Archivio mensile: Settembre 2020

ENTRATE – Buoni pasto e rimborsi ai lavoratori – COMUNICATO UNITARIO

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

UN’AGENZIA DELLE ENTRATE SENZA ATTRIBUTI NEGA BUONI PASTO E RIMBORSI AI LAVORATORI

E meno male che abbiamo firmato l’accordo del 17 settembre che ci ha permesso di evitare le fughe in avanti dei dirigenti di turno

Aspettavamo una risposta dell’Agenzia delle Entrate su buoni pasto e rimborsi per le spese ai lavoratori. Oggi la risposta è arrivata ed è negativa. L’Agenzia, come ha ripetutamente fatto in questi mesi, ha tentato e tenta ancora di prendere tempo anziché di usare un po’ dell’autonomia che le norme le assegnano e per la quale queste Organizzazioni Sindacali si sono battute alla nascita delle Agenzie Fiscali.

È inutile scrivere che non sono contrari a darci ciò che i lavoratori hanno meritato per il lavoro svolto e poi non erogare nulla. I tempi del Sor Tentenna sono finiti. Dispiace che, evidentemente, i vertici dell’Agenzia non abbiano il polso della situazione e non comprendano lo scontento dei lavoratori che hanno perso ogni mese 140 euro di buoni pasto e hanno dovuto usare le loro utenze e i loro strumenti informatici permettendo un risparmio milionario all’Agenzia.

Il nostro intento, dichiarato, era quello di terminare la “telenovela”. Abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità per mettere l’amministrazione nelle condizioni di darci una risposta positiva: l’Agenzia ci ha detto che il problema erano i veti della Funzione Pubblica e noi abbiamo procurato e inviato la direttiva con la quale la Funzione Pubblica stessa paga ogni giorno a tutti i suoi funzionari il buono pasto; ci hanno detto che temevano di essere chiamati a rispondere di danno erariale e noi abbiamo mandato loro il parere della Corte dei Conti che chiarisce di non essere competente in materia di buoni pasto trattandosi di materia squisitamente contrattuale.

Abbiamo anche pazientato, come riteniamo sia giusto fare, per permettere al direttore dell’Agenzia di appianare eventuali diversità di vedute con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Oggi però possiamo solo concludere che o il direttore tiene più ai suoi rapporti politici che ai suoi lavoratori oppure che ci troviamo di fronte ad una riedizione delle affermazioni di Don Abbondio e cioè che il coraggio se uno non ce l’ha non se lo può dare. Entrambe queste ipotesi sono egualmente disperanti per i lavoratori che vogliono dei vertici che abbiano il coraggio di mettersi in gioco per il bene della struttura.

Abbiamo detto in maniera chiara all’Agenzia che la scelta fatta oggi non sarà priva di conseguenze. Il momento è così delicato che non vogliamo prendere decisioni sull’onda dell’indignazione che oggi proviamo, ma nelle prossime ore la reazione ci sarà e sarà seria. Noi non faremo inutili raccolte di firme che non tolgono e non aggiungono nulla e non spaventano nessuno.

Dichiareremo anzi, rinnoveremo, la dichiarazione di stato di agitazione e indiremo iniziative sui territori, auspicando che su queste basi si possa ritrovare anche l’unità sindacale.

Ciononostante le scriventi Organizzazioni Sindacali rivendicano, con molta forza, la firma dell’accordo del 17 settembre. Prima di tutto perché senza di esso staremmo ancora aspettando una risposta (e forse è quello che qualcuno sperava quando ha tentato di mandare a monte tutto). Abbiamo preteso un termine, lo abbiamo avuto e ora ci attrezziamo a contrastare la decisione presa.

Ma la vera ragione per la quale rivendichiamo la bontà della firma di quell’accordo è in ciò che abbiamo visto in questi giorni a livello periferico: richieste incredibili ai lavoratori non solo da parte di singoli direttori provinciali ma persino di direttori regionali, che hanno tentato e tentano in tutti i modi di applicare “soluzioni” unilaterali, autoreferenziali e autoritarie – le ultime regioni in ordine di tempo sono il Lazio e l’Emilia-Romagna. Solo grazie all’accordo nazionale, con i numerosi “paletti” posti contro i tentativi di fughe in avanti, siamo riusciti ad opporci ad una situazione che diversamente vedrebbe sul terreno “morti e feriti”.

Anche qui ci chiediamo quanta autorevolezza e, perché no, autorità abbia nei confronti della propria dirigenza (sempre le stesse persone) il direttore dell’Agenzia, che ci pare abbia perso, oltre al polso della situazione negli uffici, anche il controllo della macchina amministrativa. Ma questi sono problemi suoi, che saranno amplificati dalla situazione in cui si è cacciato da solo.

Quello che conta è che noi continueremo, proprio grazie all’accordo firmato, a bloccare le iniziative di chi pensa che i lavoratori abbiano la stessa importanza delle sedie e dei computer, anzi minore giacché alle sedie e ai computer non si chiede di addossarsi le spese dell’Agenzia.

