autodetermina le “attività essenziali” dell’Agenzia delle Entrate.

Non si può non rilevare che la Sua direttiva, nella migliore delle ipotesi, è mal scritta, dal punto di vista del drafting amministrativo e alimenta confusioni interpretative le cui conseguenze stiamo già purtroppo fronteggiando a livello locale…ma temiamo, addirittura, che sia in più punti palesemente illegittima.

Il citato DPCM, infatti, consente di svolgere i servizi di pubblica utilità nonché i servizi pubblici essenziali di cui alla Legge 146/90. Poiché l’Agenzia delle Entrate non ha servizi pubblici essenziali da garantire, se l’intento fosse stato quello di individuare generiche attività assimilabili a quelle di pubblica utilità solo a questa categoria di attività si sarebbe dovuto fare riferimento e non già a servizi/attività di cui alla legge n. 146/90.

Non può che essere di pacifica evidenza giuridica che i servizi pubblici essenziali, per la rilevanza strategica che il legislatore ha voluto loro assegnare (per il sistema Paese), sono normativamente e tassativamente previste dalla l. n. 146/90 e non può, quindi, un atto amministrativo interno tramutare le attività dell’Agenzia che “ieri” erano considerate da svolgere con modalità indifferibili e/o differibili, nella loro esecuzione, in “servizi essenziali”.

È esclusivamente il legislatore a poter definire e/o modificare i servizi essenziali proprio per i molteplici rilevanti riflessi nei confronti dei cittadini e dei lavoratori interessati!

Appare assai grave che, pur comprendendo le difficoltà contingenti legate al momento emergenziale da COVIP-!9, codesta Agenzia provi a sopperire alle evidenti incapacità organizzative recentemente dimostrate, assenza di chiare assunzioni di responsabilità dei pochi dirigenti rimasti sul territorio, con provvedimenti del vertice che appaiono, se letti letteralmente, assolutamente illegittimi e finalizzati, anche, ad inaccettabili forzature “istituzionali” tendenti a contrastare i provvedimenti di sospensione delle attività adottati da alcuni Presidenti di Regione (es.: Lombardia).

Ci si aspetta da un’Amministrazione che ha il dovere istituzionale di perseguire la legalità fiscale dei cittadini di essere essa stessa attenta a che la propria organizzazione sia basata sulla legalità.

Non è, infatti, in alcun modo, possibile:

  1. di poter derogare all’elenco tassativo dei servizi essenziali previsto per legge;
  2. di essere titolare, nella materia, di un potere di contrattazione sindacale finalizzato alla definizione di nuovi, peraltro innumerevoli, servizi essenziali diversamente non previsto in quanto la contrattazione è esclusivamente riservata all’eventualità di declinare, nello specifico, le modalità di erogazione dei servizi tassativamente definiti per legge, nonché la potestà contrattuale che, diversamente, è riservata alla contrattazione di livello superiore a quello della singola amministrazione;
  3. di poter rientrare, come descritto in direttiva tra le “imprese che svolgono attività industriali e commerciali” di cui all’art. 1, comma 1, lett. a) del DPCM 22 marzo 2020 per il semplice fatto che per le residuali attività, non prettamente istituzionali, che in teoria l’Agenzia può svolgere in campo “commerciale e industriale” è assegnataria del codice “ATECO 84”…

Tutto ciò non può che fornire un quadro confuso che alimenta modalità organizzative in assoluta contrapposizione con il seppur faticoso percorso seguito in queste ultime settimane che aveva portato a una più chiara definizione di quali fossero le attività dell’Agenzia indifferibili da svolgere con la necessaria presenza in ufficio e quelle comunque da svolgere in lavoro agile.

Per quanto sopra esposto, le Scriventi diffidano codesta Agenzia, a tutti i livelli decisionali, dal dare seguito alla citata direttiva ove non fossero rimosse le descritte illegittimità.

Si invita, quindi, codesta Agenzia a chiarire nell’immediato la portata e i limiti della direttiva.

Si diffidano, altresì, i direttori regionali e provinciali dal modificare le direttive precedentemente fornite dall’Agenzia su modalità di ordinario svolgimento della prestazione lavorativa e, in particolare, il direttore regionale della Lombardia dal riaprire gli uffici chiusi per effetto dell’Ordinanza del Presidente della Regione.

Roma 25 marzo 2020  

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA FLP

BOLDORINI

SILVERI CAVALLARO SEMPREBONI PATRICELLI

UNSA: CORONAVIRUS – APPLICAZIONE IMMEDIATA ART. 6 DPCM 11 MARZO 2020 – Nota

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A TUTTE LE AMMINISTRAZIONI DEL COMPARTO
FUNZIONI CENTRALI

MINISTERI

AGENZIE FISCALI
ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI

AGENZIE
ORDINI PROFESSIONALI

PARCHI NAZIONALI

Oggetto: CORONAVIRUS – APPLICAZIONE IMMEDIATA ART. 6 DPCM 11 MARZO 2020

Questa O.S. ha accolto con soddisfazione, finalmente, le disposizioni per il pubblico impiego contenute nel DPCM del 11 marso u.s. volte al massimo contenimento possibile dell’epidemia da “coronavirus”.

