AGENZIE FISCALI – Siamo giunti al capolinea? – Commento del Coordinatore Nazionale

30 Giugno 2023

Commento del Coordinatore Nazionale

AGENZIE FISCALI
Siamo giunti al capolinea?
L’altra faccia della medaglia

Nelle ultime settimane diverse “note” vicende mettono in evidenza, purtroppo, il grave stato critico in cui si trovano le Agenzie Fiscali.
Solo a titolo di esempio.
Il Direttore del Personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli “invita” i dirigenti ad “attenersi” alle regole stabilite, anche contrattuali, minacciando provvedimenti disciplinari. Un invito formale al riguardo.
Diversi Direttori Provinciali dell’Agenzia delle Entrate (e non solo), nonostante tutti gli atti posti in essere (una ben articolata e significativa documentazione), anche in termini di Circolari/Direttive, in materia di Sistema di Valutazione – VA.L.E. hanno esercitato le prerogative dirigenziali spesso in maniera oseremmo dire “impropria” e “fantasiosa”, venendo meno alle procedure formalizzate a livello centrale.
Un modo per creare criticità ed artificiose difficoltà, gettando nello sconcerto migliaia di colleghi “volenterosi” e qualificatamente “operosi”, anziché applicare lo sperimentale sistema in modo adeguato ed all’altezza di una struttura altamente specializzata e professionalizzata.
La Direzione dell’Agenzia delle Entrate viene “clamorosamente” sconfitta in sede di Consiglio di Stato sulla “arcinota” vicenda del concorso per 175 dirigenti.
Un concorso del 2010, sopravvissuto a numerosissime contestazioni giudiziarie, che l’Agenzia ha reso nuovamente attaccabile per l’errata valutazione e pesatura dei titoli. Un modo per danneggiarsi da soli.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli “incassa” l’impugnativa del concorso per la dirigenza, e scommettiamo sulla “soccombenza”, in relazione alla “disarticolata” modalità con le quali sono state bandite le relative procedure concorsuali, facendo il “paio” con altre procedure concorsuali che sicuramente, un dato di fatto, non sono riuscite a “raccogliere” il segnale di sofferenza di tutti i colleghi in servizio (si vedano i numerosi e partecipati scioperi indetti in diverse aree del Paese).
Eppure, erano stati inviati segnali di allarme, sui tanti temi, formalmente ed informalmente, che evidentemente non sono stati ascoltati, ovvero rigettati al mittente, in ragione della “autoreferenzialità” e della “prosopopea” con la quale spesso si vivono ruoli e funzioni.
Il sistema relazionale in entrambe le Agenzie sembra ingessato sui temi “qualificanti” il CCNL – Funzioni Centrali 2019/2021, ad esempio in materia di conciliazione vita – lavoro (lavoro agile, lavoro da remoto, coworking), mentre nulla si dice sulla Quarta Area delle Elevate Professionalità che rappresenta il naturale “sbocco” delle esperienze affrontate nelle Agenzie Fiscali.
Potremmo continuare ad elencare i temi critici, dalle Posizioni Organizzative al Salario accessorio (e relativo tetto non rimosso).
Su quest’ultimo aspetto richiamiamo la famosa evocata “tecnicalità” (ex Viceministro Misiani docet) come “inadeguata” ed “impropria” risposta alle giuste rivendicazioni sindacali sul tema.
Per non parlare dei modelli organizzativi ancora in sala parto (vedi ADM) o da adeguare alle “istanze” del tempo.
A nostro parere, purtroppo, vengono al “pettine” tutte le scelte politiche sbagliate in materia di perdita dello specifico contratto di settore, nonché di “pseudo” idee oggi circolanti in merito alla responsabilità in capo a “centinaia” di datori di lavoro che, evidentemente, in qualche caso disconoscono l’appartenenza a strutture complesse e dedicate che, come tali, richiedono cura nell’osservanza di direttive ed unicità di indirizzo, assolutamente necessarie per gestire “ogni angolo” di queste Amministrazioni di importanza fondamentale per il Paese.
Abbiamo detto pure troppo.
Auguriamo, invece, una sana gestione, “palettata” da precisi principi e rigorose regole di base. Recuperare autonomia gestionale e non solo, significa utilizzare il corretto “spazio di manovra” delineato dal legislatore e dai Contratti collettivi nazionali ed integrativi, anziché fare quello che si vuole.
È il minimo che possiamo pretendere, in riferimento ai disomogenei “stilemi” direzionali ed all’uso improprio dell’arma disciplinare, o dello strumento “audit” nel suo complesso, per evitare di dover, invece, dare ragione circa il “collasso” di queste strutture, peraltro auspicato da qualche settore della “bassa” politica (“liberi tutti” e liberi di fare quello che si vuole, magari non pagando le imposte ed evitando controlli predisposti ed adottati a totale salvaguardia della collettività su tutti i fronti d’interesse della “macchina” fiscale).
Cordiali Saluti.

Roma, 30 giugno 2023

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino SEMPREBONI

 

AF Commento CN 30062023
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