Non basta scrivere sulla intranet che “la forza di un’organizzazione matura sta nella capacità di mettere al centro una risorsa preziosa: le persone”. Bisogna avere la capacità di essere conseguenti con i fatti, altrimenti sono solo chiacchiere e se le porta il vento. In passato abbiamo avuto direttori che sono stati in grado di mettere a rischio il proprio incarico per difendere i lavoratori.

Aspettiamo che questo vertice provi almeno a pretendere per il suo personale il rispetto che merita. Diversamente saremo noi a prenderci la scena e a guadagnarcelo. Lo abbiamo già fatto, siamo pronti a rifarlo!

Roma, 30 settembre 2020

CISL FP

Uil Pa

CONFSAL UNSA

FLP

Silveri

Cavallaro

Sempreboni

Patricelli

 

AGENZIA FISCALI- Un commento del coordinatore

Un commento del coordinatore

La colpa è sempre … dei dipendenti pubblici ?

Appena si apre un dibattito sulle “questioni” che “attanagliano” il Paese, parte subito una “carica”, come le “testuggini romane e/o le falange ateniesi” di antica memoria, contro i dipendenti pubblici italiani, “rei” delle peggiori nefandezze.

Ora è partito un nuovo “spot” ovvero quello per il quale non è giusto che i lavoratori pubblici non siano equiparati a quelli privati, ad esempio in materia di cassa integrazione.
Nei mesi scorsi è stata una corsa a parlare di “contributo “di solidarietà ovvero addirittura di sospensione del rapporto di lavoro pubblico.
Siamo sicuri che in qualche altra “sala parto” sono in gestazione altre idee “geniali”.I responsabili di questo attacco rappresentano la “intellighenzia” di questo sfortunato Paese, un elenco lungo e ben articolato (in termini ideologici e professionali).

Tutte le loro valutazioni passano, a nostro parere, da un concetto errato alla radice: anziché lavorare per innalzare le tutele ed i diritti di tutti (TUTTI) i lavoratori, come dovrebbe essere in un Paese avanzato e modernizzato meglio continuare ad abbassare e/o eliminare qualche diritto elementare regolato dalla legge e dai contratti relativamente a “cluster” di lavoratori, come quello dei pubblici.

Obiettivo:

estendere la precarietà dello “status” di lavoratore, pubblico o privato non importa, come concetto “naturale”, a sostegno di un disegno nemmeno tanto oscuro ovvero quello di contribuire ulteriormente ad aumentare il divario delle disuguaglianze economico-sociali, il divario di reddito e di patrimonio, il divario culturale (consiglieremmo ben volentieri qualche buon testo sul tema, visto che quando ci si sente “arrivati” anziché ascoltare gli altri si preferisce “pontificare”).

Insomma, mettere tutti a “paghetta”, un disegno da fine impero, mentre i loro compensi (retribuzioni – indennità – pensioni e quant’altro) di giornalisti ed “opinion leader”, politici della prima e della seconda ora, giuristi – filosofi – studiosi – esperti, di tecnici “tuttologi” rimangono intoccabili ed ampiamente tutelati.
Una visione tragicomica di sistema, a danno di tutti ed a beneficio solo di qualcuno, altro che “capitalismo” della prima ora. Questi personaggi che, si badi bene, negli anni hanno occupato, e continuano in qualche caso ancora a farlo, posti di responsabilità nel sistema, anziché fare “mea culpa” per i gravi errori che hanno contribuito a commettere, visto lo stato in cui si trova il Paese, preferiscono esprimere “giudizi” di valore, etico e non, naturalmente verso gli altri.

A nulla serve sottolineare che i Lavoratori oggetto di questo attacco hanno dovuto aspettare dieci anni per vedersi rinnovato un Contratto Nazionale, in termini miseri sul piano economico e non parliamo su quello giuridico (alla faccia del rispetto delle regole democratiche ed economiche); a nulla serve evidenziare che questi lavoratori sono ancora in attesa (dopo due anni) di vedere un nuovo Contratto di Lavoro degno di questo nome, con regole moderne e profili professionali aggiornati, con un Area Quadri contrattualizzata e percorsi di carriera ben “identificati”, anziché ancorarsi a “sterili” principii (anche di natura costituzionale) che alla “bisogna” vengono “piegati” alla volontà dell’establishment.