Chiediamo a Codesta spett.le Amministrazione l’applicazione immediata della normativa in argomento, considerando sin da oggi i lavoratori pubblici ivi in servizio in lavoro agile da casa, senza subordinare tale condizione ad ulteriori atti o provvedimenti formali del dirigente responsabile, e senza dover attendere il provvedimento di individuazione della attività indifferibili da svolgere in presenza da parte dell’Amministrazione stessa, da adottare ai sensi del citato art. 6 del DPCM.

Chiediamo un intervento immediato volto al buonsenso, e mirato ad impartire a tutta la dirigenza di Codesta spett.le Amministrazione la disposizione di voler considerare –in applicazione del DPCM- ogni assenza dall’ufficio come attività di lavoro agile da espletare da casa, anche in deroga alle vigenti disposizioni, come previsto dal DPCM in argomento.

In attesa di riscontro, si porgono distinti saluti.

IL SEGRETARIO GENERALE

Massimo BATTAGLIA

DOGANE E AAMS – COVID19 – Applicazione DPCM – Lavoro Agile – Unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzie Dogane e AAMS

Al DIRETTORE

Agenzia Dogane e Monopoli

Prof. Marcello Minenna

Roma

Il DPCM emanato ieri 11 marzo 2020, tra gli obblighi imposti ai cittadini italiani per contrastare il drammatico diffondersi del contagio da corona virus, ha perentoriamente e prioritariamente disposto – al punto 6 – che le pubbliche amministrazioni, dunque anche la nostra Agenzia, assicurino “lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile”. 

Di  seguito, lo stesso provvedimento del Presidente del Consiglio impone la individuazione “delle attività indifferibili da rendere in presenza”.  

Tali necessità erano per la verità già contenute nella nostra nota unitaria del 10 marzo scorso, nota a Lei indirizzata e, come altre precedenti, non riscontrata. 

Tuttavia, per la gravità della situazione del nostro Paese, non sono più rinviabili disposizioni vincolanti – in adesione alle prescrizioni contenute nel provvedimento citato, in vigore da oggi –   che obblighino gli uffici di tutti i livelli dell’Agenzia ad una corretta e generalizzata attivazione delle attività ordinarie in smart working. 

I servizi indifferibili, che vanno anch’essi indicati immediatamente, dovranno essere assicurati, previe Sue indicazioni per le intese locali, utilizzando  tutte le forme di flessibilità introdotte dal CCNL, compresa la applicazione dell’art. 22 -orario multiperiodale- e la combinazione lavoro agile/ reperibilità.

Per l’attivazione di tali disposizioni ci rendiamo immediatamente disponibili a convenire, nelle forme e con le modalità che ci saranno indicate, una intesa con l’Agenzia. 

Nel ribadire che, rispetto alla nostra precedente nota, permangono situazioni in cui non sono, ad oggi, correttamente applicate le disposizioni fornite in questi giorni dalla Agenzia, restiamo – in forza del sistema di relazioni sindacali partecipato introdotto dal CCNL Funzioni Centrali – in attesa di un Suo sollecito riscontro. 

Roma 12 marzo 2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

ENTRATE – Direttiva Agenzia del 12 marzo 2020 – Unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali

 

Al Direttore dell’Agenzia Avv. Ernesto Maria Ruffini

All’Unità di Crisi Nazionale Agenzia Entrate

 

Oggetto: Direttiva Agenzia delle Entrate protocollo n. 0128334 del 12 marzo 2020.

Egregio direttore,

abbiamo letto con molta attenzione la direttiva emanata in data odierna, che purtroppo non risolve le criticità che Le avevamo già fatto presente nei giorni scorsi per le vie brevi.

In particolare, la numerosità delle attività oggetto di esigenze indifferibili è certamente troppo estesa e, ci pare, contraria sia alla lettera che allo spirito del DPCM emanato ieri sera dal Governo e, soprattutto, della Direttiva del Ministro della Pubblica Amministrazione pubblicata in data odierna in applicazione del DPCM citato.

Inoltre, non è condivisibile in alcun modo lasciare alla libertà di ciascun datore di lavoro la scelta di individuare se alcuni lavori che la Sua Direttiva elenca al punto 2 debbano essere svolti in presenza o a distanza né tanto meno quella di lasciare che si possano individuare ulteriori lavorazioni indifferibili. Ciò per almeno due ordini di motivi: 1) in questa fase convulsa vi è più che mai bisogno di uniformità di comportamenti su tutto il territorio nazionale. Non è alcun modo possibile che un’attività sia lavorabile a distanza in un luogo e non in un altro, meno che mai è possibile che vi siano lavorazioni che sono indifferibili da una parte del Paese e differibili in un’altra parte; 2) purtroppo, abbiamo potuto constatare, in questi giorni, che molti dirigenti regionali e provinciali hanno fatto cattivo uso della libertà lasciata loro dal centro, in alcuni casi arrivando alla vera e propria arbitrarietà dei comportamenti, non sostenuta da alcuna giustificazione, mettendo a repentaglio la salute di cittadini e lavoratori.