Quindi, in conclusione, un messaggio alla collettività: non serve a niente fare le “dediche” agli eroi (conosciamo “sanitari” che hanno perso elementi di retribuzione per essere stati volontariamente assegnati a reparti “Covid”), mal pagati e mal organizzati (come tutti i dipendenti pubblici italiani, soprattutto rispetto ai parametri europei), ovvero non serve esprimere solidarietà a tutti coloro che con abnegazione si sono sacrificati per mantenere i livelli di servizi a supporto della nostra società.
Non è vero che “riusciremo a farcela”, non è vero soprattutto se continueremo, per volontà politica, a non fare pagare le “imposte” secondo la propria capacità contributiva, se non metteremo al centro del sistema l’UOMO ed il LAVORO, se non costruiremo un apparato di regole moderno ed efficiente, se non faremo del LAVORO PUBBLICO un bene primario per il Sistema Paese.
Non servono eroi e non servono proclami, bensì una classe politica degna di questo nome che sappia analizzare, valutare e decidere per il bene collettivo.

Non servono “manager” di bravura mondiale, ma uomini del “saper fare” e del “saper lavorare” a beneficio della intera Società, delle Amministrazioni e degli apparati pubblici e privati.
Serve gente che anziché trovare nell’altro il nemico da abbattere, metta in dubbio le proprie capacità e le relative decisioni, si “metta” quotidianamente in gioco al servizio dell’altro.
Servono poche regole ma chiare, servono Donne ed Uomini in grado di fare la differenza, servono riforme di sistema, serve insomma una vera classe di “decisori” politici ed amministrativi che sappiano far fare all’ITALIA il salto di qualità da NOI tutti atteso.
Le “chiacchiere” stanno a zero, servono immediatamente fatti, altrimenti … è tutto perso.

Il Coordinatore Nazionale CONFSAL-UNSA AGENZIE FISCALI

Valentino Sempreboni

DEMANIO – INCONTRO CON IL DIRETTORE – COMUNICATO UNITARIO

Agenzia del Demanio
Incontro con il Direttore Generale

Si è tenuto in data 22 settembre, l’incontro con il Direttore Generale Cons. Antonio Agostini rimandato in seguito alla situazione emergenziale che ci ha coinvolti negli ultimi mesi.
Diversi i punti e progetti “strategici” presentati che vedranno l’Agenzia impegnata, nel prossimo futuro, come centro proattivo di innovazione e di attrazione di fondi governativi ed europei.
Ne sintetizziamo alcuni:
– Maggior investimento nella riqualificazione dei beni;
– Introduzione di innovazioni tecnologiche mirate alla creazione di un “Portafoglio digitale” del patrimonio pubblico;
– Incentivazione di concessioni di valorizzazione dei beni piuttosto che dismissione;
– Implementazione della “Struttura di progettazione”.
Strategica e fondamentale per l’attuazione dei programmi e il raggiungimento degli obiettivi illustrati dal Direttore, sarà una piena e condivisa valorizzazione del personale.
Questa, in sintesi, la richiesta comune del fronte sindacale, da regolamentare attraverso la contrattazione per affinare e innovare gli strumenti e le modalità di svolgimento del lavoro, a partire da quello agile (implementazione di sistemi tecnologici a disposizione, sicurezza dei dati, orario di lavoro, diritto alla disconnessione e previsione di forme di ristoro economico in rapporto ai risparmi per l’agenzia derivanti dalla nuova organizzazione).
In particolare, non abbiamo perso occasione di porre sul tavolo la questione del diritto ai buoni pasto per i colleghi che svolgono il lavoro in modalità da remoto.
Il Direttore dell’Agenzia, nel manifestare la sua “non contrarietà” in linea di principio sulla questione, ha preso l’impegno di approfondire l’argomento per verificarne la possibilità e l’opportunità di erogazione.
Restiamo quindi fiduciosi sui futuri sviluppi

Roma, 22 settembre 2020

FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL/UNSA FLP
Gamberini Silveri Greggi Sempreboni Sperandini

 

DOGANE E AAMS – Comunicato Unitario 22.09.2020

Coordinamenti Nazionali Agenzie Dogane e AAMS

 

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

                                                                                                FIRMATI GLI ACCORDI PER LA RIPARTIZIONE                                                                                             

DELL’EX COMMA 165 E PER LA EROGAZIONE

DEGLI INCENTIVI AI DIRIGENTI E AL PERSONALE

RELATIVI ALL’ANNO 2018

Ieri 21 settembre 2020 sono stati sottoscritti gli accordi per la ripartizione delle somme dell’ex comma 165 relative all’anno 2018, per la distribuzione dal Fondo Dirigenti della retribuzione di posizione e di risultato, nonché una ulteriore distribuzione delle risorse incentivanti del Fondo del personale.

Nello specifico le somme del comma 165 sono state ripartite per il 95% al personale delle Aree e per il 5% ai Dirigenti.

Sulla base di questa ripartizione ai Dirigenti sarà distribuita una indennità di risultato in linea con quella degli anni precedenti e con i medesimi parametri. In applicazione dell’art 28 del CCNL dei Dirigenti é stata introdotta una ulteriore retribuzione di risultato pari al 30% per punteggi uguali o superiori a 118.