Pertanto, Le proponiamo di modificare, nell’immediato, la Direttiva in questo senso:

  1. Elencare come indifferibili solo le attività contenute nel punto 1;
  2. Le attività di cui al punto 2 devono essere dichiarate lavorabili a distanza in tutto il territorio nazionale e ai lavoratori che le svolgono devono essere concesse, senza eccezione alcuna, di effettuare la prestazione lavorativa mediante smart working, al massimo con un rientro a settimana. Ciò permetterebbe sia di “svuotare” gli uffici e renderli quindi meno pericolosi per i lavoratori che di effettuare su quelle attività una rotazione del personale che contemperi le esigenze d’ufficio con la tutela della salute;
  3. Le attività non contenute dei punti 1 e 2, considerate quindi differibili, possono essere effettuate mediante smart working anche senza alcun rientro settimanale.
  4. Qualora, come sembra, dovesse essere emanato un Decreto Legge, o altro atto avente forza di legge, che spostasse i termini di alcune scadenze, le lavorazioni ad esse connesse dovrebbero immediatamente essere considerate differibili e quindi lavorabili in smart working anche senza rientri, ove possibile.

Le modifiche proposte sono più rispondenti al DPCM emanato in data 11 marzo 2020 che, ricordiamo, fissa come ordinaria modalità di svolgimento della prestazione lavorativa lo smart working che, invece, nella Sua direttiva, diventa l’eccezione e non la regola scaricando anche sul personale le carenze organizzative ed informatiche di codesta Agenzia; aspetti che l’odierna direttiva della Funzione Pubblica non tollera più esistere nell’ambito della P.A..

Restiamo in attesa di un urgente e positivo riscontro in una fase delicata per il Paese, nella quale devono essere privilegiati la tutela della salute e il contenimento del contagio agli sterili adempimenti burocratici non necessari.

Roma 12 marzo 2020  

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA FLP

BOLDORINI

SILVERI CAVALLARO SEMPREBONI PATRICELLI

ENTRATE – COVID19 – Applicazione immediata del DPCM 11 marzo 2020 – art. 1 punto 6.

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali

 

Al Direttore dell’Agenzia Avv. Ernesto Maria Ruffini

A Tutti i datori di lavoro Agenzia Entrate

All’ Unità di Crisi Nazionale Agenzia Entrate

Emergenza COVIP-19. Applicazione immediata del DPCM 11 marzo 2020 – art. 1 punto 6.

Le Scriventi OO.SS., con riferimento al nuovo D.P.C.M. in oggetto indicato che dispone che è fatto obbligo a tutti i datori di lavoro di far svolgere a tutte le lavoratrici ed i lavoratori le attività lavorative ordinarie in forma di lavoro agile prevendendo in ufficio esclusivamente la presenza per le attività indifferibili,

chiedono

l’immediata applicazione delle disposizioni, prevedendo il lavoro agile nei confronti della totalità dei lavoratori e la sola rotazione di alcuni responsabili di strutture che si occuperebbero delle residuali attività indifferibili.

Le Scriventi non possono che evidenziare la necessità di tutela del primario interesse alla salute della collettività, in generale, e dei colleghi in particolare.

Pertanto, vigileranno, così come si auspicano faccia il vertice dell’Agenzia a che, su tutto il territorio nazionale, sia data corretta ed uniforme applicazione alla richiamata normativa diffidando, sin da subito, che ogni comportamento lesivo tenuto dal datore di lavoro che possa “semplicemente” porre ad ulteriore rischio di gravi danni alla salute e alla sicurezza dei colleghi e dell’intera collettività sarà oggetto di denuncia alle autorità competenti.

Cordiali saluti.

Roma 12 marzo 2020

 

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA FLP

BOLDORINI

SILVERI CAVALLARO SEMPREBONI PATRICELLI

DOGANE E AAMS – COVID19 – Richiesta unitaria ulteriori disposizioni

Coordinamenti Nazionali Agenzie Dogane e AAMS

Al DIRETTORE

Agenzia Dogane e Monopoli

Prof. Marcello Minenna

Roma

 

Oggetto: Covid-19. DPCM 9 marzo 20220. Richiesta ulteriori disposizioni atte a contrastare la diffusione del virus e a salvaguardare la salute dei dipendenti dell’Agenzia.

 

Gentilissimo Direttore,

in relazione alle ultime misure varate dal Governo per il contenimento della propagazione del Covid-19 e basate principalmente sulla rarefazione massima degli assembramenti e di contatti tra le persone, le scriventi OO.SS. chiedono l’immediata diramazione di univoche direttive che indichino in maniera dettagliata quali attività siano da considerare “inderogabili” e riconducibili alle “comprovate esigenze lavorative” per le quali il lavoratore è autorizzato agli spostamenti sul territorio.

Ciò consentirebbe che ai lavoratori che non rientrano in tali tipologie di essere assegnati a prestazioni in smart working, ovvero in caso di momentanea impossibilità di utilizzo di tale modalità, il ricorso a forme analoghe di prestazione lavorativa presso la propria abitazione.

Le scriventi fanno inoltre presente che in molte realtà territoriali non risultano essere state convocate le Organizzazioni sindacali per affrontare nello specifico le esigenze dei singoli Uffici e per delineare nuove forme di “flessibilità di orario come invece richiesto nella Sua circolare dell’08.03.2020 e dalle disposizioni emanate dalla Presidenza del Consiglio.

Si segnala infine, perché non ben specificato e purtroppo di fatto oggetto di singolari dubbi interpretativi da parte di taluni dirigenti territoriali, che sarebbe utile integrare il punto 1 – Attività di controllo – della Direttiva da Lei emanata in data 8 marzo, con le attività riguardanti anche il settore delle “accise”.

I provvedimenti del Governo, dettati da una reale e diffusa situazione di pericolo, hanno generato nei Lavoratori grande allarme e preoccupazione per la garanzia del loro diritto, costituzionalmente garantito, alla salute che va preservato con ogni adeguata misura.

In tal senso le scriventi, chiedono  un Suo puntuale e tempestivo intervento e restano in attesa di riscontro

Distinti saluti.

Roma 10 marzo 2020

 

 

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

ENTRATE – Emergenza COVID19 – Stato dell’arte

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali

 

A tutti i lavoratori

 

AGENZIA DELLE ENTRATE

Lo stato dell’arte e le richieste sindacali sull’emergenza Covid19.

 

Care lavoratrici e cari lavoratori,

la situazione riguardante l’epidemia di Covid19 cambia di ora in ora, i  numerosi decreti governativi testimoniano che si tratta di un’emergenza nazionale, la confusione tra la popolazione è tanta e i nostri uffici non fanno eccezione sia per la presenza dei primi casi di positività al virus sia per le informazioni – vere e purtroppo anche false – che continuano a circolare incontrollate.

È necessario più che mai, in questo momento, fornire l’esatto quadro della situazione e soprattutto informarvi su ciò che è successo negli ultimi giorni, anzi nelle ultime ore.

A seguito della mail unitaria inviata mercoledì ai vertici dell’Agenzia delle Entrate, e visto l’aggravarsi della situazione, siamo stati convocati d’urgenza lo scorso venerdì, alle ore 16, dal direttore dell’Agenzia. Alla riunione hanno partecipato anche i vicedirettori e alcuni altri dirigenti di vertice.

L’Agenzia ci ha informato di essere pronta a emanare una direttiva a tutti gli uffici nella quale si invitavano tutti i datori di lavoro a procedere – a richiesta degli interessati – con forme alternative alla prestazione di lavoro in ufficio, prioritariamente, per le seguenti categorie di personale: A) Coloro che a causa di patologie pregresse sono a rischio della vita in caso di contagio; B) Lavoratori con figli in condizioni di invalidità; C) Lavoratori che si trovano nei tre anni successivi alla conclusione dei  congedi di maternità o paternità; D) Lavoratori su cui grava la cura dei figli a seguito della chiusura delle scuole fino alla scuola primaria.

Abbiamo tutti chiesto di aggiungere alla Circolare un paragrafo riguardante le attività di front-office che, a causa dell’emergenza, devono essere ridotte fino a trasformarli in presidi per le sole questioni indifferibili e per la ricezione di atti. A questo proposito il vicedirettore Paolo Savini ci ha informato di aver rinviato l’invio di circa 450.000 comunicazioni di irregolarità e delle cartelle esattoriali. Ci ha altresì chiarito che, senza precise coperture normative, non è nella disponibilità dell’Agenzia chiudere completamente i front-office né tanto meno chiudere gli uffici.

Abbiamo altresì segnalato il comportamento, difforme e irresponsabile, di alcuni direttori che continuavano a disporre attività esterne assolutamente differibili e non urgenti anche nelle “zone gialle”, poi diventate rosse in base al Decreto Governativo dell’otto marzo.

È stato inserito nella Circolare, uscita nella serata di venerdì, un breve paragrafo che ha accolto le nostre richieste sulla limitazione delle attività di front-office e ci è stato assicurato un intervento su tutti i datori di lavoro riguardo alle attività esterne.

Nella giornata di domenica siamo stati informati dal direttore dell’Agenzia che erano in corso – anche a seguito del Decreto emanato nella notte – continui contatti con il Governo dal quale si attendevano disposizioni operative sull’apertura degli uffici nelle nuove zone rosse e sulle attività da svolgere. Siamo anche stati informati, in tempo reale, che nel pomeriggio di ieri il direttore si è recato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze per la stessa ragione.

Nella serata di ieri ci è stata inviata una breve nota con le istruzioni date a tutti gli uffici d’Italia che, lo diciamo subito, è per noi fortemente insoddisfacente, ma riteniamo sia stata emanata su precise istruzioni governative.

Le nostre federazioni e confederazioni sono impegnate da settimane nel chiedere al Governo misure di maggiore tutela per i lavoratori delle zone rosse e nei casi in cui si riscontrino all’interno degli uffici casi di lavoratori positivi al Covid19, nonché la copertura delle assenze per i genitori con figli in età scolare. Sono stati chiesti più volte anche i differimenti di termini legislativi in modo da permettere la riduzione dei servizi, ma sinora questo si è verificato solo per l’amministrazione giudiziaria a seguito di emanazione di disposizioni ad hoc in un decreto legge.

Al momento nessun ufficio pubblico è chiuso salvo quelli la cui chiusura è stata disposta dai Prefetti o dalle autorità sanitarie  

La chiusura degli uffici o la sospensione di attività su tutto il territorio nazionale, continua, comunque, a non essere di competenza dell’Agenzia delle Entrate, ma governativa.