Sono state confermate le indennità previste per gli incarichi ad interim ed è stata istituito, come previsto nel nuovo CCNL Dirigenti, un incentivo alla mobilità territoriale obbligatoria che tiene conto delle distanze dalla propria residenza.

Con l’ulteriore accordo sul Fondo 2018 relativo al personale delle qualifiche viene erogata l’indennità di disagiata sede, estesa per la prima volta al personale degli uffici dei Monopoli ubicati all’interno di sedi doganali già riconosciute, superando così ogni differenziazione a parità di condizioni.

Inoltre è stata concordato di erogare il saldo della “indennità di performance” 2018 per un importo totale di circa 2 milioni (180/220 € lordi cadauno) .

Infine per il personale dei Monopoli saranno liquidate le indennità delle Commissioni Giochi per l’anno 2018 alle stesse condizioni dell’anno precedente.

In una prossima sessione, in attesa dell’esito della nostra richiesta di superare il tetto imposto sul Fondo per il personale, saranno definite le condizioni per la distribuzione del budget di sede e della “performance individuale”.

In conclusione dell’incontro l’Amministrazione ha confermato che a breve saranno pubblicati i bandi di concorso per circa 1200 assunzioni di personale.

Roma 22 Settembre 2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

ENTRATE -Smart Working – Riflessioni del Coordinatore Nazionale e della delegazione

AGENZIA DELLE ENTRATE

Valutazione del Coordinatore e della Delegazione

Firmato il protocollo di intesa per la regolamentazione transitoria del lavoro agile in relazione all’emergenza da COVID – 19.
Il SINDACATO porta a casa tutto quello che può portare!
Il Diritto alla Salute, costituzionalmente garantito, è un diritto “intangibile”.

Chi ha seguito tutte le ultime vicende ha potuto verificare che alla fine di una “estenuante” trattativa, noi ed altre sigle sindacali (non tutte) abbiamo firmato un accordo transitorio che disciplina il “regolare” parziale rientro dei colleghi in Ufficio (in presenza), salvaguardando tutti i più importanti aspetti in “gioco” e ridando, nuovamente, spazio negoziale alla periferia.

Come CONFSAL – UNSA sulla parte delle regole ci sentiamo adeguatamente soddisfatti e rispettati (in termini di salvaguardia).

Sulla questione economica abbiamo ottenuto che l’Agenzia entro il 30 settembre fornisca definitivo riscontro in merito alla corresponsione, a partire dal 1 marzo 2020, dei “buoni pasto” ed ai richiesti “rimborsi forfettari” (dopo mesi abbiamo almeno un punto).

Diciamo subito che come CONFSAL – UNSA ci aspettiamo un riscontro assolutamente positivo, nella consapevolezza che in caso contrario tutto quello che di buono è stato fatto in questi drammatici mesi si “infrangerà” vigorosamente sugli scogli, con conseguenze chiaramente non auspicabili.

Rammentiamo che nel corso della sessione negoziale abbiamo dovuto anche “apportare” una modestissima rimodulazione delle “poste” economiche dell’accordo fondo 2018, superando ancora una volta gli ostacoli degli organi certificatori.

Naturalmente anche in questa occasione abbiamo dovuto tenere conto delle valutazioni degli Organi di competenza in merito all’assenza di un sistema di valutazione che interessi tutti i colleghi.

In ragione di ciò nei prossimi mesi saremo chiamati a definire un “compiuto” sistema che, adeguatamente “pubblicizzato”, dovrà essere posto in essere nel 2021, probabilmente insieme ad un nuovo “meccanismo” di salario accessorio, così come importantissimo sarà la definizione dei criteri per l’assegnazione delle posizioni organizzative nonché il completamento dell’architettura del “sistema” di coordinamento e direzione non dirigenziale.

Tutti temi delicatissimi e qualificatissimi che richiedono il massimo grado di condivisione e partecipazione di tutti i soggetti, quale “precondizione” per avviare una nuova fase del sistema di Agenzia.

Quanto sopra unitamente a tutti quegli elementi di carattere più “squisitamente” politico, ma di potentissimo impatto sulle lavoratrici e lavoratori, dall’insufficienza delle risorse finanziarie, per valorizzare adeguatamente il merito ed alimentare il sistema di salario accessorio, alla carenza delle risorse umane che richiede interventi immediati (sotto diversi aspetti), pena l’insufficienza operativa. Solo alcuni fondamentali aspetti in “campo”.

Al riguardo solo la “pandemia”, una tragedia pazzesca, ha determinato la sospensione della unitaria “Vertenza Fisco” che aveva ed ha, oggi più che mai, lo scopo di far fare passi in avanti al rafforzamento dell’autonomia delle Agenzie Fiscali nonché all’adeguamento dell’intero assetto normativo a supporto della strategica azione della “macchina” fiscale.