Siamo impegnati, insieme con le nostre federazioni e confederazioni, a fare pressione sul Governo perché emani al più presto il decreto legge più volte annunciato che disciplini, retroattivamente, la disciplina delle assenze per coloro che in questi giorni sono stati costretti ad assentarsi dal lavoro, soprattutto in conseguenza della chiusura delle scuole.

Vi preghiamo di segnalarci eventuali casi di inosservanza scrupolosa delle misure di limitazione delle attività da parte dei datori di lavoro e vi assicuriamo che continueremo a svolgere la nostra attività di pressione, sorveglianza e costante informazione della situazione che vede tutti noi, nostro malgrado, coinvolti in questa emergenza nazionale.

 

Roma 9 marzo 2020

 

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA FLP

BOLDORINI

SILVERI CAVALLARO SEMPREBONI PATRICELLI

DOGANE E AAMS – L’Agenzia affronta il CORONAVIRUS – Comunicato Unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzie Dogane e AAMS

AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI
L’AGENZIA AFFRONTA IL CORONAVIRUS

Intesa su misure ed indicazioni per affrontare le urgenze legate agli effetti del Covid 19

Si è tenuto ieri – a tavoli separati – un incontro, convocato dalla Direzione del Personale, nel corso del quale è divenuta inevitabile – data la situazione sempre più complessa legata agli effetti del coronavirus – la necessità di approfondire e definire una serie di questioni urgenti che, in una fase così difficile per il Paese e per i lavoratori della Agenzia, devono, con priorità assoluta e con immediatezza, essere risolte.
L’Agenzia, nel corso dell’incontro, ha voluto condividere con noi una disposizione, adottata subito dopo la riunione, che consente ai colleghi – in via straordinaria – di svolgere le proprie prestazioni in “smart working” ed in “modalità agile” senza la necessità di accordi formali e di autorizzazioni specifiche. Ciò con particolare riferimento a lavoratrici e lavoratori in particolari condizioni di tutela riferite ai congedi per maternità ed alla legge 104/92, ovvero portatori di patologie o che debbano fruire di servizi pubblici per raggiungere il posto di lavoro.
Inoltre abbiamo convenuto che l’Agenzia fornisca immediate disposizioni ai direttori interregionali che ancora non avessero provveduto, per definire con le OO.SS. criteri relativi alla flessibilità delle prestazioni lavorative e alle modalità di recupero dei periodi di assenza. Ciò in attesa di uno specifico ed indispensabile provvedimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, previsto per martedi.
Abbiamo comunque ribadito che In questo momento occorre il massimo senso di responsabilità e di attenzione alle difficoltà e alle necessità dei lavoratori ai quali confermiamo il nostro impegno, in tutte le sedi, per rappresentare le loro esigenze perché vengano attuate tutte le disposizioni governative in atto, restando sempre al loro fianco.
Abbiamo peraltro convenuto con l’Agenzia sulla necessità di mantenere aperto il confronto in modo costante per i necessari aggiornamenti e per le future decisioni che si rendessero necessarie riguardo alle conseguenze del coronavirus.
Abbiamo ovviamente affrontato anche i temi all’ordine del giorno, in primo luogo la disposizione relativa al telelavoro in modalità delocalizzata e domiciliare sulla quale abbiamo sostanzialmente fornito un assenso complessivo. Abbiamo tuttavia chiesto di essere riconvocati nei prossimi giorni per poter concordare la sistemazione del provvedimento nella cornice prevista dal CCNL Funzioni Centrali.
Analogamente abbiamo chiesto – in merito al nuovo sistema di “Misurazione della performance individuale” – di poter essere convocati dopo il necessario approfondimento degli elementi innovativi contenuti nella bozza che ci è stata fornita.
Vi terremo costantemente informati.

Roma 9 marzo 2020

 

 

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

VERTENZA FISCO – Comunicato unitario a tutti i colleghi delle Agenzie Fiscali

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali

A TUTTE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE E DELL’AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI

 

Care colleghe e cari colleghi,

come certamente ricorderete, ancor prima di piombare come Nazione all’interno di una importante emergenza sanitaria per effetto della diffusione del COVID-19, le scriventi OO.SS. nazionali sollecitarono il Vice Ministro Misiani ad attivare il tavolo politico (Governo-Capi Agenzie e OO.SS.) per la risoluzione di alcune problematiche oggetto della vertenza unitaria quali, ad esempio, l’eliminazione del tetto ai Fondi di incentivazione onde evitare i tagli annuali al nostro salario accessorio.

Le scriventi chiarirono anche che, in assenza di convocazione, avrebbero attivato le procedure per la proclamazione dello sciopero dei lavoratori delle Agenzie Fiscali.

Detto ciò, pur in assenza di convocazione e pur permanendo molte delle criticità oggetto della vertenza unitaria, le scriventi ritengono di dover sospendere alcune iniziative di mobilitazione che, in questo momento sarebbe anche in contrasto con i contenuti del DPCM del 4 marzo u.s. che, come noto, contiene misure ed interventi straordinari volti a contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 quali, ad esempio, “attività svolte sia in loghi pubblici che privati che comportino assembramenti di persone tali da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro fra le persone stesse”.