Dopo gli accordi di questi mesi, citiamo su tutti quello del 30 aprile scorso, sottoscritto ai sensi del vigente CCNL (uno dei pochi accordi sull’intero panorama dell’amministrazione pubblica), sul quale la CONFSAL – UNSA ribadisce, ancora una volta, l’importante risultato negoziale raggiunto, era importante chiudere un accordo che “significativamente” interviene in una delicata fase ovvero quello del parziale rientro dei colleghi in servizio, ai sensi dell’art. 263 della Legge n.77/2020 di conversione del D.L. n. 34/2020, che oltretutto si svolge in un momento delicatissimo.

Non solo l’emergenza non è finita bensì siamo nella fase cosiddetta di contagio controllato, ovvero in una fase di convivenza con un “virus” micidiale che durerà parecchio tempo (speriamo di essere smentiti).

In materia i segnali che riceviamo sono contradditori ed anche sconfortanti, vedi le dichiarazioni dell’O.M.S. (la pandemia è solo all’inizio), nonché i diversi eterogenei orientamenti della comunità scientifica e sanitaria.

Il prezzo ad oggi pagato è alto, in termini di sofferenze e perdite umane, una sorta di selezione “darwiniana”, ed in ragione di ciò la tutela della salute, diritto “intangibile” costituzionalmente garantito, passa sopra ogni altro tipo di “valutazione”, in un Paese civile ed avanzato quale è il nostro.

L’invito a tutti è “responsabilità e consapevolezza” ovvero in una fase di ripresa del sistema Paese, che richiede il contributo di ciascuno di noi, deve essere fatto tutto quello che è necessario per salvaguardare la salute dei lavoratori.

Ripetiamo, sulla parte economica che, rammentiamo, riguarda due aspetti oseremmo dire “distinti”, ci aspettiamo positive risposte, come da aspettative di tutti i colleghi che in questi mesi hanno contribuito alla concreta operatività dell’Agenzia delle Entrate, anche per strategici servizi offerti alla collettività, in caso contrario sapremo come comportarci. (La Delegazione CONFSAL – UNSA)

Il Coordinatore Nazionale

Valentino Sempreboni

ENTRATE – ACCORDO SULLO SMART WORKING

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

FIRMATO l’ACCORDO SULLO SMART WORKING

La fermezza sindacale paga. La telenovela buoni pasto ha finalmente un
termine certo. E i sindacati locali tornano ad avere un ruolo su tutta la partita

Dopo una trattativa che, di fatto, è iniziata a luglio e che ci ha visti impegnati negli ultimi tempi in un confronto serrato con l’Agenzia anche nei giorni festivi, abbiamo firmato oggi l’accordo sugli istituti di conciliazione vita-lavoro.

Si tratta a nostro parere di un ottimo accordo che sarà vigente fino al 31 dicembre 2020, ma costituirà la base di partenza per l’accordo a regime che dovrà disciplinare questi istituti dal 1° gennaio 2021 in poi.

Possiamo dire di essere soddisfatti, soprattutto se si pensa a quali fossero le posizioni della delegazione di parte pubblica all’inizio di questa trattativa, prima di tutto perché non ci siamo arresi e abbiamo continuato a portare avanti le nostre convinzioni sul rimborso forfettario per le utenze e, ancora di più, sui buoni pasto. Non abbiamo ancora acquisito la certezza che queste somme saranno riconosciute ai lavoratori, ma abbiamo finalmente una data entro la quale questa “telenovela” si concluderà: il 30 settembre prossimo. Un termine molto vicino.

Anche sulla parte che regolamenta lo smart working le buone notizie sono tante, la prima tra tutte è che si fermeranno le iniziative unilaterali avviate dall’Agenzia in moltissimi territori e si apriranno i tavoli sindacali territoriali, perché così prevede l’accordo firmato oggi.

Inoltre abbiamo precisato che:

1. la percentuale dello smart working prevista dalla norma al 50 per cento si calcolerà sulle ore lavorabili e non sulle “teste” e che i lavoratori fragili o conviventi con persone fragili non entreranno nel computo del 50 per cento;

2. il 50 per cento non è la percentuale massima di smart working, in quanto questa può essere superata per favorire i genitori di figli di età inferiore ai 14 anni, laddove si rendesse necessario;

3. continueranno a svolgere lavoro agile senza rientri i lavoratori fragili, i conviventi con lavoratori fragili e i genitori di figli di età inferiore ai 14 anni in caso di quarantena per i figli che siano venuti in contatto con soggetti positivi al Covid19. A queste categorie, già tutelate nei precedenti accordi, si aggiungono tutti coloro che hanno particolari e documentate situazioni familiari o personali, che saranno trattate caso per caso;

4. la flessibilità di orario sarà massima e regolata da contrattazioni a livello territoriale;

5. sarà tutelato il diritto alla disconnessione, non vi sarà alcuna deroga alle tutele previste dalle norme e la contattabilità del personale da parte dei superiori gerarchici potrà avvenire solo in determinate fasce orarie che saranno individuate dalla contrattazione locale;

6. chi lo riterrà potrà utilizzare, in luogo dello smart working, l’istituto del co-working, cioè lavorare in un ufficio più vicino alla propria abitazione, di norma entro i confini regionali.

In sintesi, uno degli accordi più avanzati tra quelli stipulati nella pubblica amministrazione.
Avremmo potuto raggiungere risultati ancora migliori se l’Agenzia su alcuni punti, come il coworking, non si fosse attestata su posizioni di retroguardia e avesse accettato le nostre proposte, che tendevano a dare maggiore flessibilità all’istituto senza che questo potesse essere scambiato per un aggiramento della mobilità nazionale.

Ciò che invece ci dispiace profondamente, per il modo più che per il merito, è stata l’impossibilità di portare a termine il cammino iniziato unitariamente.

Un’organizzazione sindacale, infatti, ha scelto di “sfilarsi” dalla vertenza unitaria all’ultimo momento e senza preventivamente sentire il bisogno di comunicare le sue decisioni ai propri compagni di strada cioè alle scriventi sigle sindacali.

Deve essere chiaro ai lavoratori che i meriti di quest’accordo sono solo ed esclusivamente dei sindacati che hanno portato avanti le comuni idee fino all’ultimo e firmato l’accordo odierno,mettendo da parte le eventuali divergenze su singoli punti.

Non sfugga, infatti, che se tutti avessimo tenuto il comportamento poco responsabile di alcuni e avessimo mandato a monte tutto, non firmando nessun accordo, da domani non si aprirebbe nessuna trattativa territoriale, i dirigenti deciderebbero le sorti dei lavoratori a livello unilaterale e l’Agenzia avrebbe potuto fare a meno di prendersi l’impegno a chiudere la vicenda dei buoni pasto entro fine mese.

A maggior ragione, qualora le risposte dell’Agenzia in merito dovessero essere positive, che nessuno provi ad appropriarsi di meriti non suoi con firme postume. I meriti sono riservati a chi si è messo in gioco e, soprattutto, si è comportato lealmente con i lavoratori e con i compagni di strada.

Roma, 17 Settembre 2020


CISL FP

Uil Pa

CONFSAL UNSA

FLP

Silveri

Cavallaro

Sempreboni

Patricelli

 

ENTRATE – Comunicato unitario incontro 15 Settembre 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

SINTESI RIUNIONE DEL 15  SETTEMBRE

Si è tenuta in data odierna la prevista riunione nazionale in merito al possibile accordo per regolamentare il Lavoro agile in relazione all’emergenza COVID-19 e il nuovo quadro normativo introdotto dall’art. 263 della l. n. 77/2020 sulla permanenza in lavoro da remoto di almeno il 50% delle attività c.d. “smartabili”.

Significativi passi avanti sono stati definiti rispetto alla parte “regolamentare” con riguardo ai rientri in presenza e/o la scelta volontaria di permanere in lavoro agile e sugli istituti che possono regolare le modalità di svolgimento delle attività in lavoro agile. In merito a questi aspetti, però, alcuni punti dirimenti sono da migliorare affinché si possa pervenire all’effettiva sottoscrizione.

In realtà, però, i veri e propri nodi da sciogliere riguardano la parte “economica” della regolamentazione e cioè: il riconoscimento dei buoni pasto e il rimborso forfettario dei costi affrontati dai colleghi in lavoro agile. Su questi aspetti l’Agenzia sembra navigare a vista senza ancora aver individuato l’approdo giusto; dimenticando, nel frattempo, che non può fare le nozze con i fichi secchi e per giunta chiedere alle lavoratrici ed ai lavoratori di portare i fichi.

Questi complessive problematiche hanno indotto, dopo più di otto ore di confronto, ad aggiornare le trattative a giorno 17 settembre alle ore 10; auspicando che in quella sede, quantomeno, si pervenga ad una ragionevole mediazione per porre le basi anche per gli aspetti economici.

Roma, 15 Settembre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

ENTRATE – Comunicato unitario incontro 11 Settembre 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

 SUMMUM  IUS SUMMA INIURA
Ovvero quando dietro la rigida osservanza della legge si nasconde il biasimo
per le esigenze dei lavoratori

Lo scorso 9 settembre si è tenuto l’incontro previsto dal verbale di intesa firmato il 5 agosto tra Agenzia delle Entrate e le Organizzazioni Sindacali. Purtroppo, anziché sancire l’accordo sugli istituti di conciliazione vita-lavoro, la riunione ha rivelato la distanza tra le istanze dei lavoratori e l’immobilità del datore di lavoro.

Riteniamo di aver dato tutta la collaborazione possibile, offrendo un contributo progettuale che cercava di contemperare le esigenze di funzionamento degli uffici con quelle di contrastare la diffusione del virus, senza che il trattamento economico e giuridico dei lavoratori ne continuasse a risentire, come invece è stato in questi mesi.