Ciò non toglie che le scriventi proseguiranno, pur in un momento tanto critico, con una azione di pressione sul Governo affinchè vengano assunte decisioni condivise sul futuro delle Agenzie Fiscali ed è per questo motivo che è stata inviata, in data odierna, una ulteriore nota al Vice Ministro e per conoscenza ai direttori delle Agenzie e che, di seguito, si riporta

Egregio Signor Vice Ministro,

è trascorso ormai un mese da quando fu assunto l’impegno comune ad aprire una tavolo di confronto sulle questioni alla base dello stato di agitazione dei lavoratori e delle lavoratrici delle agenzie fiscali, impegno che le è stato peraltro sollecitato lo scorso 19 febbraio.

Ci rendiamo conto che la fase difficilissima per il Paese, che si trova ad affrontare gli effetti del coronavirus, impongono a tutti, forze sociali comprese, di rivalutare le iniziative in corso anche alla luce delle recenti indicazioni governative.

Tuttavia siamo altrettanto convinti che le questioni legate al riconoscimento delle aspettative del personale e più in generale al futuro assetto organizzativo delle agenzie, debba restare nella agenda delle questioni da affrontare e portare a definizione con urgenza, per la considerazione che le due amministrazioni debbono essere messe in grado di svolgere al meglio, con strumenti nuovi, l’indispensabile presidio di legalità fiscale nel nostro Paese.

Con questa certezza siamo ancora a richiederLe la attivazione del richiamato confronto, per il quale, data l’importanza che riveste, ci rendiamo disponibili fin da subito.”

Nel frattempo, nel vigilare sulla installazione di misure di sicurezza per tutti i colleghi addetti al pubblico e sulla emanazione di apposite circolari per la giustificazione delle assenze ricollegabili, a vario titolo, alla emergenza sanitaria in corso, si precisa che le Agenzie dovranno attivare, da subito, il confronto per la definizione dei Fondi 2018 onde consentire, nel più breve tempo possibile, anche un necessario ristoro economico.

Roma 5 marzo 2020

 

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA FLP

BOLDORINI

SILVERI CAVALLARO SEMPREBONI PATRICELLI
IERVOLINO FANFANI PROCOPIO VELTRI

SPERANDINI

Roma, 5 marzo 2020

AGENZIA DELLE DOGANE e AAMS: Assenza dal Servizio per chiusura scuole

Coordinamenti Nazionale Agenzie Fiscali

Al Direttore del Personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Dott. Rocco Flore

OGGETTO: richiesta intervento urgente per assenze dal servizio dovute alla chiusure delle scuole

Le scriventi OO.SS. nazionali, in relazione alla decisione assunta dal Governo di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado sul territorio nazionale almeno fino al 15 marzo pv, chiedono di sollecitare lo stesso Governo ad assumere urgenti provvedimenti che giustifichino l’assenza dei lavoratori coinvolti da tale decisione anche con effetto retroattivo. Inoltre, nelle more di auspicabili atti normativi, chiedono a codesta Agenzia di adottare nell’immediato tutti gli istituti contrattuali per la tutela dei lavoratori, genitori di minori, senza dover utilizzare ferie o permessi vari, anche con riferimento a chiusure pregresse. Si chiede infine di adottare la massima flessibilità d’orario in ogni sua forma per ogni altra situazione e per tutti coloro che sono coinvolti dalla emergenza COVID -19.
Premesso quanto sopra si prega voler integrare l’ordine del giorno della riunione del 06 marzo 2020 con la trattazione di questo argomento.

Roma 5 marzo 2020

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

UNSA

Iervolino

Fanfani

Procopio

Veltri

AGENZIE FISCALI: CONSIDERAZIONI DEL COORDINATORE NAZIONALE

E’ un momento di grande difficoltà per il nostro Paese, sotto tutti i piani e sotto tutti i punti di vista.

Ma è in momenti come questi che il senso di responsabilità di tutti noi ed il senso di comunità ci deve contraddistinguere e deve risaltare.

Come lavoratori siamo stati emarginati per decenni da un sistema che ha fatto prevalere finanza, profitto ed individualismo, a scapito di tutti coloro che, a qualsiasi titolo, hanno concretamente contribuito alla crescita economica e sociale di questo Paese.

Il lavoro è stato visto come un “puro” costo da abbattere, senza se e senza ma.

Come lavoratori pubblici siamo stati bistrattati e malmenati, trattati da esponenti politici di primo piano e pezzi importanti della società civile come “sanguisughe” del sistema e “malfattori”.

Come lavoratori “finanziari” abbiamo subito scelte politiche ed indirizzi normativi deleteri, da un lato considerati “approfittatori” e, dall’altro lato, ritenuti incapaci di applicare disposizioni che il Legislatore ha voluto (magari cambiando le stesse regole ad ogni più sospinto).

Oggi ci troviamo ad osservare un “apparente” disastro che noi abbiamo cercato, purtroppo inutilmente, di impedire.

Questo non è un Paese normale, come ci rinfacciano i più.

Chi ha responsabilità di Governo faccia la propria parte, dia un segnale che il nostro Paese, la nostra comunità, il nostro sistema è più forte di tutto e di tutti, delle crisi sanitarie-emergenziali e delle crisi economico-sociali, perché veniamo da lontano (oltre duemila anni di storia) ed andremo lontani (sicuramente altri duemila anni), perché gli “italiani” non sono solo brava gente, “pizza e mandolino”, ma hanno concretamente aiutato il nostro pianeta (la nostra casa comune) a crescere e svilupparsi in tutti i settori, dalla storia alla geografia, dalla manifattura alla cultura, dall’arte al “saper mangiare”, dal fare moda a far tendenza.

E chi ci rappresenta come intera comunità, faccia sentire oggi più che mai al mondo intero chi siamo e dove vogliamo andare.

Nel contempo e nel nostro “spaccato quotidiano”, chi ha un piccolo “pezzo” di quella responsabilità, perché “datore di lavoro”, perché “responsabile della sicurezza”, perché responsabile nella sua “funzione dirigenziale” ovvero nella sua “funzione di coordinamento” anziché scaricare quella responsabilità che contraddistingue la funzione esercitata se ne assuma in pieno oneri prima ancora che poteri.

Basta dare la colpa sempre agli altri, basta parlare di incapacità altrui, basta fare lo “scarica barile”, ognuno faccia la sua parte, con onestà intellettuale e positiva operatività, affinché si possa tutti insieme e con uno scatto di orgoglio rimettere in marcia la nostra comunità, per superare i “crinali” e raggiungere la “vetta” ovvero per vivere e fare vivere meglio noi, i nostri figli e tutti coloro che verranno dopo di noi.

Non imitiamo una buona parte dei nostri politici, incapaci di uno sguardo futuro, inadatti a saper leggere la realtà ed a fornire indirizzi concreti per far fare al Paese il salto di qualità che tutti noi vogliamo.

Non facciamo che le pagine “manzoniane” dei Promessi Sposi possano sembrare cronaca di oggi, come se centinaia di anni siano passati invano.

Noi, nel nostro piccolissimo, siamo Rappresentanti dei Lavoratori e, quindi, rappresentiamo le istanze dei colleghi, con correttezza ma con fermezza, con serietà, professionalità e spirito di servizio.

A ciascuno il suo, a ciascuno il proprio compito, a ciascuno le proprie responsabilità, per il rispetto dei doveri prima ancora dei diritti. Dimostriamolo con i fatti.

Per un futuro migliore, come Noi vogliamo e come Noi pretendiamo che sia.

 

 

Il Coordinatore Nazionale

Valentino Sempreboni

AGENZIA DELLE DOGANE: NOTA AL DIRETTORE MARCELLO MINENNA

Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Marcello Minenna

 

Egregio Direttore,

al fine di contribuire alla positiva uscita dalla situazione emergenziale “Coronavirus”, riducendo focolai e contagi, alla luce delle ultime determinazioni governative, la Scrivente le chiede l’adozione di interventi straordinari affinché i dipendenti dell’Agenzia delle Dogane siano messi nelle condizioni di operare al meglio sotto tutti i diversi punti di vista.

Preso atto della determinazione assunta da uno dei più importanti uffici pubblici del Paese, la Procura della Repubblica di Milano, si chiede che tutti i genitori di figli minori a casa per la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, nonché degli asili nido, siano autorizzati ad assentarsi per tutto il periodo di chiusura determinato dalle autorità competenti.

Come assunto dalla stessa Procura, si chiede altresì che ai colleghi interessati sia riconosciuta, ai sensi dell’art. 19 del Decreto Legge n. 6 del 02.03.2020, la presenza in servizio a tutti gli effetti, con l’esclusione del buono pasto.

Consapevoli che trattasi di una misura assolutamente straordinaria, la Scrivente ritiene che la stessa possa essere un contributo sostanziale all’abbattimento del grave rischio sanitario che coinvolge in questo momento il nostro Paese.

Con i più cordiali saluti.

                                                                                                        IL COORDINATORE NAZIONALE

                                                                                                               Valentino SEMPREBONI

AGENZIA DELLE ENTRATE: NOTA AL DIRETTORE ERNESTO MARIA RUFFINI

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

Ernesto Maria Ruffini

 

Egregio Direttore,

al fine di contribuire alla positiva uscita dalla situazione emergenziale “Coronavirus”, riducendo focolai e contagi, alla luce delle ultime determinazioni governative, la Scrivente le chiede l’adozione di interventi straordinari affinché i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate siano messi nelle condizioni di operare al meglio sotto tutti i diversi punti di vista.

Preso atto della determinazione assunta da uno dei più importanti uffici pubblici del Paese, la Procura della Repubblica di Milano, si chiede che tutti i genitori di figli minori a casa per la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, nonché degli asili nido, siano autorizzati ad assentarsi per tutto il periodo di chiusura determinato dalle autorità competenti.

Come assunto dalla stessa Procura, si chiede altresì che ai colleghi interessati sia riconosciuta, ai sensi dell’art. 19 del Decreto Legge n. 6 del 02.03.2020, la presenza in servizio a tutti gli effetti, con l’esclusione del buono pasto.

Consapevoli che trattasi di una misura assolutamente straordinaria, la Scrivente ritiene che la stessa possa essere un contributo sostanziale all’abbattimento del grave rischio sanitario che coinvolge in questo momento il nostro Paese.