È stato invece plasticamente chiaro dalla proposta presentata dall’Agenzia delle Entrate che la loro idea era quella di continuare – con alcune limitazioni ulteriori – il lavoro agile fino a fine anno continuando a risparmiare traslando i costi relativi sui lavoratori. Questo per noi è inaccettabile.

Come se non bastasse, il Capo Divisione Risorse ci ha informato che sarebbe uscita una circolare esplicativa unilaterale riguardante l’applicazione dello smart working. Abbiamo unitariamente chiesto che la circolare fosse compatibile con l’accordo nazionale da raggiungere al più presto tra amministrazione e sindacati nazionali e quindi rinviata a dopo la firma di un accordo, ma evidentemente non siamo stati ascoltati poiché la Circolare è uscita oggi, nonostante il prossimo incontro sia fissato per martedì prossimo

Deve essere chiaro ai lavoratori che quello dell’Agenzia è un atto unilaterale, non condiviso, e costituisce un vulnus per il prosieguo del confronto, nel senso che qualora alcune sue parti non dovessero essere modificate sarà impossibile per queste organizzazioni sindacali addivenire ad un accordo.

Per esempio, la nozione di convivenza con soggetti fragili prevista dall’Agenzia è quanto di più ingiusto abbiamo letto sull’argomento. Non ha senso prevedere quale prerequisito di convivenza la medesima residenza quando sappiamo bene noi (e l’amministrazione) che vi sono molti colleghi che costituiscono l’unico collegamento tra anziani fragili e mondo esterno anche laddove non vi sia una condivisione della residenza. Sarebbe bastato prevedere, al massimo, la preesistenza della residenza nello stesso comune per assicurare un minimo di giustizia

Nonostante ciò, ancora una volta, e solo per senso di responsabilità verso i lavoratori e i contribuenti, abbiamo elaborato un ulteriore contributo che sarà presentata in vista dell’incontro di martedì prossimo. Speriamo che la nostra volontà di addivenire ad un accordo sia finalmente assecondata da un’amministrazione che sembra non avere più il “polso della situazione” dei lavoratori negli uffici.

Roma, 11 Settembre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

DOGANE e AAMS – RIPRESO IL CONFRONTO SUL CCNI

SETTORE AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

RIPRESO IL CONFRONTO SUL CCNI

Ieri, 10 settembre 2020, le OO.SS. Nazionali hanno ripreso il confronto sulla parte normativa del CCNI con la Direzione del Personale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, in particolare sono stati trattati, in prima battuta, gli istituti della reperibilità, delle attività particolarmente gravose, il welfare integrativo.

Per le attività gravose, si è ritenuto di individuare, a livello esemplificativo e non esaustivo, un numero di attività che sono meritevoli di essere ricomprese nell’istituto di specie (Capi SOT e Capi Reparto non ricompresi negli incarichi di responsabilità, rappresentanza presso gli organi di giustizia tributaria e/o civile, verifiche esterne dogane/accise/monopoli, controlli scanner, …) al fine di rendere omogeneo in tutti gli Uffici, in sede di trattativa locale, il riconoscimento delle attività gravose, e salvaguardando in ogni caso l’individuazione, nell’ambito della contrattazione decentrata, di altre attività operative da remunerare.

Sono state, altresì, affrontate le tematiche concernenti l’orario di servizio e orario di lavoro, l’orario di lavoro flessibile, naturalmente anche con riferimento alla normativa vigente per gli Uffici Doganali (D.lgs. n.374/1990) e agli orari di apertura degli altri Uffici dell’Agenzia.

Successivamente è stata posta l’attenzione sui principali istituti dell’orario di lavoro, ovvero turnazioni, straordinario e banca ore: in particolare la discussione si è incentrata sulla gestione dello straordinario e della banca ore che naturalmente sono risultati meritevoli di un ulteriore approfondimento.

E’ stato comunicato, infine, alle OO.SS. che sarà aperto un tavolo sul telelavoro, e inoltre, su proposta delle organizzazioni sindacali, ci si è ripromessi di prendere in considerazione l’ istituto “progetto figli” per favorire l’assistenza dei figli minori nel periodo di assenza di lezioni scolastiche.

Il tavolo di confronto è stato rinviato per le successive discussioni alla prossima settimana

Roma, 11 Settembre  2020

LA DELEGAZIONE CONFSAL/UNSA

Veltri, Eremita, Fiorentino

DOGANE E AAMS – LIUA 8 settembre 2020: Vince l’evidenza e il buon senso!