Con i più cordiali saluti.

                                                                                                        IL COORDINATORE NAZIONALE

                                                                                                              Valentino SEMPREBONI

AGENZIA DELLE ENTRATE: CONVOCAZIONE 4 MARZO 2020

Informiamo che le OO.SS sono state convocate per il giorno 04 marzo 2020 alle ore 11 presso la Direzione centrale Risorse umane e organizzazione, Via Giorgione n° 159 per una riunione tecnica sulla procedura di telelavoro domiciliare di cui all’accordo del 9 ottobre 2019, con particolare riguardo al riesame dei progetti non approvati.

AGENZIA DELLE ENTRATE: nota al Direttore Ernesto Maria Ruffini

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate
avv. Ernesto Maria Ruffini

Oggetto: Problematiche “Coronavirus” – Richiesta di intervento.

In riferimento all’oggetto, con la presente nota, quale seguito delle note del 31.01 e 24.02, il Coordinamento CONFSAL – UNSA Agenzie Fiscali chiede l’approntamento, su tutto il territorio nazionale, ma soprattutto per le Regione maggiormente interessate dal contagio “virus”, di tutte le misure idonee e necessarie a permettere non solo l’abbattimento del contagio (di cui agli interventi imposti dagli Organi di Governo e di Sorveglianza Sanitaria), ma a ripristinare, soprattutto, un adeguato livello di benessere lavorativo e serenità individuale/collettiva.
A tale riguardo, il più alto livello di informazione è, probabilmente, il più importante strumento in grado di gestire le conseguenze di breve, medio e lungo termine di questa emergenza sanitaria, sociale ed economica che rischia di influenzare in maniera considerevole i comportamenti individuali e collettivi, per un intervallo temporale piuttosto ampio.
Solo a titolo di esempio, se le note riguardanti il “coronavirus” del 3 e 5 febbraio scorso, inviate ai Datori di Lavoro (e per conoscenza al Direttore dell’Agenzia), fossero state portate a conoscenza dei Rappresentanti dei Lavoratori, probabilmente l’intera struttura sarebbe stata “meglio attrezzata” ad affrontare il momento più critico dell’emergenza.
Solo la minuziosa strutturazione di una Direttiva/Circolare emanata il 27 febbraio scorso (da aggiornare costantemente) ha ridotto il “gap” informativo iniziale (e questo nonostante che l’Agenzia delle Entrate sia stata tra le primissime strutture amministrative ad “attenzionare” il problema).
A parere della Scrivente, fermo restando compiti e responsabilità dei Datori di Lavoro, anche di natura penale, si chiede alla S.V. di “impulsare” al massimo l’azione coordinata delle strutture centrali e periferiche, anche per evitare comportamenti poco attivi e scarsamente collaborativi.
Ben vengano le iniziative di alcune Direzione Regionali, Piemonte e Liguria, in merito alla ricognizione delle esigenze dei dipendenti e ben venga il completamento dell’operazione “telelavoro domiciliare”, oggetto di un accordo al tavolo nazionale, ma in questo momento vanno diffuse al massimo le azioni di “smart working”, come del resto previsto dall’ultima
Circolare della Funzione Pubblica al fine di affrontare al meglio, a livello familiare ed in termini di mobilità territoriale, il critico momento.
Quanto sopra, alla luce degli interventi disomogenei della Pubblica Amministrazione che “ricadono”, in concreto, sui Lavoratori (solo per esempio, la cura dei figli minori con genitori al lavoro, vista la sospensione prolungata dell’attività scolastica nonché la chiusura degli asili nido).
Queste azioni devono essere “immediatamente” attivate senza limitazioni, di numeri e di geografia, interventi oltretutto già chiesti unitariamente dalle OO.SS. da diversi mesi (a rappresentare la stringente necessità di fornire idonee risposte alle esigenze di conciliazione vita-lavoro).
Ulteriormente, nel corso dell’ultima sessione informativa, erano state assicurate alle OO.SS. iniziative rivolte a “rasserenare” i lavoratori, oltre le rigorose indicazioni fornite dagli Organi competenti, quali ad esempio la dotazione di presidi di difesa individuali per tutti i colleghi in servizio su tutto il territorio nazionale (in primis nelle regioni in emergenza).
Si è a conoscenza della predisposizione di altri strumenti di “difesa”, come quello del divisorio in “plexiglass” e similari per i front office, così come rigorosa deve essere la costante sanificazione degli ambienti lavorativi e la regolamentazione “rarefatta” dell’accesso dell’utenza ai servizi. Qualsiasi altro intervento di difesa e di tutela deve avere priorità.
L’emergenza sanitaria, che tutti ci auguriamo sia breve, richiede che la stessa sia affrontata con interventi immediati, nonché con coordinati interventi di breve/medio termine che siano in grado di “abbattere”, o perlomeno di ridurre tutte le criticità osservate e che si andranno ad osservare, a tutela dei Lavoratori e dell’intera Cittadinanza.

Cordiali saluti.
Roma, 2 marzo 2020

IL COORDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni

IL COORDINATORE NAZIONALE ENTRATE
Gennaro Vitiello