A TUTTI I LAVORATORI ADM

LIUA 306630 dell’ 8 settembre 2020: vince l’evidenza e il buon senso!
Buoni pasto
Tavoli di confronto territoriali
Genitori con figli under 14

Nell’intesa sindacale del 3 agosto 2020 era stata preannunciata la verifica della possibilità di continuare a riconoscere i buoni pasto ai Lavoratori in smart working, era inoltre rinvenibile la necessità di tavoli di confronto territoriali sul rientro della maggior parte dei Colleghi “in presenza” e la nostra O.S. aveva anche sottoscritto una nota a verbale sulla problematica dei genitori con figli in età scolare fino a 14 anni per le criticità inerenti al difficoltoso riavvio dell’anno scolastico.
Tale intesa, purtroppo, da parte dell’Amministrazione era stata gravata dall’individuazione, in modo unilaterale ed in difformità rispetto alle prescrizioni della Circolare 3/2020 della Funzione Pubblica, delle attività che dovevano essere prestate necessariamente in presenza e che riguardavano un numero molto elevato delle stesse confinando, nei fatti, in un esiguo residuo quelle da svolgere in lavoro agile con frettoloso superamento dell’art 263 della legge 77/2020 che prevedeva l’applicazione del lavoro agile al 50% del personale impiegato nelle attività che potevano essere svolte in tale modalità, con ciò intendendosi una individuazione specifica delle citate attività. Dopo l’esperienza del lockdown e anche successivamente, il lavoro agile è stato riconosciuto anche dagli organi di governo come una opportunità che potrebbe trovare una nuova allocazione nella previsione governativa dei Piani di Organizzazione del Lavoro Agile (POLA). La nostra O.S. aveva richiesto un incontro urgente e nel frattempo la sospensione della LIUA del 13 agosto 2020 che allargava a dismisura l’ elenco delle attività da rendere in presenza e purtroppo ancora una volta l’Agenzia ha scelto la via del silenzio con ciò manifestando un atteggiamento di chiusura verso una modalità di lavoro che è risultata invece di portata straordinaria.
Un allargamento spropositato delle attività da rendere in presenza ha portato oltre che al misconoscimento del lavoro agile anche a prevedibili difficoltà per i genitori che si trovano a gestire possibili situazioni complicate dovute al riavvio e prosieguo di un anno scolastico legato alle criticità di una pandemia che continua, purtroppo, ad essere presente nel Paese.
A livello territoriale, in merito a quanto descritto, si è già avuta qualche positiva e lodevole interlocuzione/intesa ma per smuovere, negli altri molteplici casi, le posizioni sempre legate a interpretazioni restrittive delle norme era necessario che anche dal vertice dell’Agenzia arrivasse una conforme indicazione rinvenibile ora nella LIUA 306630, che invita a tenere in debita considerazione le richieste di lavoro agile formulate dai dipendenti che hanno figli in età scolare sino a 14 anni.
Si specifica che la problematica della gestione dei figli fino a 14 anni, su cui si potrà trovare adesso una soluzione a livello territoriale, non esclude di voler riconsiderare, tramite una consona individuazione degli addetti ad attività espletabili in lavoro agile, anche altre categorie di Lavoratori che possono essere ricompresi almeno in alcune giornate di smart working, come ad es. taluni coordinatori di servizi, quote di personale di supporto, e altre figure che possono svolgere la loro attività da remoto senza intralcio per l’azione amministrativa e perfino i verificatori per le attività di preparazione e/o completamento delle
verifiche medesime, o infine i Lavoratori che sono soggetti a difficoltosi tragitti casa-lavoro con mezzi pubblici.
Si segnala che per i figli fino a 14 anni si è espresso il Governo con il D.L. nr. 111 dell’ 8 settembre 2020 con l’articolo 5 “lavoro agile e congedo straordinario per i genitori durante il periodo di quarantena obbligatoria del figlio convivente per contatti scolatici”. Ancora una volta le nostre rappresentazioni all’Amministrazione delle criticità che affliggono il Personale risultano puntuali e fondate!.
Per quanto riguarda l’attivazione, spesso osteggiata o ignorata, di tavoli territoriali era ed è di tutta evidenza la loro necessità al fine di prevedere in loco un confronto sulle indispensabili misure di salubrità e sicurezza nei luoghi di lavoro nonché sulle attività da svolgere in lavoro agile fatte salve le espress e richieste di rientro. I tavoli territoriali non possono che essere l’espressione dell’individuazione delle problematiche locali da affrontare in base alle varie e diversificate realtà e non ultimo da quanto ricordato dal DPCM del 7 settembre 2020 che ribadisce “l’evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e l’incremento dei casi sul territorio nazionale”. Un rientro massivo dei dipendenti negli uffici non può prescindere dalla previsione di misure da adottare con una peculiare valutazione delle situazioni locali.
Il parere positivo della Funzione Pubblica sui buoni pasto a chi opera in lavoro agile non poteva che essere tale in quanto i Lavoratori ADM in smart working sono legati ad un orario specifico e rilevabile (anche in autodichiarazione). Trattasi di un parere che conforta e conferma le aspettative dei Lavoratori e che rimane nell’alveo di una non discriminazione.

Roma, 9 settembre 2020

Il Responsabile Nazionale del Settore ADM
Salvatore Veltri